Days Gone Provato

Days Gone

Il 2018 è stata un’annata incredibile per Sony, con ben tre esclusive di altissima qualità. Tra il rinnovato God of War, il toccante Detroit: Become Human e lo spettacolare Marvel’s Spider-Man, PlayStation 4 ha avuto delle esclusive incredibili che hanno potuto soddisfare i palati di tanti videogiocatori diversi. Dopo questa ondata di esclusive sappiamo che Sony ha ancora tante frecce al proprio arco: ben quattro titoli sono in programma per allietare la passione videoludica dei fan di PlayStation 4. Se ancora non sappiamo quando potremo vedere The Last of Us 2, Death Stranding e Ghost of Tsushima, invece abbiamo ben presente la data d’uscita della prossima esclusiva in arrivo: Days Gone, che uscirà il 26 aprile 2019. L’esclusiva di Bend Studio ha fatto molto parlare di sé sin dal suo annuncio all’E3 2016. Subito si sono susseguite diverse voci su internet che lo volevano troppo simile a The Last of Us, e i diversi rinvii che il gioco ha subito hanno fatto pensare a dei problemi nello sviluppo. In realtà Days Gone è un prodotto molto diverso da quanto fatto dai Naughty Dog e non vede l’ora di dimostrarlo. Invitati da Sony in una location perfetta per l’atmosfera del titolo, abbiamo finalmente provato per circa 3 ore di gioco la nuova esclusiva Sony e siamo pronti a narrarvi della nostra esperienza.

Fratelli di sangue

Come ormai le produzioni Sony ci hanno abituato, l’inizio di Days Gone è molto toccante e ci introduce subito alle tematiche principali del titolo. Il protagonista sarà Deacon, un biker coinvolto nella catastrofe di un’epidemia che trasforma le persone in qualcosa di diverso, delle creature senza alcun controllo chiamate Freakers. La sua adorata moglie Sarah è ferita, e Deacon proverà a fare di tutto per salvarla. Ad aiutarlo il suo più caro amico William Grey, detto Boozer, considerato come un fratello dal protagonista e appartenente alla stessa gang di motociclisti chiamata Mongrels Motorcycle Club. Anch’egli è ferito e Deacon si troverà a doverlo aiutare, nonostante l’amico gli dica di lasciarlo al suo destino. Il gioco fa poi un salto di due anni, non sappiamo come siano andate le vicende, ma le quest principali sono lì per raccontarcelo. Il mondo è cambiato in questi 700 e passa giorni dal momento in cui la civiltà umana è andata alla deriva. Le terre ora sono dominate dai Freakers e da bande di spietati predoni e nessun’uomo ha la certezza di poter vedere l’alba successiva. Già nella missione introduttiva vediamo come ormai il mondo sia diventato un posto crudele, dove non ci sono sconti nemmeno per donne e bambini e la pietà è una debolezza che non ci si può concedere. Nonostante ciò esistono dei legami indistruttibili legati dall’amore e l’amicizia, e sono proprio questi a far andare avanti il nostro protagonista. Il rapporto che Deacon ha avuto con Sarah verrà pian piano svelato nella storia, con quest che ci porteranno in diversi luoghi di grande valore affettivo per la coppia, ad esempio in una quest abbiamo potuto assistere a un flashback sul loro primo incontro. Anche l’amicizia con Boozer è molto curata, sin dalla presentazione del personaggio ci verrà istintivo fidarci ciecamente di lui come se fosse nostro fratello. La cura narrativa dunque è la cosa che ci ha colpito in maniera più positiva di Days Gone, se la qualità vista in queste prime ore di gioco si manterrà per tutta la durata del titolo, allora Sony potrà vantare un’altra grande storia fra le sue esclusive.

Un appunto sui Freakers: da molti confusi con gli zombie classici. In realtà questi saranno creature molto diverse. I Freakers non sono non morti, sono esseri umani che hanno subito una mutazione che li ha resi più simili a delle bestie. Come il Creative Director del titolo, John Garvin, ci ha spiegato, i Freakers hanno delle routine come qualsiasi animale. Si muovono in branchi, sono più attivi di notte, sono territoriali e li potremo vedere intenti a procacciarsi del cibo e ad andare ad abbeverarsi nelle pozze d’acqua sparse sul territorio, ovviamente quando non cercheranno di ucciderci. I Freakers poi, a differenza degli zombie, sono anche cannibali. Vi è poi l’orda, un branco di centinaia di Freakers, vista sin dal primo trailer. L’orda si muoverà all’unisono come un’unica entità. Non sappiamo ancora dunque se questi umani mutati abbiano una mente connessa fra di loro o abbiano perso completamente le capacità neurali basando il loro comportamento solo sull’istinto. I Freakers non si limiteranno solo agli umani, ma anche gli animali potranno essere infettati. Ad esempio nel titolo abbiamo avuto modo di affrontare dei lupi infetti, molto più aggressivi e coriacei dei lupi normali (presenti anch’essi nel gioco). Sappiamo poi che sarà presente un temibile orso infetto che metterà a dura prova qualsiasi giocatore. Sarà molto interessante scoprire maggiori dettagli sui motivi dello scoppio dell’infezione nel mondo di Days Gone, dato che, da quanto visto, il tema avrà degli approfondimenti di cui al momento abbiamo visto solo la punta dell’iceberg.

Bikers dell’apocalisse

Days Gone è fondamentalmente un action in terza persona inserito in un mondo aperto, nulla di innovativo apparentemente, eppure non mancano dei tratti distintivi realizzati dagli sviluppatori di Bend Studio. Il sistema ci viene spiegato nella prima missione. Potremo equipaggiare fino a tre armi da fuoco e una corpo a corpo, questa si consumerà dopo ogni colpo fino a distruggersi, nel caso restassimo senza armi avremo comunque il nostro fido coltello indistruttibile. Il gunfight è piuttosto classico, ma efficace. Contro i Freakers dovremo puntare ad eliminarli in fretta mentre li teniamo a distanza, la loro pericolosità è dovuta principalmente al numero e quando si avvicineranno troppo sarà il momento di passare alle armi corpo a corpo, che si riveleranno parecchio efficaci anche se circondati. Discorso diverso per gli avversari umani, dove dovremo sfruttare le coperture per evitare il fuoco nemico e rispondere col nostro. L’IA nemica non ci è sembrata brillare particolarmente in questa prova, a parte quando ci è capitato di combattere con un branco di lupi, dove abbiamo notato un comportamento interessante, dove un membro delle bestie attirava la nostra attenzione mentre gli altri ci prendevano alle spalle. Il titolo non è avaro in fatto di armi, che potremo trovare sparse in giro per la mappa in luoghi consoni, oppure depredando i cadaveri dei nostri nemici. Fra mitragliatrici, pistole, fucili a pompa e persino delle balestre, avremo l’imbarazzo della scelta. Anche le armi corpo a corpo saranno piuttosto variegate, ad esempio nella nostra prova, oltre la classica mazza da baseball, abbiamo trovato anche un ascia da taglialegna, un machete e un maglio. Dopo la prima missione introduttiva, la versione da noi provata ci ha catapultati più avanti nel gioco, in modo che potessimo esplorare liberamente una delle sei aree che comporranno il titolo. Come ogni open world avremo missioni principali da seguire e obiettivi secondari per completare al 100% la mappa. Le quest principali si legheranno agli eventi della vita di Deacon e ai suoi affetti più cari come Sarah e l’amico fraterno Boozer. Queste vicende si intersecheranno poi con gli eventi in larga scala che hanno ridotto il mondo in questo stato. In una missione ad esempio ci è capitato di avvistare un misterioso elicottero nero con a bordo dei militari e degli scienziati che prelevavano dei campioni di sangue da dei Freakers.

Sparse per la mappa troveremo molte altre attività, come la distruzione dei nidi dei Freakers, in cui dovremo bruciare con una molotov i loro insediamenti ed eliminarli uno ad uno, così da rendere più sicura la zona; la caccia ai covi dei predoni, che poi potranno diventare delle nostre basi personali una volta liberate; le battaglie con la temibile orda e molto altro. Nel gioco ci saranno anche alcuni insediamenti umani dove potremo comprare armi, munizioni e altri oggetti o accettare di dare la caccia a dei ricercati grazie al sistema di taglie del gioco, che ci frutterà un bel po’ di soldi. Ruolo molto importante lo avrà la moto di Deacon, che da buon biker avrà un legame spirituale col suo bolide. Questa sarà l’unico mezzo a nostra disposizione e potrà essere migliorata in diversi aspetti come il carburante e la resistenza. Purtroppo non abbiamo potuto esaminare nel dettaglio queste meccaniche nella nostra prova. Dovremo stare attenti però a prendercene cura, perché la moto potrà essere distrutta se faremo troppi incidenti e in quel caso non funzionerà più se prima non riusciremo a ripararla utilizzando dei pezzi di ricambio. Il pericolo è dunque quello di rischiare di restare a piedi in luoghi lontani dalle piccole aree di civiltà, dovendo poi sopravvivere per trovare la giusta quantità di pezzi di ricambio per riparare il nostro unico mezzo. In Days Gone sarà presente anche un semplice sistema di crafting: per attivarlo basterà tenere premuto L1 per aprire un menù a ruota, da qui potremo selezionare la categoria che ci interessa fra oggetti curativi, armi da lancio e proiettili. Se avremo la giusta quantità di materiali basterà premere R1 per pochi secondi per fabbricare istantaneamente l’oggetto di nostro interesse. Questo sistema, che ricorda vagamente quanto visto in The Last of Us, è semplice e intuitivo e valorizza l’esplorazione alla ricerca di oggetti utili, enfatizzando anche l’aspetto basato sulla sopravvivenza all’interno del gioco.

Uccidendo nemici e risolvendo quest otterremo esperienza che ci darà a ogni livello degli skill points. Questi potranno essere spesi in tre diversi rami: Sopravvivenza, Combattimento corpo a corpo e Combattimento dalla distanza. Le nuove abilità che otterremo miglioreranno le capacità del nostro personaggio, ad esempio rendendo possibile un aumento di stamina o l’efficacia dei colpi corpo a corpo fatti uno dietro l’altro. Il ramo della sopravvivenza migliorerà la nostra capacità di trovare oggetti e cercare tracce, infatti premendo R3 sarà possibile attivare uno speciale campo visivo che evidenzierà quello che abbiamo intorno così da facilitare la ricerca. La particolarità più intrigante di Days Gone è però il suo sistema di eventi dinamico, dove può accadere l’imprevedibile. Ad esempio nella nostra prova mentre ci difendevamo da un gruppo di banditi, siamo stati tutti indistintamente attaccati da dei lupi infetti, che abbiamo poi lasciato a combattere contro i nostri aggressori. Ma non è finita qui, perché secondo gli sviluppatori questo sarà uno dei punti di forza del gioco, dove potremo sfruttare l’ambiente e i comportamenti dei nemici a nostro vantaggio per risolvere le situazioni. Graficamente, poi, spicca la cura dei diversi ambienti, dettagliati e con un ottimo sistema di illuminazione, specie nelle foreste. I personaggi principali sono ben realizzati per quanto riguarda i modelli e le animazioni, mentre risultano un po’ più anonimi i personaggi secondari quali nemici generici, a volte riciclati nell’aspetto esteriore. I Freakers sono ben realizzati e con animazioni convincenti che li rendono molto credibili nell’aggressività bestiale che li contraddistingue. Il livello di dettaglio grafico generale non arriva comunque ai livelli di altre esclusive, che rappresentano i capisaldi della console ammiraglia di Sony, come ad esempio il recente Marvel’s Spider-Man o God of War. La build da noi provata era ancora in fase di miglioramento: infatti abbiamo notato un vistoso effetto pop up di diversi elementi posti all’orizzonte, soprattutto quando viaggiavamo in moto, e diversi bug come personaggi e nemici che si incastravano nell’ambiente. Siamo comunque fiduciosi che queste problematiche spariranno nella versione finale.

Dopo tre ore in compagnia di Deacon possiamo dire che Days Gone rimarca la priorità di Sony di portare al suo pubblico grandi storie. L’attenzione per la costruzione dei personaggi e per la narrativa è molto alta e potrebbe portare un’altra avventura interessante tra le esclusive di PS4. A livello contenutistico il gioco si presenta come un open world piuttosto classico, con una buona varietà di situazioni, anche se dopo Red Dead Redemption 2 questo sistema inizia a diventare pian piano obsoleto. L’asso nella manica di Days Gone sta nel sistema dinamico che dovrebbe rendere il gioco più imprevedibile e interessante ad ogni partita. Non ci resta che attendere il 26 aprile per verificare se quanto visto verrà confermato e anzi potrà superare anche le aspettative create dopo queste tre ore di gioco.  

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).