Yoshi’s Crafted World, il provato prima della recensione

Yoshi's Crafted World Nintendo

Negli ultimi anni Nintendo ha adottato una strategia ben precisa nella pubblicazione dei suoi titoli di maggiore spessore, di quelli che potremmo definire insomma “i più importanti”: presentarli a sorpresa, fornire di lì a poco tante informazioni di rilievo e poi provvedere al lancio sul mercato, in esclusiva su Nintendo Switch. Con le dovute eccezioni, questa prassi ha accompagnato un gran numero di titoli negli ultimi due anni: Nintendo ha voluto accorciare, contenere il periodo di tempo che intercorre tra la prima presentazione e l’arrivo su console. Yoshi’s Crafted World nasce quindi come una eccezione, forse la più grande tra quelle presenti su Nintendo Switch. È stato annunciato quasi subito, nel corso del 2017 (primo anno di vita della console portatile). Poi è stato rimandato al 2018, secondo anno di vita di Nintendo Switch. E poi è stato rimandato di nuovo a marzo del 2019, arriverà a fine mese con grande gioia di tutti gli amanti dei platform 2D. Solitamente gli slittamenti non portano a pensare bene, danno come il sentore di una produzione travagliata. Ma i fan Nintendo sanno benissimo che quando la società impiega più tempo prima di consegnare loro un nuovo gioco, lo fa (nel 99% dei casi) per curarlo in ogni minimo particolare, perché – come il lavoro di un maestro artigiano – risulti alla fine quasi perfetto. Noi Yoshi’s Crafted World lo abbiamo provato, e ci stiamo convincendo che le cose siano andate ancora una volta proprio in questo modo.

Un platform geniale? Forse

In questa anteprima dedicata a Yoshi’s Crafted World non vi parleremo nel dettaglio della trama di gioco, ma come forse vi sarete preparati mentalmente alla classica narrazione lineare dei platform 2D Nintendo: il solito cattivone di turno ha fatto qualcosa di brutto in un posto bello dove regnavano l’amore e la pace, e quindi un eroe particolare (Yoshiii!) si mette in azione per riportare tutto alla normalità. Del resto è ingiusto, quasi sbagliato aspettarsi una trama alla Trono di Spade per un platform 2D che si propone da subito come colorato, scanzonato e simpaticissimo come sempre si sono mostrati quelli realizzati dalla Casa di Kyoto: per Yoshi’s Crafted World vale lo stesso discorso. Si parte da una scusa, una qualsiasi, pur di mettersi nuovamente in viaggio, affrontare mille peripezie e sgranare tanto d’occhio di fronte all’abilità che ancora una volta (ve lo  anticipiamo) Nintendo riesce a dimostrare in questo genere videoludico. Non vi annoieremo neppure con una prospettiva: considerate soltanto quanti platform sono arrivati su Nintendo Switch nel corso della sua breve vita, e domandatevi se nonostante la contiguità di genere qualcuno si sia annoiato, o se piuttosto di volta in volta gli sviluppatori abbiano tirato fuori idee fantasiose e divertenti fuori dal cilindro. Ecco, Yoshi’s Crafted World ci riesce di nuovo.

Yoshi’s Crafted World

Ci riesce innanzitutto grazie ad un level design molto particolare, basato su un’idea di fondo che raramente era stata esplorata negli ultimi anni: il cambio di prospettiva. A voler essere molto tecnici bisognerebbe parlare di 2D, 2D e mezzo, sincronia tra il 2D e il 3D, ma alla fin fine Yoshi’s Crafted World è geniale perché riesce a cambiare la prospettiva dei livelli, sempre. Ora nascondendo un dettaglio oltre l’orizzonte visivo, dove non verrebbe mai in mente di andarlo a cercare; ora costringendo il giocatore a guardarsi in torno, ma a guardarsi intorno per davvero, con attenzione, non di certo per godersi il panorama. In Yoshi’s Crafted World tutto è fatto di cartone, di sagome di carta ritagliate: la loro profondità non è un dato costante, figurine in 2D si alternano a modelli più complessi, come vere e proprie scatole tridimensionali. Ora, immaginate un livello che proceda in due dimensioni, come fa ogni buon platform in 2D. Però immaginate anche che di tanto in tanto vi posizioni sullo sfondo o sul percorso degli oggetti che in 2D non sono, ma in 2D e mezzo o in 3D vero e proprio: questo fa sì che dietro di essi – spazialmente dietro di essi, cioè proprio come se il giocatore potesse spostarli o rovesciarli – si nasconda sempre qualcosa di nuovo. UN nemico in agguato, un tesoro da trovare, un collezionabile che non riuscivamo a trovare da nessuna parte. Ecco, la genialità di Yoshi’s Crafted World è principalmente questa: giocare con le prospettive in modo inedito. Richiama un po’ alla mente Kirby e la stoffa dell’eroe, ma mutandone il concetto visivamente lineare.

Direzione artistica ispirata? Sicuramente

Dato che questa è un’anteprima di Yoshi’s Crafted World, abbiamo deciso di raccontarvi un po’ i due aspetti principali del gioco che ci hanno davvero colpito, che ci sono rimasti dentro. L’idea geniale di fondo a tema gameplay ve l’abbiamo spiegata, e torneremo a farlo nel dettaglio in sede di recensione. Passiamo quindi ad un altro aspetto che merita una considerazione speciale: quello della direzione artistica, che in qualche modo racchiude al suo interno non solo (e non tanto) la grafica del gioco e il comparto tecnico, quanto le idee, visive e sonore, che hanno portato alla realizzazione del gioco. Ve lo anticipiamo già, Yoshi’s Crafted World è una festa e un tripudio di colori, paesaggi sereni e pastellosi, cartone ritagliato con amore: la cura della produzione è evidente in ogni aspetto. Per i bambini è un titolo difficilmente definibile in altro modo che “magico”, per gli adulti un piacevole tuffo nell’immaginazione.

Yoshi’s Crafted World

Di solito un gioco è “bello da vedere” non solo quando la grafica pure sia ai massimi livelli: Yoshi’s Crafted World sarebbe bello anche a 720p invece di 1080, lo sarebbe anche a 30, 40, 60 o 120 fps. Non sono questi parametri che bastano a definire “bello” un gioco, non se manca la fantasia e l’immaginazione: e in questo caso il platform 2D Nintendo fa leva proprio su quelli. Yoshi’s Crafted World è bello (anche) perché le idee che propone sono assurde, ma tenerissime. Anche perché se utilizzi le monete dei livelli puoi sbloccare dei vestitini di cartone che ti difendono dai colpi nemici – a ben vedere una scelta geniale anche nel gameplay, perché chi non è bravo può usarli per difendersi, chi è bravo può lasciarli da parte cercando una sfida più appagante. È bello perché ogni aspetto sembra curato in modo quasi maniacale, perché il colpo d’occhio non è mai stanco di osservare tutto quello che c’è a schermo. Ovviamente è un aspetto parziale dell’intera produzione: esistono giochi bellissimi da vedere, geniali, che poi però alla fin fine non funzionano e quindi nel complesso si genera un triste fallimento. Yoshi’s Crafted World non sarà un triste fallimento. Non possiamo però neppure assicurarvi che sarà il platform Nintendo che segnerà una nuova era,  anzi in alcuni aspetti forse si mostra troppo tradizionale, troppo impegnato nell’assicurare un livello di difficoltà abbordabile per tutti e a tutti i costi. Ne torneremo a parlare in sede di recensione. Sarete con noi?

La nostra recensione di Yoshi’s Crafted World arriverà prossimamente, nel frattempo vi consigliamo di giocare e rigiocare la demo, cercando di scoprire tutti i segreti che nasconde. Immaginate quel paio d’ore di divertimento moltiplicato, moltiplicato e moltiplicato, variato in tutti i suoi aspetti: il prossimo platform 2D Nintendo promette di essere uno dei più divertenti e affascinanti di sempre. Ma ci riuscirà, anche considerando la spietata concorrenza che tra qualche mese riceverà da Super Mario Maker 2, e considerando anche i notevoli precedenti di Kirby, Donkey Kong e Super Mario Bros.? Forse sì, forse no: per ora torniamo a giocare, ma vi faremo sapere.

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.