FIFA 20 | Una fra le poche sicurezze assolute nel traballante presente di Electronic Arts, nonché ormai quasi unica nel suo genere, è la serie FIFA. Anno dopo anno, il calcistico di EA Sports continua a rinnovarsi, mantenendo pressoché invariata la formula che da diverso tempo ne ha decretato il successo e le ha permesso di macinare, ad ogni nuova edizione, vendite impressionanti, in grado poi di trainare per tutto l’anno i successi dell’intera compagnia e farne quadrare i conti. Nel corso dell’EA Play all’E3 2019, come di consueto, EA ha portato il suo nuovo FIFA 20, sul quale, pur difettando in contenuti giocabili, sono state svelate una valanga di informazioni, relative al sistema di gioco e alle modalità.
La modalità Volta di FIFA 20 imiterà il calcio di strada
La principale novità di FIFA 20, che è anche quella che denota l’evidente spaccatura in termini contenutistici con il predecessore FIFA 19 è la modalità Volta, che sostituisce Il Viaggio di Alex Hunter e che sfortunatamente non abbiamo potuto provare nella nostra quindicina di minuti in compagnia del gioco, in cui ci siamo limitati a calcare i campi “maggiori”. Eppure è Volta, annunciata da poche ore, la vera star di questo E3, dunque non possiamo non cominciare proprio da lei. Nell’ecosistema di EA Sports, Volta intende proporre un’idea di calcio differente e che possa coinvolgere anche il mercato nord-americano, notoriamente amante delle conversioni “da strada” di sport come il calcio e il basket. La modalità Volta è nata proprio dalla volontà di “tornare alle origini” (Volta, in portoghese, significa proprio “ritorno”) del FIFA moderno, riproponendo, affiancandolo all’esperienza tradizionale, uno street football in grado di soddisfare quanti più palati possibili e provare a restituire alla serie quel feeling genuino che aveva nei primi anni 2000, periodo di forti evoluzioni tecniche in cui EA Sports aveva una particolare tendenza alla sperimentazione e all’innovazione. Volta, senza mezzi termini, intende inglobare in FIFA 20 l’esperienza offerta dai FIFA Street, spin-off che all’epoca, specie con il primo e il secondo capitolo, vennero particolarmente apprezzati dal pubblico e giocati anche dai più giovani, specie su console portatili. In tal senso fa un po’ storcere il naso che questa importante parte del gioco sia stata tagliata dalla versione per Switch, che non proporrà sostanziali novità rispetto alle conversioni di FIFA 18 e 19, ma, in maniera simile a quanto accade su old gen, si limiterà ad essere una semplice “Legacy Edition”. Un vero peccato, considerato che un’esperienza come quella offerta dalla modalità Volta (anche ridimensionata, se necessario) avrebbe potuto sposarsi benissimo al gioco in mobilità offerto dalla console di Nintendo.
Gli utenti PS4 e Xbox One, invece, avranno di che gioire in tal senso: Volta, infatti, si preannuncia piuttosto completa anche sotto il profilo della personalizzazione, consentendo di creare da zero un personaggio maschile o femminile, il quale poi può essere modellato secondo i propri gusti, a partire dai capelli, passando per la divisa e i tatuaggi. Il team non ha lesinato neppure sulle modalità: si va, ad esempio, dalla classica amichevole alla possibilità di creare squadre personalizzate, passando per una modalità “league” e un vero e proprio story mode, che comunque dovrebbe essere molto differente da quanto proposto lo scorso anno. Sul piano del gameplay, poi, la modalità Volta dovrebbe introdurre semplificazioni e cambiamenti volti a migliorare elementi come il tocco di palla e l’attuazione di finte e trick vari, in maniera simile a quanto accadeva nei FIFA Street. Al momento, però, è impossibile sapere se con questa modalità si sia voluto abbracciare completamente uno stile più arcade e rapido, con un’enfasi su elementi come le combo e i punti stile, tipici degli spin off “cittadini”: da questo punto di vista non possiamo che rimandare i giudizi più completi ed esaustivi alla Gamescom, a fine agosto, dove il titolo sarà giocabile in forma completa. Possiamo invece spendere qualche parola sugli scenari, che, come ci è stato detto, spazieranno dalle città sudamericane (Rio de Janeiro, probabilmente) a quelle europee (Amsterdam) per arrivare addirittura ad ambientazioni orientali e più desuete come Tokyo; alcune arene, poi, avranno mura laterali per far rimbalzare il pallone, richiamando echi che si perdono nella memoria storica dei FIFA dello scorso secolo (FIFA 98, ad esempio).
Il calcistico di EA Sports avrà lo stesso, solido gameplay, con alcune, piccole innovazioni.
Per quanto riguarda il gameplay più “tradizionale”, invece, basti sapere che il nucleo fondante di FIFA non è stato rivoluzionato più di tanto rispetto agli scorsi anni. In questa edizione, forse in maniera persino maggiore che nelle precedenti, si è lavorato sulle meccaniche fini, quelle meno percepibili al primo colpo d’occhio e che invece emergono sulla distanza. Il comportamento dei giocatori e il modo in cui imbastiscono le azioni ci è parso notevolmente migliorato: ogni componente della squadra sembra ora più consapevole del suo ruolo e della sua posizione in campo, e ciò consente di esprimere un gioco dal ritmo corale, dinamico e meno convulso, specie nei passaggi corti a metà campo, nelle triangolazioni sulle fasce e negli spunti offensivi degli attaccanti, serviti molto meglio dai centrocampisti anche per vie centrali. Anche i dribbling sono stati migliorati, in particolar modo nella precisione del tocco di palla, per poter restituire un feedback il più possibile accurato negli scontri uno contro uno, con ognuno dei giocatori coinvolti che reagisce a ogni movimento avversario in maniera coerente e naturale. Da menzionare, poi, una novità importante che i fan di lungo corso di FIFA attendevano ormai da tempo: la possibilità di selezionare manualmente la rotazione della palla nei calci piazzati, senza che sia il giocatore a decidere in maniera autonoma in base al suo stile e alla potenza e direzione del tiro. Si tratta di un cambiamento fondamentale, che ora consente di gestire in maniera davvero millimetrica il tiro di punizioni e rigori in base all’abilità del giocatore e della sua controparte in campo, e che potrebbe davvero spalancare una nuova finestra sull’approccio ai calci da fermo, che negli ultimi tempi era stato sempre meno convincente.
Pur non puntando a rivoluzionare una formula che funziona ormai da anni, con le sue piccole aggiunte al gameplay FIFA 20 potrebbe paradossalmente segnare un cambiamento più grande di quello di episodi in teoria più roboanti. I calci piazzati, con il nuovo sistema di tiro, acquisiscono finalmente un senso; le piccole modifiche al gameplay, nel loro insieme, finiscono per incidere il giusto, e la modalità Volta pare una degnissima sostituta de Il Viaggio, più orientata al dare ai giocatori quel che davvero vogliono. Quest’anno FIFA potrebbe davvero compiere un piccolo ma gradito passo in avanti, nonostante l’assenza di proclami da parte di EA: a noi non resta che tornare a provarlo a Colonia per saggiare la qualità della sua build definitiva.