The Sinking City | Vedere lāanima di Lovecraft tra decine e decine di produzioni commerciali, tra l’altro focalizzate sui soliti racconti, farĆ sicuramente storcere il naso ai lettori appassionati dei suoi mondi sovrannaturali – complice anche la recent(issim)a uscita di Call of CthulhuĀ – eppure The Sinking City, ultima fatica di Frogwares e Bigben Interactive, ha ora tutte le potenzialitĆ per trasmettere con serietĆ e vezzo creativo le varie epopee dei romanzi; imitandole non solo nelle visioni orrorifiche dei Grandi Antichi, ormai una certezza a ogni adattamento, ma anche nella più banale atmosfera generale. Ci troviamo infatti nei roaring twenties, ma nel nostro caso non andremo ad ascoltare la composizione di un jazzista o a osservare con unāinsaziabile curiositĆ le novitĆ dellāart dĆ©co; no, in questo inferno tutto personale andremo a impersonale Charles W. Reed, un investigatore americano che, richiamato nella distante cittĆ di Oakmont, nel Massachusetts, si troverĆ a indagare su una misteriosa inondazione che ĆØ arrivata ormai ad affliggere lāintera cittĆ . Gli abitanti, inoltre, non sembrano ormai cosƬ sani da poterci aiutare nella nostra esplorazione tra i distretti, mentre le stramberie continuano incessantemente ad aumentare. In questo continua sensazione di disagio, riusciremo a risolvere il caso? Immergendoci in una breve demo al Convention Center di questāultimo E3 2019, abbiamo avuto la possibilitĆ di provare a fare luce sulle ultime novitĆ di The Sinking City.
The Sinking City: il mistero di Oakmont
Partendo dalla fase introduttiva della demo, The Sinking City si muoverĆ in funzione della stessa inondazione che ha colpito la cittĆ di Oakmont, obbligandoci quindi a spostarci nei distretti tramite una fragile barchetta a motore. Fin qui nulla di strano, se non che cominciano giĆ a uscire fuori le prime magagne di The Sinking City. Districarsi tra i vari vicoli di Oakmont risulterĆ difatti una vera e propria impresa, e a poco serve la mappa di gioco dellāinvestigatore, che dovrebbe invece avere il compito di farci muovere da un punto allāaltro della via. Nonostante ciò, ecco che le parole di Sergey Oganesyan, Community Manager di Frogwares, ci rincuorano. Difatti lāintera esperienza andrĆ vissuta anche da un punto di vista meramente visivo, alternando i movimenti iniziali e confusiĀ di Reed tra le nuove vie con la memoria del giocatore: ogni via andrĆ ricordata per legarla a un determinato personaggio o a un evento in arrivo, intensificando quello che, a detta degli autori, vuole essere lāesperienza definitiva dedicata a Lovecraft. E i riferimenti – artistici e narrativi – sono come non mai chiari e diretti in The Sinking City, soprattutto quando si va a pensare alla storia de La maschera di Innsmouth. E anche altri racconti, brevi o lunghi che siano, avranno un loro spazio allāinterno della storia.
Tra realtĆ e fantasia, anche l’investigatore Reed subirĆ ben presto la maledizione di Oakmont.
A livello di gameplay, invece, abbiamo notato fin da subito delle similitudini piuttosto marcate con un certo Silent Hill; nello specifico con il più recente Homecoming. Il sistema di gioco risulta infatti legnoso agli occhi del giocatore abituato agli horror dellāultima generazione videoludica, lasciando un triste, amaro boccone ogni qualvolta ci si trova costretti a utilizzare le armi da fuoco del nostro investigatore. Il sistema funziona al meglio, beninteso, ma sarĆ sempre incomparabile agli ultimi esempi del Third Person Shooter; un peccato, viste le mostruositĆ lovecraftiane che ci troveremo ad affrontare. Fortunatamente, il problema viene alleggerito via le sensazioni forgiate sapientemente da Frogwares, giĆ rinomata per progetti quali lāintera saga videoludica di Sherlock Holmes. In certi frangenti ci troveremo dopotutto a percepire in maniera evidente il passato videoludico dellāazienda ucraina; come nei puzzle, che ora svolgono il compito di confondere ulteriormente le scene del crimine. E Reed, in ogni singolo caso, dovrĆ rimettere a posto i frammenti per arrivare al colpevole di turno, rimettendo in ordine le prove nelle sue vicinanze. La struttura, nonostante sia banalotta alla radice, riesce comunque a funzionare e a garantire qualche fugace momento di soddisfazione, impegnandoci ad analizzare dei brevi filmati per ogni ricordo e andando a ritroso, poi avanti, per arrivare infine a un nome diretto, o a una direzione da seguire. Quella che sembra essere unāinvestigazione come tante, però, ĆØ destinata a tramutarsi in una fuga sfasata tra allucinazioni spazio-temporali e vere e proprie apparizioni demoniache. A questo punto cāĆØ da chiedersi solo una cosa, ossia se The Sinking City riuscirĆ a dosare le investigazioni e i combattimenti con la stessa cura di un buon vino, maturato al punto giusto e pregno di sapori da poter distinguere e assaporare.
Ma se volessimo tirar fuori un altro punto a favore dallāintera struttura di The Sinking City, vi ĆØ ovviamente un sistema di dialogo che ci consente di parlare con molti (se non tutti) gli abitanti visibili nella cittĆ di Oakmont, in grado sia di darci delle informazioni fondamentali che di depistarci totalmente dalla retta via, bloccandoci magari in una (ennesima) trappola mortale. Anche in questi momenti sta al nostro ingegno capire quando dover seguire la voce di uno sconosciuto e quando, invece, tenersi alla larga dal prossimo nemico! Ovviamente non abbiamo individuato la banale dicotomia tra il bianco e il nero nei cittadini del luogo, perciò siamo anche costretti a spostarci tra biblioteche, distretti di polizia e altri luoghi dāinformazione pur di trovare delle conferme obiettive ed essere sicuri al 100% di star andando nella giusta direzione. In tal senso ĆØ stata proprio Frogwares ad averci garantito alcuni metodi alternativi per arrivare a svariati risultati diversi, con gli stessi che andranno man mano a cambiare il fato di ogni personaggio nel gioco. Considerando la situazione di Oakmont, le sorti non saranno delle migliori!
In conclusione, lāultima demo giocabile di The Sinking City ci ha convinti, nonostante le solite riserve sul suo sistema di gioco (legnoso, sicuramente antiquato rispetto agli standard odierni) e sulla gestione delle investigazioni, che forse arriveranno a stancare il giocatore nelle loro pedisseque soluzioni. Scendendo oltre lāabisso dellāignoto, però, vi sono tutte le potenzialitĆ per tramutare il titolo firmato Frogwares in uno dei più grandi rappresentanti di Lovecraft a livello mondiale, almeno nel mercato videoludico. E dopo essere usciti dalla kermesse losangelina, tra un test e una chiacchierata con Sergey Oganesyan, non possiamo non notare un progetto in equilibrio tra la lode e la critica. Soltanto il tempo potrĆ svelarci il reale valore di The Sinking City, ma al momento siamo sinceramente ottimisti.