Glen Schofield non esclude di poter lavorare a un nuovo Dead Space, un giorno

Dead Space ĆØ stato uno degli ultimi franchise single-player più apprezzati prodotti da Electronic Arts, almeno fino ad oggi. La serie di Visceral Games, però, ĆØ giĆ  conclusa da qualche anno (l’ultimo capitolo, Dead Space 3, risale al 2013), e, per ora, il publisher non sembra avere piani per riportarla in vita.

Glen Schofield, producer e mente principale dietro il franchise, ha però affermato in una recente intervista a Game Informer di non aver perso del tutto le speranze e che un giorno gli piacerebbe poter lavorare a un nuovo videogioco della serie; ha poi aggiunto che un eventuale Dead Space 4 sarebbe molto diverso sia dal secondo che dal terzo capitolo, visto quanto soprattutto quest’ultimo aveva inutilmente complicato – a suo dire – la trama della serie.

Egli ha poi però ammesso che sarebbe impossibile non considerare elementi che, nei game-as-a-service, vanno per la maggiore, e che nel gioco potrebbe essere necessario spingere ancora di più su cose come la cooperativa online; malgrado ciò, a suo dire, la storia dovrebbe comunque rimanere una componente centrale, visto che i videogiochi single-player al giorno d’oggi sono ben lontani dal morire, anzi, godono di ottima salute, anche se bisogna spesso fare attenzione al budget con cui certi progetti vengono avviati.

Schofield ha infine definito la sua idea di “videogioco perfetto” come qualcosa che contenga parecchi elementi di DeadĀ  Space, magari un videogioco sci-fi che contenga alieni e anche una certa quantitĆ  di scene horror, ma anche una grande enfasi sulle sparatorie. ChissĆ  a quale progetto si dedicherĆ  prossimamente il buon Glen, considerato che ha lasciato Activision da pochi mesi ed ĆØ attualmente a piede libero?

Nato nello scorso millennio con una console fra le mani e rimasto per molti anni confinato nel mondo distopico della Los Angeles del 2019, ha infine deciso di uscirne per divulgare al mondo intero le sue più grandi passioni: il videogioco in tutte le sue forme, il cinema (quello vero) e Dylan Dog.