Dumbo Recensione

Dumbo |Ammettiamolo, tutti noi da bambini abbiamo vissuto il primo approccio con il lungometraggio Disney in un modo travolgente e che tuttora non abbiamo dimenticato. Che sia per il trauma da abbandono del cucciolo che perde la propria mamma, per la durezza del trattamento del piccolo elefantino anche da parte degli adulti, coloro che dovrebbero sostenerlo in quanto un piccolo essere innocente, oppure per le scene oniriche con gli elefanti rosa. Sicuramente i messaggi al suo interno sono molteplici, e ognuno li ha interpretati, nella coscienza di bambino del tempo, a suo modo. Per questo, quando la scelta di affidare la regia per la sua trasposizione live action è ricaduta su Tim Burton, c’è stata sicuramente grande approvazione e curiosità su come questo autore avrebbe potuto interpretare quest’immaginario. Che siano gli adulti di oggi, ragazzi e bambini, anche qui, seguendo la visione artistica particolare del regista, ognuno avrebbe ritrovato la propria interpretazione.

Dumbo

Il dolce elefantino Dumbo

Dumbo: fortunatamente non un clone del lungometraggio d’animazione

È proprio qui però che il nuovo adattamento Disney sembra peccare di più. Ci sono, certamente, tutti i messaggi, anche molto evidenti, sul tema della diversità, in cui anche i personaggi del circo fanno da cornice con tutte le loro stranezze e particolarità. Anche il tema della famiglia è molto forte, con i compagni di Dumbo, qui due bambini che hanno perso la loro madre, che però non riescono a dare allo spettatore l’empatia necessaria a bucare lo schermo e a colpire il fruitore. La recitazione non è coinvolgente e i due personaggi, Joe e Milly, solo in pochi momenti riescono a empatizzare davvero con il pubblico attraverso la loro interazione con l’elefantino.

Dumbo

La preparazione prima di andare in scena.

C’è da dire che, al contrario, altri personaggi, come il proprietario del circo, Max Medici, interpretato da un vivacissimo e trascinante Danny DeVito, fin dall’inizio ci trasportano nella storia a pieno regime. Anche la sequenza iniziale, infatti, artisticamente è un vero piacere per gli occhi, quando scopriamo il fantastico circo dei Fratelli Medici, con i suoi magici e colorati vagoni e i personaggi al loro interno, che ci accompagneranno nella nostra avventura in maniera soft ma divertente e coinvolgente. Dumbo non è un l’esatto clone del suo corrispettivo d’animazione. Non che l’esserlo rappresenti in sé un fattore positivo o negativo: ci sono stati casi in cui replicare fedelmente l’originale ha funzionato (La Bella e la Bestia) e altri in cui anche allontanarsi dalla storia originale ha portato un nuovo, validissimo prodotto (Maleficent).

Diciamolo, in quanto a dolcezza, quando Dumbo spalanca i suoi occhioni azzurri nelle scene più intense, non possiamo non emozionarci. Purtroppo lo stesso non si può dire dei suoi compagni di avventura umani, relegati negli stereotipi dei loro personaggi e che non riescono a evolversi completamente nella durata della loro avventura. Coloro che hanno apprezzato il cartone animato troveranno sicuramente la pellicola di valore

Alessia "Paddy" Padula, Production Director di Idra Editing nonché abruzzese doc, ha una grave dipendenza dalle serie tv, specialmente Doctor Who e Sherlock! Permalosa in modo pericoloso, potrebbe uccidervi per uno spoiler, quindi siete avvertiti. Il suo punto debole? Panda, koala e tutti gli altri animali coccolosi. E gli arrosticini, ma questa è un'altra storia.