Dopo il grosso calo produttivo che ha interessato la Konami legata ai videogiochi negli ultimi anni, la possibilità di vedere nuovi episodi di Castlevania si è ormai spenta nei fan, soprattutto dopo che Koji Igarashi, colonna portante della lunga saga dedicata ai cacciatori di vampiri e demoni, ha abbandonato l’azienda giapponese. Negli ultimi anni, però, i metroidvania hanno subito una discreta rinascita grazie all’arrivo di prodotti indipendenti, come Hollow Knight e Dead Cells; i fan di vecchia data, però, non hanno mai dimenticato uno dei due capostipiti di questo particolare genere e in molti hanno chiesto a gran voce al buon “Iga” un sequel spirituale di Castlevania. Il director ha ascoltato le richieste del pubblico, e con il suo nuovo studio, ArtPlay, ha dato vita a una campagna su Kickstarter per finanziare Bloodstained: Ritual of the Night. Il progetto fu un successo enorme, con oltre 5 milioni e mezzo di dollari raccolti, per poi essere acquisito da 505 Games che ha assunto il ruolo di publisher. Bisogna ammettere che negli anni successivi alla conferma della realizzazione di Bloodstained le informazioni sono state altalenanti, e quanto mostrato non ha mai convinto totalmente. Questo fin quando, il mese scorso, Igarashi ha pubblicato un trailer in cui ha mostrato il completo rinnovamento visivo del gioco, sensibilmente migliorato sotto tantissimi punti di vista. Finalmente convinti sotto il profilo visivo, abbiamo quindi potuto provarlo per circa due ore in una build pressoché definitiva, in anteprima quasi mondiale: solo in Italia, infatti, c’è stata la possibilità di provare con così anticipo il gioco, inizialmente previsto in forma giocabile soltanto all’E3. Vi narreremo dunque la nostra esperienza in compagnia della bella Miriam all’interno di un nuovo castello pullulante di demoni e altre creature da incubo.
Bloodstained: nuova storia, stesso castello
Nei primi attimi di gioco ci vengono raccontate le premesse narrative che ci porteranno poi al fatidico castello dove sarà poi ambientata la maggior parte del gioco. Miriam è un’orfana che è stata adottata dalla gilda degli Alchimisti, che l’hanno poi utilizzata per svolgere alcuni esperimenti proibiti impiantandole dei cristalli di energia magica demoniaca all’interno del corpo. In seguito a questo trauma, la giovane cade in uno stato di coma per 10 anni. Nello stesso momento, gli esperimenti efferati della gilda degli Alchimisti causano l’apertura di un portale verso il mondo demoniaco che provoca un’invasione senza precedenti di creature terrificanti. Alla fine il portale viene chiuso ma solo dopo aver causato innumerevoli vittime. Passati 10 anni da quest’evento, Miriam viene risvegliata grazie all’alchimista Johannes, uno dei pochi che si oppone alla volontà della gilda di evocare demoni nel mondo. L’uomo le spiega che i demoni non sono stati fermati definitivamente, e che Gebel, un altro giovane che ha subito gli stessi esperimenti di Miriam, desidera distruggere l’umanità aprendo un altro portale. La ragazza è molto legata a Gebel, e per questo motivo decide di affrontare i mostri del castello in cui egli si è rifugiato, per tentare di fermarlo. L’introduzione di Ritual of the Night ci viene raccontata tramite disegni old school ben realizzati, che fanno subito fare un tuffo nella nostalgia ai veterani dei vecchi Castlevania, e la storia ricalca perfettamente gli incipit classici delle vecchie produzioni di Igarashi. La parte narrativa, ovviamente, non è il fulcro dell’esperienza, ma il design di personaggi e ambienti e la cura riposta nella loro caratterizzazione ci ha sorpreso piacevolmente. Specialmente quella di Miriam, la nostra affascinante protagonista, determinata e coraggiosa, pronta a farsi carico di questo fardello da sola pur di provare a fermare Gebel, personaggio che un tempo considerava quasi come un fratello.
Bloodstained inizia su un vascello, presto attaccato da alcune creature demoniache, in una fase che rappresenta il tutorial del gioco. I comandi sono semplici e chiari, come da tradizione per il genere: un tasto per l’attacco con l’arma equipaggiata, uno per gli incantesimi, salto, schivata e poco altro. Bastano però pochi minuti per sentirci a casa: dopo qualche mostro sconfitto, l’acquisizione delle prime magie e la battaglia contro il primo titanico boss, sentiamo che la magia dei vecchi Castlevania torna a rivivere all’interno del nuovo titolo di Koji Igarashi. I segni sono chiari: nel poco tempo a disposizione abbiamo ottenuto decine di armi diverse (tra cui la classica e amata frusta) e diversi incantesimi dagli effetti più disparati, oltre che combattuto contro un bestiario davvero ricco di avversari, tra arpie, cani demoniaci e cavalieri giganteschi. Senza contare i due boss, che rappresentano la summa dove applicare al meglio quanto imparato dal sistema di combattimento. Questo poi è di una varietà incredibile. Ogni arma ha all’apparenza un solo attacco, senza possibilità di creare delle combo a ogni pressione del pulsante d’offesa. A ovviare a questa mancanza giunge l’incredibile quantità di armi, ognuna differente dalle altre, con la possibilità di scoprire nuovi tipi e versioni evolute di quelle iniziali, probabilmente anche con effetti secondari. La cosa più interessante sono però le tecniche: ne abbiamo recuperate un paio scritte su alcuni manuali distribuiti nelle diverse stanze del castello. Queste permettono di eseguire mosse speciali come far ruotare la lancia in modo che vi difenda da tutti gli attacchi,o lanciare a distanza un pugnale. Mosse simili consumano MP, ma sono molto efficaci in fase offensiva; ogni arma ha poi i suoi vantaggi contro determinati tipi di nemici, e starà al giocatore sperimentare per capire al meglio cosa utilizzare in base all’avversario.
Bloodstained: tra nostalgia e innovazione
Altro potente mezzo d’offesa sono le magie. Queste vengono acquisite dai cristalli rilasciati dai nemici sconfitti. Da quel che abbiamo visto ogni nemico ha un cristallo con una magia all’interno, ma non basterà sconfiggerlo una volta sola per ottenerlo. Il drop si basa su una probabilità che, apparentemente, varia a seconda della potenza dell’incantesimo. Nella nostra prova abbiamo potuto vedere solo due tipi di cristallo, entrambi basati sull’attacco, di cui uno dotato di un attacco direzionabile. In sole due ore abbiamo poi trovato una decina di poteri magici diversi, fra classiche sfere d’acqua e palle di fuoco lanciabili, ma anche incantesimi più complessi, come l’evocazione di un enorme tentacolo e di una spada trivella. La varietà di armi ed equipaggiamento sembra già adesso davvero incredibile, e ce ne siamo resi conto dopo aver notato la mole di contenuti presente all’interno dello shop e nel negozio alchemico di Johannes, ricco di oggetti avanzati. Quest’ultimo ci permette poi di migliorare le nostre armi e di crearne altre, unendo le parti di demone e di vari oggetti recuperati nel castello; con gli ingredienti giusti potremo anche cucinare, in modo da ottenere un aumento alle statistiche. Miriam aumenterà di livello, come in qualsiasi RPG, uccidendo mostri e risolvendo quest e semplici sidequest: da quanto visto, il livellamento migliora principalmente le statistiche della prode fanciulla, rendendo la progressione più facile e aprendo la strada in zone dove prima sarebbe stato troppo rischioso avventurarsi. Come tutti i metroidvania la progressione è interamente basata sulle abilità, che ci consentiranno di sfruttare passaggi all’apparenza impossibili da superare. Nella nostra prova non ne abbiamo ottenuta nessuna, ma ne abbiamo intuito la presenza per via dell’impossibilità, all’inizio del gioco, di immergersi in acqua in determinate zone o di raggiungere determinate piattaforme.
A completare l’esperienza classica di un Metroidvania non mancano poi i diversi tipi di stanze, fra quelle adibite al teletrasporto, quelle di salvataggio e le immancabili stanze segrete. Molto importante è ricordarsi di salvare spesso, anche perché la difficoltà del titolo non è affatto da sottovalutare, specie contro i boss. Superato il primo in maniera piuttosto agevole, il livello e le abilità ottenute non ci hanno permesso di fare altrettanto con il samurai Zangetsu, già visto nello spin-off a 8 bit Curse of the Moon. La difficoltà normale, già di per sé impegnativa, è accompagnata dalle modalità difficile e incubo, per chi cerca un’esperienza davvero hardcore. La mappa ci è parsa molto complessa e varia, con diverse aree esplorabili e una longevità complessiva che, a giudicare da quanto provato, si preannuncia davvero soddisfacente. Chi vorrà completare al 100% il gioco avrà probabilmente bisogno di almeno una trentina d’ore, se non addirittura quaranta, senza contare le modalità alternative. A livello funzionale ci è piaciuto il poter scegliere dove collocare la mini mappa presente su schermo, ma abbiamo notato due piccoli particolari poco pratici: la necessità di aprire il menu e entrare nell’inventario ogni volta che si desidera utilizzare un oggetto e soprattutto la mancanza di una barra della vita per i boss. A livello tecnico, come notato anche negli ultimi trailer, Bloodstained è migliorato sensibilmente rispetto a quanto visto in passato. La fluidità ci è sembrata più che ottima, anche se alcune animazioni sembrano ancora un po’ ingessate, soprattutto per quanto riguarda comprimari e alcuni mostri. Ad ogni modo, seppur non ancora perfetto, sono evidenti i passi da gigante rispetto a quanto mostrato in passato.
Dopo due ore in compagnia di Miriam possiamo dire che, nonostante quanto visto sia solo la punta dell’iceberg, il sentimento provato è lo stesso, nostalgico, dei vecchi titoli della serie Konami. A Bloodstained manca soltanto il nome Castlevania: per il resto, ci è sembrato davvero il degno erede spirituale di questa storica saga. Ancora è presto per sancire verdetti definitivi, ma non vediamo l’ora di mettere le mani sulla versione definitiva per confermare le nostre impressioni. Bloodstained Ritual of the Night arriverà infatti dal 18 giugno sugli store digitali di PS4, Xbox One e PC, mentre dal 25 giugno in versione Nintendo Switch. Le copie fisiche saranno invece disponibili il 21 giugno per PS4, Xbox One e PC e il 28 per Switch. Appuntamento alle prossime settimane, dunque!