Pochi sanno che effettivamente Steins;Gate è nato come una visual novel. L’anime che molti hanno amato è, difatti, la trasposizione di quello che è stato il videogioco rilasciato ormai più di dieci anni fa. Ma oggi su PlayStation 4 possiamo riassaporare le vicende che hanno fatto innamorare milioni di appassionati nel mondo, dato che Steins;Gate Elite è stato finalmente rilasciato su Nintendo Switch e sull’ammiraglia targata Sony. Le nostre aspettative non erano di certo le più alte dato che, trattandosi di una visual novel, non ci sentivamo di chiedere una storia troppo diversa da quella che conosciamo già. Le speranze, di conseguenza, erano riposte in quella che era la narrazione, il cuore di opere dal calibro di Steins;Gate. Dopo aver analizzato il titolo nella sua complessità, siamo finalmente pronti a parlarvi del ritorno della serie su console nella nostra recensione.
Universi alternativi in un mondo conosciuto
Ancora una volta, Steins;Gate ci porta in un mondo familiare, in una Tokyo conosciuta, che gli anime e giochi come Persona 5 ci hanno già saputo mostrare nella sua interezza. Il protagonista della nostra storia, Rintaro Okabe, si definisce uno scienziato pazzo, e forse lo è davvero dato che effettua continuamente degli strani esperimenti con strumenti tecnologici ormai antiquati, con l’intento di inventare qualcosa di rivoluzionario che, come vedremo, sarà proprio ciò che riuscirà a fare più avanti. A seguito di una serie di strani e traumatici eventi, Rintaro scoprirà che una delle sue più strambe invenzioni, un forno a microonde controllabile con il telefono, gli permette di inviare e-mail nel passato. In questo modo riuscirà a modificare la sua creazione per mandare indietro nel tempo i suoi stessi ricordi, arrivando quindi a viaggiare nel passato. Tuttavia, un’organizzazione segreta, che da molti anni stava sperimentando con diverse linee temporali, viene a scoprire quanto avvenuto e ucciderà una persona molto cara al nostro protagonista. Comincia così un lungo ciclo di folli viaggi nel tempo e intricati discorsi teorici, che vanno da discussioni filosofiche ad altre prettamente astrofisiche. Tutto per salvare la vita della persona che Okabe ama. Steins;Gate, come sembra, è incredibilmente complesso e necessita di una grande attenzione per essere compreso appieno. Non è certamente la solita visual novel, dato che i temi trattati sono prettamente scientifici, ma in molti ameranno il modo in cui viene descritta e discussa la tematica delle linee temporali, universi alternativi e dei continuum spazio-temporali.
Non sempre abbiamo bisogno di “giocare”
Il nostro compito sarà semplicemente quello di premere un tasto per far scorrere il testo sullo schermo, oppure decidere se fare in modo che i dialoghi proseguano automaticamente. Non c’è davvero un gameplay puro, se non per alcune fasi in cui saremo chiamati a prender parte personalmente nella storia. L’interazione del giocatore è conseguentemente ridotta al minimo indispensabile, dato che in alcuni frangenti potrà rispondere ad alcune mail selezionando delle parole evidenziate in blu, da cui Rintaro formulerà delle risposte preimpostate, in modo analogo a quanto è presente in Catherine di Atlus. Insomma, Steins;Gate più che un gioco, è una vera e propria opera interattiva che, attenzione, va considerata indipendentemente dalla serie animata. Questo perché in molti potrebbero fare il madornale errore di preferirla alla trasposizione videoludica. Infatti la nostra opinione è che, sebbene il prezzo del titolo sia leggermente elevato, permette di approfondire tanti aspetti della narrazione che nell’anime, per forza di cose, vengono trascurati. Ma proprio questo ci ha fatto porgere una domanda: è davvero un bene che il gameplay diventi una parte quasi esigua, di fronte una narrazione più accentuata? La nostra risposta è si, per il semplice fatto che Steins;Gate non vuole farci giocare, ma cullarci in una storia che diventa progressivamente sempre più immersiva.
I vantaggi della visual novel
Parliamo dei pensieri di Rintaro che, nonostante riescano comunque a trasparire nei dialoghi, vengono descritti nei testi e permettono di scoprire più a fondo la personalità del nostro scienziato pazzo. Peraltro, già la possibilità di prendere del tempo per elaborare i discorsi ci offre la capacità di apprendere rapidamente i concetti di astrofisica e le diverse intersezioni delle linee temporali, in modo da non restare confusi dinanzi le tantissime teorie e i teoremi che servono a far capire in che modo Rintaro potrà salvare le persone che più ama. Inoltre, abbiamo amato come molte parole, anche le più conosciute, vengano inserite all’interno di un glossario man mano che appaiono su schermo. Questo ci ha spesso aiutato a capire di cosa stanno parlando i personaggi, così da non lasciare confusi i giocatori ma consci di quello che sta accadendo. Steins;Gate Elite, quindi, è perfettamente capace di non causare un mal di testa allo spettatore con parole o dialoghi troppo complessi, che sono sempre dietro l’angolo. Ulteriore elogio va fatto all’eccellente caratterizzazione dei personaggi, che ancora una volta si è mostrata più che valida di fronte una narrazione che funziona. Nonostante vi siano, inevitabilmente, degli stereotipi della cultura otaku, essi riescono a convincere l’utente e a far parte della storia senza essere eccessivamente eclissati da figure più di rilievo quali Okabe Rintaro o Mayuri Shiina.
Niente localizzazione: è un bene o un male?
Ciliegina sulla torta, abbiamo apprezzato le animazioni, prese direttamente dalla serie animata, che rendono l’esperienza ancora più credibile e simile all’anime. In questo modo si crea una perfetta ambivalenza di due medium che, quando convergevano, ne conseguivano opere come i titoli di Bandai Namco. Steins;Gate non vuole offrire un gameplay in cui l’utente deve muovere Rintaro Okabe tra le vie di Akihabara, ma una vera e propria esperienza interattiva che sfrutti appieno la potente storia che ha già fatto innamorare milioni di persone in tutto il mondo. Ma proprio qui troviamo la sua più grande pecca: mentre il doppiaggio è in giapponese, i testi sono completamente in inglese. Questo non è di certo un problema per la stragrande maggioranza di utenti, ma di fronte un’opera il cui comparto narrativo è il cuore stesso, è importante potersi godere la storia nella propria lingua, per non sforzarsi troppo di tradurre le parole, ma anche per facilitare e velocizzare la comprensione di chi sta guardando. Ad oggi, non abbiamo conferme per un eventuale rilascio di un aggiornamento che introduca la localizzazione in italiano, motivo per cui in futuro questo “problema” potrebbe anche essere risolto.
In riassuntiva, Steins;Gate Elite, in qualità di opera interattiva, è una piacevole sorpresa dato che, nel momento in cui ci aspettavamo una semplice riproduzione dell’anime, abbiamo scoperto una maggiore interazione con l’utente, che comporta un conseguente approfondimento della trama. Ribadiamo come la decisione di venderlo a prezzo pieno, da parte di Spike Chunsoft, potrebbe scoraggiare l’acquisto a molti. Tuttavia, ci sentiamo in dovere di consigliarlo non solo a coloro che hanno solo sentito parlare di Steins;Gate, ma anche a quelli che lo conoscono già e che amano le vicende che coinvolgono viaggi nel tempo e universi paralleli al nostro. Restiamo comunque in un attesa di una localizzazione in lingua italiana dato che, oltre a giustificare i 60 euro dell’acquisto, potrebbe davvero portare molti più utenti a gettarsi all’interno dei mondi alternativi dello Steins;Gate.