Atelier Lulua The Scion of Arland ci riporta nel mondo fatato di Atelier, con un Gioco di Ruolo raffinato, ben disegnato e, cosa più importante, assolutamente divertente. Certo, non un titolo per tutti e di facile utilizzo, che si rivolge invece ad un pubblico specializzato, amante del genere, e magari già avezzo ai precedenti titoli. Ma si vede una volontà di alleggerire alcune meccaniche per rendere il titolo più giocabile dai neofiti. Quali sono le caratteristiche salienti di questa recente installazione del franchise? Tecmo Koei ci ha abituati ad un livello decisamente alto che, anticipiamolo subito, è stato mantenuto anche in questo episodio, disponibile per Sony PlayStation 4, versione testata, Nintendo Switch e PC Windows, tramite il canale di distribuzione digitale Steam.
Atelier Lulua The Scion of Arland: la saga infinita
Atelier Lulua The Scion of Arland è il seguito diretto di Atelier Meruru: The Apprentice of Arland ed è ambientato alcuni anni più tardi del capitolo precedente. Il gioco é solo l’ultima incarnazione, in ordine di tempo, della longeva saga ruolistica Atelier sviluppata originariamente da Gust Co. Ltd, noto anche per le serie Ar Tonelico e Surge Concerto, che oggi conta quasi cinquanta giochi pubblicati, venti esatti se si escludono port, re-release e spin-off vari, con un buon successo di pubblico e critica, a partire dal capostipite originale Atelier Marie: The Alchemist of Salburg, titolo del 1997 visto su Sony PlayStation, Sega Saturn e PC Windows. La saga ha dei rimandi comuni, a partire dall’impostazione della storia e, soprattutto, dall’uso dell’alchimia nei titoli, ma, come tutte le grandi saghe, offre persino delle brevi o lunghe serie al suo interno, nello stile del serial TV Star Trek, per capirsi. tra le più note ricordiamo la prima, la cosiddetta Serie Salburg, la Serie Gramnad, presente su PlayStation 2 e PlayStation Portable, e l’eccezionale Serie Iris, con un indimenticabile trittico ed uno spin-off, che rappresenta, oltretutto, anche il debutto dell’intera saga in occidente, avvenuto nel solo 2005. Non da meno sono la Serie Mana Khemia, unica a non contenere la parola Atelier al suo interno, le recenti Serie Dusk e Serie Mysterious, ed infine la Serie Arland, divisa nei capitoli Rorona, Totori, Meruru, a cui appartiene questo ultimo ventesimo titolo in esame, di cui trovate il sito ufficiale del gioco al seguente LINK, oltre che altri cinque spin-off indipendenti per dispositivi portatili, non appartenenti a nessuna serie. Confusi? E’ giusto che lo siate.
L’accattivante design della saga Atelier è inconfondibile già dalle prime immagini del gioco, con uno stile da manga giapponese decisamente evocativo!
Atelier Lulua The Scion of Arland: i personaggi
Decisamente ricco il cast dell’ultimo gioco della Serie Arland, con ben dieci personaggi giocabili in totale, dei quali otto disponibili fin da subito. Questi rispondono ai nomi di Elmerulia Frixell, nota come Lulua, protagonista del titolo e figlia adottiva di Rorona, che era comparsa nel primo gioco della Serie Arland, come protagonista principale, l’affascinante Eva Armster, sua amica per la pelle, la simpatica Piana, ragazzina curiosa e sveglia, già proveniente da un misterioso villaggio ghiacciato, conosciuta nel precedente titolo Atelier Totori, il giovane spadaccino diciannovenne Christoph Orel Arland, Nicodemus David Dieter, Ficus Finis, Sterkenburg Cranach, un personaggio ricorrente nella serie, già visto tre volte con un ruolo non secondario, oltre che la fin troppo celebre Rorona, al secolo nota come Rorolina Frixell, A questi si aggiungono altri due personaggi giocabili disponibili successivamente nella formula del DLC, Totooria Helmold e Merurulince Rede Arls. Ma non basta, perché altri quattro personaggi di contorno saranno molto importanti per lo svolgimento della trama, ovvero i PNG Lionela Heinze, Maana, Stia e Mimi Houllier von Schwarzlang. La trama ruota tutta attorno a Lulua ed ai suoi studi, interrotti dal ritrovamento di un misterioso libro che, si scoprirà in seguito, può essere letto e decifrato solo da lei. La narrazione, a volte prevedibile, non va troppo a scavare nel passato, rendendo il titolo accessibile, paradossalmente, anche a chi non abbia mai giocato un episodio della serie. La linearità classica del genere, forse per seguire le tendenze generali, si avvicina in modo blando all’impostazione open world, con una mappa unica di base ed ambienti chiusi esplorabili in modo sequenziale.
Atelier Lulua The Scion of Arland: le meccaniche
Questo quarto episodio della Serie Arland, che arriva dopo il trittico Rorona, Totori, Meruru e le loro versioni Plus, si basa, come il resto degli episodi della intera Saga Atelier, su un complesso S.C.O. (Sistema di Creazione degli Oggetti) da utilizzare durante il gioco. Fondamentale, a tal proposito, si rivela l’uso dei materiali rari presenti nel variegato territorio della Repubblica di Arland. Questi vanno utilizzati in quello che nel gioco si chiama Synthesis System, tradizionale caratteristica dell’intera Saga Atelier che permette ai vari alchimisti di poter creare oggetti inediti da usare in combattimento o durante il gioco per le funzioni più diverse. In questo ultimo titolo, il Synthesis System appare essere una sorta di compendio migliorato tra i precedenti Quality System e Trait System, già visti nella trilogia originale della Serie Arland, ovvero i capitoli Rorona, Totori e Meruru. Ma non solo, gli oggetti assumono nuove abilità parecchio potenti, come mai prima nella serie, accanto ai boost items, visti nella Serie Mysterious. Complessa, ma molto utile la nuova meccanica denominata Awakened Effects, che moltiplica a livello esponenziale le abilità degli alchimisti più talentuosi. Il Sistema di Combattimento non è da meno, con una gestione complessa, ma allo stesso tempo agevole e di facile utilizzo. L’idea di voler mescolare tutti gli elementi della serie, non alzando però nel contempo la difficoltà del tutto, risulta molto gradevole per vecchi e nuovi giocatori. Gli epici momenti raffigurati durante le battaglie vi resteranno decisamente impressi per lungo tempo, spettacolari eppure eleganti come passi di danza. I combattimenti a turni sono classici ma allo stesso tempo dinamici.
Gli epici momenti raffigurati durante le battaglie vi resteranno decisamente impressi per lungo tempo, spettacolari eppure eleganti come passi di danza.
Il gustoso ricettario di Lulua per buongustai
Atelier Lulua: The Scion of Arland presenta ai giocatori uno speciale Codex per sbloccare e manipolare una lunga lista di ricette che saranno molto utili durante lo svolgimento della storia. La sola gestione del ricettario è un vero gioco nel gioco che vi incollerà allo schermo in maniera ipnotica! Utilizzare il più spesso possibile i calderoni alchemici presenti nell’hub centrale di gioco non solo è consigliato, ma spesso necessario, con la creazione degli oggetti più disparati. Per contro, l’esperienza si acquisisce anche da questo, oltre che dai combattimenti. E lo sappiamo, più XP c’è, in un RPG, più tutto è facile, come nella vita reale, del resto.
Il mondo magico di Arland ed i suoi colori pastello
L’accattivante design della saga Atelier è inconfondibile già dalle prime immagini del gioco, con uno stile da manga giapponese decisamente evocativo! Questo ultimo capitolo della Serie Arland, il ventesimo originale, per essere precisi, offre un disegno di protagonisti umani allo stato dell’arte, specie per gli evocativi personaggi femminili, da sempre fiore all’occhiello della saga. Lo stesso si può dire per l’ottima caratterizzazione dei nemici presenti nel nutrito bestiario mentre, come in molti altri capitoli della intera Saga Atelier, scenari e fondali sono invece sottotono. Niente che faccia gridare allo scandalo per carità, ma il tutto stona con la cura maniacale posta per tutto il resto. Le musiche e gli effetti sonori sono di ottima qualità mentre la localizzazione, come purtroppo spesso accade con titoli così di nicchia, è stata realizzata solo in inglese, senza la presenza della lingua italiana. L’ottimo doppiaggio originale in giapponese è però presente nelle opzioni del disco di gioco. Oltre che la grafica ed un sistema di narrazione tradizione giapponese, dunque, colpisce la cura ed il grande amore messo nella realizzazione dell’opera da parte degli autori.
La Limited Edition di Atelier Lulua, chicca per collezionisti
Non poteva mancare, come da gloriosa tradizione della Saga di Atelier, una eccezionale versione da collezione del titolo che, siamo sicuri, sarà la gioia di chi ama il mondo del collezionismo. La ricca Limited Edition farà infatti decisamente felici i collezionisti, grazie alla sua preziosa dotazione di gadget a tema alchemico! Atelier Lulua, The Scion of Arland Limited Edition, però, è disponibile solo in esclusiva su NISA Europe Online Store, ed è quindi da ordinare online. Difficilmente la vedrete nei negozi, dunque. La Limited comprende una versione fisica del titolo, con tanto di Collector’s Box, un ricco Art Book dotato di copertina brossurata, i Sound Archives OST, ovvero la colonna sonora ufficiale del gioco, ben due diversi portachiavi raffiguranti i due personaggi Lulua e Rorona, ed infine un grande poster esclusivo raffigurante un artwork originale.
La ricca Limited Edition farà decisamente felici i collezionisti, grazie alla sua preziosa dotazione di gadget a tema alchemico!
La Saga Atelier alla conquista dell’Occidente
Il gioco ha avuto un debutto in terra giapponese di gran successo, in data 20 marzo 2019, mentre in territorio statunitense esce il 21 maggio dello stesso anno. In Europa, Italia compresa, bisogna però aspettare fino al 24 maggio, data in cui Atelier Lulua arriverà nei negozi e sugli store online. Il recente successo della saga fa ben sperare per la riproposizione dei primi capitoli, visti in epoca Sony PlayStation e Sega Saturn, molto utili per la comprensione dell’intera epopea di Atelier per il mondo occidentale.
Atelier Lulua The Scion of Arland è il ventesimo titolo originale della saga e prosegue la trama della trilogia già vista precedentemente nella Serie Arland, facente parte della sterminata Saga Atelier, giochi di ruolo di un certo livello. Se avete amato il trittico Rorona, Totori e Meruru, o se siete anche fan di vecchia data, e magari avete iniziato a giocare ai tempi di Atelier Iris, sull’inossidabile PlayStation 2, questo titolo fa decisamente per voi. Un gioco complesso, ricchissimo di opzioni ed idee di gameplay, non ultimo il divertente sistema di creazioni degli oggetti ed il ricco ricettario. La sola gestione del ricettario è un vero gioco nel gioco che vi incollerà allo schermo in maniera ipnotica! Il tutto confezionato in un comparto audiovisivo decisamente evocativo, con artwork dallo stile giapponese rigorosamente tradizionale ed accattivante. Gli aspiranti Alchimisti troveranno pane per i loro denti.