Sono stati presentati ieri in anteprima da AESVI, l’Associazione di categoria dell’industria dei videogiochi che rappresenta i produttori di console, gli editori e gli sviluppatori di videogiochi operanti in Italia, i dati sul mercato e sui consumatori di videogiochi in Italia nel 2018. Quello che emerge in maniera più evidente dagli studi effettuati e dai dati raccolti, è indubbiamente lo stato del settore, precisamente con una crescita rilevata del 18,9% rispetto alla precedente rilevazione e un giro d’affari di 1,7 miliardi di euro. Emerge, inoltre, un dato importante sull’andamento del mercato: la crescita, infatti, non riguarda solamente hardware(426 milioni di euro e un peso pari al 24% del totale mercato nel 2018) e software (1,3 miliardi di euro, con un peso del 76% sul totale mercato), ma anche l’esplosione del digitale, tra cui tutti i servizi in abbonamento e gli store proprietari dei publisher. Se le console e i videogiochi pacchettizzati realizzano rispettivamente un fatturato di 426 milioni di euro e 1,3 miliardi di euro nel 2018, infatti, è il mercato digitale – comprensivo di digital download su console e PC e di app – il segmento in più forte espansione, con un fatturato pari a 548 milioni di euro e una crescita, significativa, dell’86,6%.
“Il mercato dei videogiochi è solido e la sua crescita non accenna ad arrestarsi, grazie soprattutto alla sua straordinaria ricchezza come forma di intrattenimento capace di creare connessioni tra le persone e di diventare sempre più accessibile”, ha affermato Marco Saletta, Presidente AESVI. La crescita del mercato è testimoniata anche da un’ampia e crescente offerta di contenuti, nella quale gioca sempre più un ruolo importante del settore degli indie. È infatti anche la creatività che genera un’importante e continua innovazione, il che si trasforma non solo in più contenuti per intrattenere il video giocatore, ma in vero e proprio valore per il mercato. Altri fattori di crescita e innovazioni sono rappresentati dal Cloud Gaming e dai nuovi player che sono entrati nel mercato (come ad esempio Apple e Google) che con la loro concorrenza portano inevitabilmente a un valore aggiunto per l’industria stessa.
La ricerca è stata fatta con una nuova metodologia sofisticata e customizzata specificatamente per il mercato del videogioco, curata e promossa a livello internazionale dalla federazione europea dell’industria dei videogiochi – Interactive Software Federation of Europe (ISFE), di cui AESVI è membro, e fanno riferimento a tre diverse fonti: GSD (Games Sales Data) per i dati retail relativi al mercato fisico, GSD (Games Sales Data) e GameTrack per i dati relativi ai prodotti digitali, App Annie e Game Track per i dati relativi al mercato mobile.
Un ulteriore segmento di analisi è rappresentato, infine, dal profilo del videogiocatore, riportando nei risultati della segmentazione demografica (le fasce di età in cui si gioca di più sono quelle comprese tra 15-34 anni e tra 45-64 anni) un dato di fatto sulla trasversalità del videogioco e la sua importanza a livello culturale rispetto al passato. Per quanto riguarda i numeri, le persone che hanno giocato ai videogiochi in Italia negli ultimi 12 mesi sono 16,3 milioni, pari al 37% di tutta popolazione italiana di età compresa tra i 6 e i 64 anni. Di questi, il 54% sono uomini e il 46% donne.
I dati sui consumatori, raccolti nel quarto trimestre del 2018 nell’ambito del progetto GameTrack, si basano sulla somministrazione di sondaggio online e di uno offline su campione rappresentativo della popolazione dai 6 ai 64 anni di età.