Final Fantasy VII Remake è uno dei progetti più attesi nel mondo degli appassionati PlayStation, e di tutti quelli dei videogiochi di qualità, per dirla tutta. Le aspettative per un rifacimento di un simile gioco di culto sono decisamente alte, soprattutto in vista delle poche informazioni fatte trapelate da Sony Corporation e da Square-Enix stessa che, paradossalmente, hanno portato l’hype alle stelle, piuttosto che far passare il tutto in sordina. Ebbene si, l’infinita attesa per titoli che, dopo l’annuncio, si fanno decisamente desiderare, si sta verificando anche per Final Fantasy VII Remake, dove ogni più insignificante o piccolo particolare sul gioco provoca reazioni decisamente grandi. Ricordate quello che è successo con Kingdom Hearts 3? Ci risiamo.
Final Fantasy VII Remake, l’importanza del gioco originale
Ma per quale motivo l’attesa è così forte? Del resto stiamo parlando, diranno i meno attenti, dell’ennesimo remake di un titolo ormai vecchio come il cucco, giocato e rigiocato da ben più di una generazione di giocatori. Abbiamo rivisto Crash Bandicoot e Spyro The Dragon risorgere dalle ceneri per una seconda giovinezza sulla PlayStation 4, dopo aver vissuto fasti gloriosi sulla prima console casalinga targata Sony. Persino un mostro sacro come Resident Evil 2, il cui remake si aspettava dai tempi del Nintendo GameCube. Ma non solo, addirittura la console stessa è risorta ed è tornata sul mercato, novella Araba Fenice, con la riedizione PlayStation Mini, da poco arrivata sugli scaffali, per la gioia di nostalgici e collezionisti fan della leggendaria casa giapponese. La macchina, per altro, include ancora, come ai vecchi tempi, la killer application per eccellenza. La storia si ripete sempre. Final Fantasy VII non è quindi solo un gioco qualunque presente nel catalogo della prima Sony PlayStation, ma è un vero e proprio simbolo del successo di quest’ultima. La storia, lo sappiamo, è fin troppo nota, dopo essere stata giocata per ben sei capitoli in esclusiva su macchine Nintendo, gli inossidabili Nintendo Entertainment System ad otto bit per la trilogia originale, e il fiammante Super Nintendo Entertainment System a sedici bit, che ha ospitato i successivi sei, oltre che interessanti spin-off. Nel 1997 l’uscita di Final Fantasy VII ha fatto letteralmente epoca, dando un segno forte di quello che sarebbe stato il mercato da quel momento in poi. Final Fantasy è sempre stato il titolo che fa la differenza. Non un RPG qualsiasi, ma il Gioco Di Ruolo per eccellenza. Se il settimo episodio è diventato una esclusiva della macchina Sony, il pubblico giapponese, e mondiale poi, è di fatto costretto a cambiare bandiera. Un gioco, Final Fantasy VII, capace di restar impresso per decenni nella storia dei videogiochi, diventando una pietra miliare senza paragoni, al pari di altre opere di culto come Super Mario 64 o The Legend of Zelda Ocarina of Time, tanto per restare solo nella stessa epoca. Ma del resto si sa, in ogni generazione ci sono titoli destinati a restare nella memoria collettiva. Un gioco perfetto, ricorda Alexey Pathinov, creatore di TETRIS, può vivere per sempre.
Qualità tecnica fuori dal comune.
L’annuncio del progetto nel 2015
Solamente il nome di Final Fantasy VII è capace di far alzare in piedi una intera platea in preda alla felicità più incontenibile ed il primo annuncio di un remake in lavorazione nel 2015 è decisamente di quelli che non si dimenticano. poco prima dei venti anni di onorata carriera del titolo, peraltro. Square Enix ha letteralmente trasformato i sogni più proibiti dei giocatori vecchi e nuovi, in solide realtà quando, in pompa magna, ha presentato per la prima volta Final Fantasy VII Remake durante l’attesissima Conferenza Sony E3 2015 ufficiale. Da allora, come già detto, le notizie sono state date col contagocce, del resto, come sanno anche i meno esperti di marketing, Final Fantasy VII Remake venderebbe anche se fosse un disco vuoto, tale è il suo livello di carisma. Ok, stiamo ovviamente scherzando, ma un rifacimento di tale importanza fa letteralmente la differenza, per la pur parecchio affermata Sony PlayStation 4. Oltre al trailer ufficiale girano in rete decine di video di reazioni all’annuncio, dove si vedono giocatori spesso entusiasti senza controllo, letteralmente impazziti, per quello che, già da allora, era considerato un evento di culto. Di seguito il trailer del 2015 mostrato alla conferenza Sony dallo sviluppatore Square-Enix con le reazioni del pubblico.
Final Fantasy VII , le caratteristiche salienti
Sono passati ben quattro anni da quel momento, eppure Final Fantasy VII Remake continua a far parlare di lui. Ben lungi dal diventare un eterno waporware, come Duke Nukem Forever, peraltro poi uscito postumo davvero, fin troppo lontano dai tempi massimi, stavolta ci siamo quasi. Con la diffusione in questi giorni di nuove gustose notizie da parte di Sony stessa, durante una nuova formula di comunicazione che ricorda, per certi versi, l’immediatezza del Nintendo Direct, ideata dal compianto Satoru Iwata. In particolare stiamo parlando del format inedito State of Play di PlayStation 4, che informa tutti gli utenti sulle novità pronte a debuttare sul mercato per PlayStation 4, Base o Pro e per il visore per la realtà virtuale PlayStation VR. L’ultimo trailer fornisce diverse informazioni su trama, personaggi e caratteristiche tecniche. Final Fantasy VII Remake presenta una novità decisamente importante, ovvero la svolta verso il realismo, con una grafica rinnovata che abbandona del tutto lo stile super deformed, tanto amato nel gioco originale, e nella intera saga classica. Il trailer mostra per la prima volta il personaggio di Aerith Gainsborough completamente ridisegnato e realistico. Le cutscene, che comunque potrebbero essere migliori del gioco interattivo vero e proprio, rivelano una enorme cura per il comparto audiovisivo, con nuovi modelli poligonali ed eccezionali animazioni facciali dei personaggi ed un utilizzo più dinamico delle illuminazioni, con una palette di colori decisamente più accesa e realistica. Il team di sviluppo di Square-Enix, capitanato da Tetsuya Nomura, pare aver confezionato un nuovo motore grafico che sembra persino migliore di quello di Final Fantasy XV. In particolare gli effetti particellari, visibili durante i combattimenti, sono davvero allo stato dell’arte. Ma non solo, pare che il nuovo Syd Barret ridisegnato sia uno dei personaggi giocabili, con decise variazioni al gameplay. Si, perché per la gioia di alcuni e per il dolore di altri tradizionalisti, il sistema di combattimento si avvicina pericolosamente ad una versione più action. Il Combat System scelto è un vero e proprio ibrido tra l’action RPG puro di Final Fantasy XV e il più tradizionale Active Time Battle dinamico che abbiamo precedentemente visto in Final Fantasy XIII. Il party risulta decisamente più libero di muoversi, ed il trailer mostra delle spettacolari combo acrobatiche, moto in linea con la classicità del titolo ma allo stesso modo con una marcia in più, non certo action puro, per carità, ma una armonia dei movimenti che è una perfetta commistione tra antico e moderno. Notevole durante le battaglie, l’inserimento di un comodo Lock System per agganciare i nemici, testimone sicuro di una simile impostazione. Pare intuibile l’assegnazione di comandi singoli ad ogni tasto, con un menù contestuale in cui si selezionano le opzioni ed una rappresentazione dei parametri di gioco e status molto chiara. Ipotizzabile la presenza di mosse speciali dedicate per ogni personaggio.
Square-Enix, nel nuovo trailer di Final Fantasy VII Remake preferisce tenersi ancora sul vago, senza specificare alcuna data di uscita per il gioco, sebbene in molti lo ritengano imminente, ma del resto i lavori sono stati molto complessi, ed il titolo in questione non è certo da prendere con leggerezza. Unico dato certo è, con buona pace dei detrattori, una vera e propria narrazione episodica, caratteristica controversa dichiarata precedentemente dallo sviluppatore stesso. L’ampio respiro del tutto, visto che non si sa nemmeno quanti episodi siano previsti, potrebbe prevedere un buon arricchimento della trama, ma di fatto la narrazione, peraltro di una storia ben nota, potrebbe essere diluito e risentirne. Certo sappiamo che Square-Enix è una vera maestra della narrazione, eppure qualche piccolo dubbio potrebbe sorgere nei fan storici del capitolo precedente. Quando si va a toccare un caposaldo del medium, si sa, c’è sempre la possibilità di lasciare delusi alcuni e fare felici altri. La possibilità di rigiocare un prodotto storico in versione moderna, comunque, mette decisamente d’accordo tutti, e ci riporta indietro grazie ad una speciale macchina del tempo chiamata Fantasia.