Logitech | Qualche settimana fa avevamo analizzato uno dei mouse più attesi di Logitech, noto non a caso con il titolo di G502 LIGHTSPEED. Tra le promesse di una connettività senza cavi e di un dispositivo assolutamente fuori dal comune sui termini tecnici, nella nostra recensione avevamo evidenziato il nuovo dispositivo della società svizzera come uno dei più grandi mouse wireless dell’ultima generazione, in grado di alzare l’asticella per la stessa categoria di mouse e innalzando Logitech tra una delle più grandi aziende nell’ambito tecnologico. In quelle stesse settimane, tuttavia, ci siamo anche diretti a Berlino per discutere in maniera più approfondita del G502; intervistando Chris Pate e Noirin Curran, rispettivamente Portfolio Manager e Head of Design Gaming Mice di Logitech. Nel loro grande impegno in tutti gli stadi del processo di sviluppo, concentrandosi sui rapporti con i giocatori e l’ascolto costante delle richieste derivate dalla loro community, le parole di Pate e Curran ci hanno confermato che dietro a un mouse come G502 LIGHTSPEED, in realtà, vi è un lavoro estremamente preciso e faticoso.
Logitech G502 LIGHTSPEED: un ideale puro e chiaro
Ci avete parlato di un prodotto destinato essenzialmente alle orecchie e di alcuni consigli da parte dell’utenza. Potreste dirci di più sul vostro progetto? Credete che il rapporto con la community sia così importante?
Noirin: Assolutamente! Su qualsiasi gioco o progetto a cui stiamo lavorando, facciamo un enorme sforzo in tutte le fasi del processo per parlare con i giocatori; dai dilettanti che hanno appena iniziato a giocare fino ai professionisti esperti. E per noi, sin dalle fasi iniziali del prototipo e nella realizzazione di un nuovo prodotto come questo, tentiamo in tutti i modi di fare del nostro meglio, sia parlando con quegli stessi giocatori sia testando personalmente i nostri giochi. Per cui sì, è estremamente importante per noi capire cosa desidera la community e quali sono i bisogni degli utenti. Utilizziamo anche una buona fetta del nostro tempo a visionare ciò che viene scritto sui forum online e sui social media.
Considerando che si tratta di un processo piuttosto lungo e delicato, avete apportato delle modifiche sui vostri prototipi iniziali?
Chris: Non proprio! Il nostro obiettivo è sempre stato quello di racimolare assieme tutte le tecnologie necessarie prima di proseguire nei nostri lavori. Abbiamo dovuto necessariamente cambiare alcuni elementi per accomodare tutte le novità, ma al di fuori di quelli non abbiamo apportato chissà quali alterazioni e, in fondo, il dispositivo non è effettivamente cambiato molto nel modo in cui viene utilizzato. C’è sempre stato un ideale puro e chiaro su cosa il G502 Wireless sarebbe dovuto diventare. Avendo finito di esplorare e rifiutare alcuni compromessi, c’è stato un focus centrale su cosa sarebbe dovuto muoversi il design finale; dagli sketch originali su come gestire i cavi di ricarica agli altri elementi, alla fine abbiamo mantenuto lo stesso design senza deviare troppo dall’idea originale.
Come avete bilanciato le richieste dei pro gamer e dei giocatori novizi?
Chris: Ascoltiamo il maggior numero di feedback necessari, ma ogni prodotto è destinato a un target diverso. I giudizi di un giocatore professionista sono estremamente importanti per noi e li teniamo in considerazione ma ciò non vuol dire che realizziamo tutti i nostri prodotti per i pro gamer. È pur sempre fondamentale capire a chi tu NON voglia destinare il prodotto. E uno dei motivi per cui siamo così facili di avere Noirin nel nostro team è che questa è esattamente la sua expertise.
Noirin: Esattamente! Crediamo che sia incredibilmente importante per noi il dialogo con il pubblico e lo studio dei loro veri bisogni: come quelli entrino poi nelle loro vite, quali siano le loro motivazioni, il motivo per cui giochino ai titoli che stanno provando e così via. Così facendo possiamo rispondere a questi stimoli e questi bisogni per essere sicuri di soddisfare il maggior numero di persone possibile. Eppure non tutti i prodotti sono destinati a tutti, ovviamente! Generalmente cerchiamo di ottenere un feedback esterno dalle persone che si trovano all’interno del nostro target per avere una miglior visione d’insieme. Parleremo con loro su quasi ogni singolo soggetto che stiamo trattando, ma ciò non vuol dire che stiamo necessariamente designando un prodotto per loro!
Chris: Esatto! Per dire, ci sono dei giocatori professionisti – come Bjersen da Team Solo – che utilizzano un G903. E il G903 non è mai stato realizzato per i pro gamer, ma da giocatore professionista lo trova il miglior compromesso per i suoi bisogni. Non è che stiamo evitando i pro gamer, ma quando stiamo realizzando un prodotto scegliamo fondamentalmente un target e cerchiamo in tutti i modi di soddisfare i loro bisogni. E se quel bacino si allarga con degli altri giocatori soddisfatti, beh, non è altro che un bene!