Tra i titoli ambientati nel Giappone moderno, Yakuza è certamente uno di quelli che trasmette in pieno lo spirito nipponico. Chi ha avuto la fortuna di visitare il Giappone almeno una volta, troverà le strade di Kamurocho estremamente familiari, specialmente per chi è passato da Tokyo almeno e ha visitato il quartiere di Kabukicho a Shinjuku. Questa è infatti l’area che SEGA ha preso a modello per ambientarvi gran parte della sua saga videoludica. Ryu Ga Gotoku, questo il nome originale della serie (traducibile con “come un dragone”), ha narrato le vicende di Kazuma Kiryu, ex Yakuza affiliato al clan Tojo, di cui abbiamo vissuto le gesta in ben sei capitoli (se non contiamo prequel e spin-off). La trama del leggendario Drago di Dojima si è conclusa con il sesto episodio, uscito l’anno scorso, ma Kamurocho ha ancora tante storie da raccontarci, essendo un quartiere che non dorme mai; così ecco arrivare allo scorso Tokyo Game Show l’annuncio di Judge Eyes: Shinigami no Yuigon, nuovo titolo del team che ha creato la saga di Yakuza, gioco che tra l’altro è già uscito in Giappone lo scorso dicembre. In Occidente Judge Eyes sarà rinominato Judgement, e dovrebbe uscire intorno a giugno. Recentemente siamo stati invitati negli studi di Koch Media per provare il gioco per un paio d’ore; ecco cosa abbiamo scoperto sulla nuova storia ambientata a Kamurocho.
Stesso posto, nuova storia
Il comparto narrativo degli Yakuza è sempre stato uno dei punti di forza della saga, grazie a dei personaggi caratterizzati ottimamente e a trame che sapevano tenere i giocatori incollati allo schermo fino alla fine. Judgement, da quanto abbiamo potuto vedere, non tradisce questa consuetudine. Durante la nostra prova abbiamo potuto giocare soltanto il prologo e il primo capitolo, ma questo ci è bastato per farci appassionare alle vicende del gioco. Protagonista di questa storia è il detective privato Takayuki Yagami, interpretato dal famoso attore giapponese Kimura Takuya. La serie infatti è talmente amata in patria che spesso degli attori famosi hanno prestato i loro volti e le loro voci ai personaggi presenti nei diversi giochi (basti ricordare la partecipazione di Takeshi Kitano in Yakuza 6). Anche Kimura Takuya è molto famoso in Giappone, per fare un paragone è per noi come se il protagonista fosse interpretato da un attore del calibro di Brad Pitt. Takayuki era un brillante avvocato di un piccolo studio di Kamurocho, ogni caso preso da lui era un successo e tutti i clienti chiedevano di averlo alla difesa. La vita da avvocato di Takayuki sembrava procedere verso un roseo futuro, fino a quando non avvenne una tragedia. Un giovane accusato di omicidio, e fatto assolvere proprio da Yagami, uccide la sua fidanzata e dà fuoco alla sua casa. Yagami è sconvolto e la sua carriera va in declino perché viene accusato di aver fatto assolvere un assassino, inoltre a quanto pare l’avvocato conosceva bene la ragazza uccisa dal suo cliente, anche se per il momento non sappiamo che rapporti esistevano tra i due. Tre anni dopo, Takayuki Yagami è ancora in giro per Kamurocho, stavolta come investigatore privato che si occupa di casi spesso ai limiti del legale. Yagami sembra aver superato la brutta esperienza di anni prima, ma un nuovo omicidio fa tornare a galla quanto successo in passato. Un uomo di un clan rivale ai Tojo, la famiglia criminale che comanda Kamurocho (ben conosciuta da chi ha giocato tutti gli Yakuza), è stato trovato morto. Il caso sembra essere un classico regolamento di conti, ma già dopo aver raccolto pochi indizi, il nostro protagonista si rende conto che forse c’è sotto qualcosa di più. Abbiamo visto solo le premesse narrative di Judgement, ma tanto è bastato per coinvolgerci e farci desiderare di sapere di più sulla trama. Se il gioco rispecchierà l’alta qualità delle storie a cui ci ha abituato SEGA nei titoli precedenti, allora possiamo aspettarci di vivere una storia appassionante e ben scritta, ma purtroppo dovremo aspettare ancora per poterlo dire con sicurezza.
Da criminale a investigatore
Per quanto riguarda il gameplay, abbiamo potuto esplorare un po’ delle meccaniche di base di Judgement. Il primo aspetto visto è il sistema di combattimento, basato completamente sugli ultimi titoli della serie Yakuza. Yagami è un combattente di arti marziali esperto, per lui non è un problema pestare in malo modo i teppistelli in cerca di guai. I tasti d’attacco e difesa sono praticamente uguali a quanto visto nelle avventure di Kazuma Kiryu: avremo due tasti per attaccare, schivata, parata, prese e ovviamente la possibilità di fare delle finisher, le famose Heat Action, sfruttando l’ambiente di gioco. Yagami potrà anche cambiare al volo lo stile di combattimento, proprio come in Yakuza 0, potendo scegliere fra uno adatto ad affrontare gruppi di nemici e un altro per scontri uno contro uno. Come negli ultimi episodi non ci saranno più transizioni tra la fase di esplorazione e quella di combattimento, potendo dunque portare gli scontri anche all’interno di alcuni negozi e devastando tutto. Le Heat Action saranno anche in questo caso estremamente spettacolari ed esagerate, come Yakuza ci ha insegnato. Da quel che abbiamo visto, anche in questo titolo otterremo punti esperienza combattendo e risolvendo quest e minigiochi: tramite i punti potremo poi acquisire nuove abilità per il combattimento, anche se quest’aspetto è stato poco sondato durante le nostre due ore di gioco. Per quanto riguarda l’esplorazione vi possiamo dire che Kamurocho è tornata in tutto il suo splendore. Chi ha giocato gli Yakuza non avrà problemi a orientarsi e a ricordarsi anche tutti i punti d’interesse come negozi, ristoranti e sale giochi, dato che la mappa è praticamente rimasta intatta rispetto al passato. Nella nostra prova eravamo piuttosto limitati e non abbiamo potuto girare il quartiere più di tanto, ma possiamo confermarvi che torneranno diversi luoghi iconici. Non mancheranno poi le aree piene di minigame, come ad esempio le sale giochi, dove potremo trovare alcuni grandi classici come Space Harrier. Fin qui vi abbiamo parlato di aspetti già visti nella serie Yakuza, ma Judgement introduce diverse importanti novità al gameplay. Yagami è un detective privato, e nonostante non disdegni una sana rissa, spesso si troverà a dover pedinare dei sospettati o cercare indizi per risolvere un caso. È qui che Judgement dimostra il suo carattere unico. Al comando del nostro investigatore abbiamo affrontato i tutorial di alcune meccaniche inedite di questo titolo. In alcune aree dovremo controllare i passanti alla ricerca del sospettato, spesso indicato da una foto in nostro possesso che ci indicherà i tratti distintivi con cui identificarlo. Una volta individuato, inizierà il pedinamento. Questa parte non ci è sembrata molto entusiasmante, anzi ripesca meccaniche già viste in altri titoli. In pratica dovremo seguire il nostro obiettivo a debita distanza, nascondendoci dietro oggetti o tra la folla quando questi si gira. Se il sospettato si accorgerà di noi inizierà a riempirsi una barra che una volta al massimo segnerà il fallimento del nostro pedinamento.
Questa fase è piuttosto ripetitiva e anche lunga come tempistiche, risultando poco divertente da affrontare. Si spera che nel gioco finale i pedinamenti più avanzati offrano un po’ più di varietà nell’azione, soprattutto con meno tempi morti. Trovato il sospettato, è partita la fase di inseguimento, una dinamica che era presente anche in Yakuza. In Judgement però questa è molto migliorata, infatti il difetto maggiore che avevano gli inseguimenti di Yakuza erano dei controlli piuttosto imprecisi, mentre qui la velocità del personaggio non è gestita da noi, ma è automatica, mentre noi dovremo principalmente evitare ostacoli e premere i pulsanti al momento giusto per non essere colpiti oggetti che ci vengono lanciati contro (tra cui persino delle biciclette!) e per afferrare il malcapitato. Tutto sommato, gli inseguimenti ci sono parsi più godibili di quelli visti nella serie precedente di SEGA . Le parti che abbiamo trovato più interessanti sono legate invece alle fasi investigative. Ci è capitato di finire, in un paio di occasioni, sulla scena del crimine, dove abbiamo potuto analizzare e raccogliere alcuni indizi osservando l’ambiente di gioco. Ogni dettaglio scovato verrà poi commentato dal nostro Yagami e archiviato in una speciale area del menu di gioco (rappresentata dal nostro cellulare) dove potremo tornare a controllarlo in qualsiasi momento. Altra sezione alquanto riuscita è quella in cui dovremo interrogare dei testimoni. In questo caso potremo scegliere noi l’ordine delle domande, e dovremo selezionare accuratamente quelle che ci potranno fornire maggiori informazioni. Se riusciremo a fare le domande giuste, otterremo anche un bonus ai punti esperienza guadagnati, oltre che ulteriori informazioni. I dialoghi in queste fasi sono ben scritti e servono anche a presentarci al meglio il carattere dei personaggi principali, mandando allo stesso tempo avanti la trama, quando si tratta di interrogatori circa la storia principale. Come il suo predecessore, ambientato sempre a Kamurocho, anche Judgement sembra contare su una vasta gamma di attività secondarie; purtroppo nella nostra prova non ci è stato possibile addentrarci oltre, ma abbiamo notato una sezione del menu dedicata ai casi secondari, facendoci intuire che oltre alla quest principale potremo seguirne molte altre basate probabilmente sempre sulla ricerca di indizi, su interrogatori e su tutte le abilità da detective di Yagami, enfatizzando dunque una meccanica unica che differenzia questo titolo dalla serie Yakuza.
Dal punto di vista tecnico Judgement sfoggia il motore grafico visto in Yakuza 6, che ci mostra ambientazioni ricostruite in maniera dettagliata, tanto che vi sembrerà di visitare un vero quartiere giapponese. Le animazioni dei personaggi sono ben rese, soprattutto nelle cutscene, con i modelli dei personaggi che rasentano il fotorealismo. Abbiamo notato qualche problema nel frame rate nelle zone affollate e nei combattimenti, ma cali davvero da poco che probabilmente spariranno nella versione finale.
Dalla nostra prova abbiamo capito che in due ore abbiamo raschiato soltanto la superficie di Judgement. Per il momento il comparto narrativo ci ha convinti, con personaggi ben costruiti che ci invogliano a sapere come proseguirà la storia. Il titolo prende in eredità da Yakuza alcune importanti parti del gameplay, come i combattimenti e le fasi d’esplorazione, ma vi aggiunge nuove meccaniche incentrate sul lato investigativo, che, siamo sicuri, nel gioco finale saranno importanti tanto quanto le battaglie. Probabilmente c’è ancora molto da scoprire sul titolo, ma per il momento siamo certi che se Judgement saprà offrire delle fasi di investigazione divertenti e varie tanto quanto in Yakuza lo erano il combattimento e l’esplorazione, allora avremo un gioco di grande qualità. Non ci resta che attendere una prova più dettagliata del nuovo titolo di Sega.