Il Trono di Spade | Con la sesta puntata dell’ottava stagione si conclude l’intera serie de Il Trono di Spade, un’avventura durata nove anni e che l’ha portata a essere una delle più amate e premiate serie televisive di sempre. Nell’ultimo episodio, intitolato non a caso The Iron Throne (Il Trono di Spade in italiano), si giunge a una conclusione della guerra per il trono vista crescere ed esplodere nelle scorse puntate. I personaggi protagonisti trovano qui una conclusione ai loro archi narrativi, alcuni soddisfacenti, altri meno, ma tutti pronti a lasciare un velo di malinconia nello spettatore costretto a salutarli per l’ultima volta. Gli eventi che si snodano all’interno della puntata sono molteplici. L’ostacolo per la pace è ormai chiaro essere Daenerys, la quale semina il terrore su Approdo del Re insieme al suo fido Drogon. Sarà compito di Jon Snow cercare di fermarla, ponendo fine alla sua follia; un Jon Snow che non riesce tuttavia a sopprimere i sentimenti che prova per la Madre dei Draghi, e che per questo sarà costretto a compiere una dura scelta.
L’episodio conduce dunque a uno scontro risolutivo. Senza scendere nel dettaglio, Il Trono di Spade offre qui una risoluzione per certi versi inaspettata, che sembra accontentare un po’ tutti e porre la parola fine a un capitolo della storia di questi personaggi, lasciando però intendere che le loro avventure continueranno al di là della fine della serie. Certo, l’episodio scritto e diretto da David Benioff e D. B. Weiss manca in parte del ritmo che invece avevano gli episodi diretti da Sapochnik, il quale sapeva trovare soluzioni visive d’impatto, ma questa mancanza è data in parte dalla necessità di costruire una successione al trono. Abbondano dunque i dialoghi, le scene particolarmente statiche e i momenti di transizione che rallentano la narrazione. È difficile condensare tutto ciò in soli 80 minuti, e alla fine l’episodio si dimostra una buon compromesso tra tutto ciò che era necessario narrare.
La serie tratta da Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin volge così al termine. Forse non con l’epicità e la grandiosità che meritava e ci si aspettava, e con una sceneggiatura anche qui frettolosa nel trattare alcuni risvolti narrativi. A ogni modo la puntata, che certamente dividerà ulteriormente il pubblico di fan, intrattiene e commuove, permette di immaginare quanto rimasto nell’ombra e mostra un mondo che ha affrontato l’inverno, e ne guadagna ora la primavera. La neve comincia a sciogliersi, l’erba a ricrescere. Per i personaggi tanto amati è giunto il tempo di andare avanti, e per noi quello di salutarli.