John Wick 3 Parabellum Recensione

John Wick 3 Parabellum

John Wick 3 Parabellum | Il genere action sta vivendo una nuova rinascita grazie soprattutto all’esplosione dei cinecomic Marvel e DC, che da anni riempiono le sale di tutto il mondo. Ma attualmente alcuni lungometraggi, in maniera del tutto differente, si rifanno ad opere di stampo classico come le frenetiche avventure di McClane nella saga di Die Hard o al Nikita di Luc Besson, per fare degli esempi, per portare  una formula già ampiamente collaudata, di nuovo in auge. Tra i portatori della tradizione, oltre ai film appartenenti al franchise di The Equalizer e all’esplosivo Atomica Bionda di David Leitch, vi è un brand che, partendo in sordina, è riuscito a conquistare il podio tra le migliori prodotti di questo tipo: John Wick. I primi due capitoli, diretti da Chad Stahelski e scritti da Derek Kolstad, hanno ottenuto un buon successo al botteghino, grazie alla loro dinamicità e forte identità. Inoltre, un altra componente notevole è la presenza di Keanu Reeves, interprete di un personaggio carismatico, nonostante le poche linee di dialogo assegnate. In questi casi il rischio più grande è mantenere lo stesso livello anche nel caso di episodi successivi e difatti il terzo lungometraggio si porta dietro questa pesante eredità. Scopriamo se la realizzazione ha saputo mantenere alta la bandiera del franchise o se è caduto nella superficialità.

John Wick 3 Parabellum

Un inseguimento molto atipico, ma coinvolgente.

John Wick 3 Parabellum: un inarrestabile e poetica sequela di scazzottate

Non aspettatevi chissà quali preamboli narrativi: dopo aver fatto un piccolo accenno all’episodio precedente, John Wick 3 ci addentra istantaneamente nel fulcro principale della saga, da sempre contrassegnata da lunghe sequenze di battaglie, battute con il contagocce e un’interminabile e gustosa dose di sana brutalità. La regia, estremamente funzionale ed efficace, ci regala, senza passare dal via, delle scene memorabili, ottime non solo per le brillanti coreografie realizzate, ma anche per l’enorme varietà di situazioni presentate. Il nostro letale protagonista (un Reaves sempre più in forma), infatti, sarà coinvolto in combattimenti sempre diversi, con armi sempre uniche, mezzi di trasporto improbabili e molto altro ancora, lasciando lo spettatore stupito ad ogni inquadratura. In tal senso, a fronte di circa due ore e 20 di girato, il pubblico non si annoierà mai grazie ad un ritmo frenetico e adrenalinico del film, che riesce a coinvolgere e catturare dall’inizio alla fine. Una scelta che fa sempre parte dei punti di forza del film è quella di ampliare l’universo del brand mediante l’introduzione di nuovi personaggi, ambientazioni e piccoli elementi di trama, che ci fanno comprendere con maggiore chiarezza il mondo della Gran Tavola e le affiliazioni ad essa collegate. Tra le new entries, la figura che si prende più spazio rispetto ad altri è Sofia (interpretata da Halle Berry), che ha collaborato con John in passato e con il quale ha un debito da saldare. Nonostante la sua presenza sia così importante, la sua apparizione è limitata e la killer abbandona quasi subito il suo ruolo da co-protagonista, che comunque riesce perfettamente a rivestire con classe ed eleganza, facendoci assaporare degli scontri in coppia particolarmente scenografici. Se si sommano questi elementi aggiuntivi, abbiamo degli ottimo punti di partenza per la serie spin-off che è attualmente in lavorazione, The Continental, dove finalmente faremo luce sul misterioso universo sotterraneo della malavita, che potrebbe regalarci molte sorprese. Passiamo ora ad analizzare le piccole sbavature che sono presenti all’interno dell’opera.

John Wick 3

Uno dei nuovi personaggi introdotti nella realizzazione.

Squadra che vince non si cambia?

Per parlare degli aspetti negativi del lungometraggio, ci possiamo allacciare a quanto detto sulla nuova figura femminile al centro delle vicende, visto che il problema che si risconta con lei, cioè la sua fugace apparizione, si può associare anche alle altre comparse. Per quanto è vero che il protagonista è Wick e che ruota tutto intorno a lui, sarebbe stato più affascinante approfondire anche gli altri personaggi che vediamo nel corso della pellicola come ad esempio Il Giudicatore (Asia Kate Dillon) o il Capo dell’organizzazione criminale (Saïd Taghmaoui), che sono solo brevemente accennati. Un lavoro migliore è stato fatto con i già conosciuti Winston (il possente Ian McShane) e il Re di Bowery (Laurence Fishburne, sprezzante ed orgoglioso) più caratterizzati ma non sufficientemente per conoscerli appieno. È molto probabile che tutto questo sia stato fatto apposta per descriverli meglio in futuro nella serie, ma sapere alcuni retroscena su di loro ne avrebbe giovato per il loro background. Spezzando una lancia a favore di creatori si può anche dire che forse, concentrandosi troppo sulle altre presenze, si sarebbe rallentato parecchio il ritmo tanto elogiato nel paragrafo precedente, quindi avremmo avuto di fronte un prodotto molto diverso da questo, difficile da valutare se migliore o peggiore. Oltre a quanto ho appena detto, il lungometraggio soffre di un’identità troppo simile ai due titoli che lo hanno preceduto e non si discosta molto in termini di struttura. Certo, è evidente che le sequenze d’azione hanno toccato nuovi livelli di epicità, ma parlando di contenuto vero e proprio, si hanno gli stessi ingredienti, senza nessuna nessuna ricetta in grado di elevarli in una nuova ed originale composizione. Pretendere innovazione da questo genere non è facile, è vero, ma l’opera difetta di qualcosa in più che lo avrebbe reso superiore a quanto già fatto finora.

John Wick 3 Parabellum incarna, in un’unica formula, tutte le caratteristiche che hanno reso iconica la saga: divertimento, una piccole dose di ironia e tanta, tanta violenza. Il lungometraggio si attesta più o meno sulla qualità dei primi due capitoli, senza differenziarsi in nessun modo, ma aggiungendo qualche piccolo dettaglio che sarà importante per lo sviluppo del franchise, anche solo appena accennato. Il risultato è uno scoppiettante action movie che cavalca il successo del brand di riferimento, intrattenendo degnamente lo spettatore con pirotecniche acrobazie e serrate sparatorie, tecnicamente spettacolari. Promosso con buoni voti, quindi, anche se alcuni cambiamenti ed innovazioni nella formula lo avrebbero reso più appetibile. 

Massimiliano è un amante a tutto tondo dell'intrattenimento, dal cinema e serie tv fino a passare ai videogiochi. Sincero appassionato del mondo Marvel, di Star Wars e della cultura pop, nel tempo libero divora libri e graphic novel di qualsiasi tipo, con la predilezione per Moore e Gaiman. Sogna in futuro di diventare uno scrittore talmente tanto influente, da poter governare la mente dei suoi lettori, e ci sta lavorando con molta costanza!