Dragon Quest Builders 2 Recensione| Per molti potrebbe non sembrare altro che una semplice alternativa all’eterno Minecraft, e in fin dei conti in parte un po’ lo è. Eppure, Dragon Quest Builders già con il primo capitolo propose una formula di gameplay avvincente, capace di regalare un’esperienza peculiare e caratteristica che sposa due filosofie apparentemente così lontane, ma al contempo anche così vicine. A tal proposito, Square Enix ha ben pensato di dare continuità a questo spin-off, proponendo un secondo episodio che va a perfezionare quanto di buono visto nel predecessore, grazie ad una storia dai ritmi più interessanti e da svariate rifiniture nelle meccaniche di gioco. Ecco quindi che Dragon Quest Builders 2 è servito. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa propone questo sequel della serie spin-off che porta l’amato universo di Dragon Quest, creato da Yuuji Horii, in un mondo cubettoso e basato su costruzione ed esplorazione.
Uno splendido filmato.
Dragon Quest Builders 2: L’ascesa del Costruttore
Nell’universo narrativo di Dragon Quest Builders 2 la stirpe dei costruttori non è vista di buon occhio. Infatti, tutti gli esseri umani la temono in quanto sostengono che essa sia la rovina del mondo e per tal motivo deve essere annientata. La maggior parte delle persone, nonché i sacerdoti, sono sostenitori della congrega di Hargon, colui che aveva le ambizioni di distruggere il mondo invocando il Dio della distruzione, Malroth. La nostra avventura inizia su una nave che funge come sorta di tutorial iniziale: il protagonista è un costruttore ed è tenuto prigioniero proprio dall’ordine Hargon. Questi, però, approfitta dell’eroe senza nome (glielo affibbieremo noi) per sfruttare le sue doti per i propri scopi, permettendoci di assimilare le meccaniche basilari del gioco. Le cose ad un certo punto si complicano e la nave cola a picco a seguito di quello che sembrerebbe essere un disastro naturale (o forse un attacco?). Ci ritroveremo così naufraghi sull’Isola del Risveglio ed è qui che inizieranno realmente le vicende di Dragon Quest Builders 2, nonché luogo dove conosceremo i nostri primi compagni di viaggio. Come specificato poc’anzi, il racconto di questo spin-off ci è apparso molto più coinvolgente, dai toni sempre ilari e condito da tanto genuino umorismo, ma al contempo non disdegna tematiche più crude e adulte. L’opera Square Enix, infatti, non si esime dallo sbatterci in faccia la morte e situazioni analoghe. Il tutto è quindi gestito sapientemente, tra momenti comici e quasi caricaturali sulla serie principale ad altri più toccanti o drammatici; non per l’altro la trama nasce da un concept dell’autore del brand. Di sicuro si tratta di un punto di forza di questa produzione che riesce ad amalgamare con gran classe le due cose (un po’ come faceva City Hunter del celebre mangaka, Tsukasa Hōjō). A contribuire al tutto ci pensa il mitico tratto di Akira Toriyama, ormai onnipresente per quel che concerne Dragon Quest, avendo dato vita all’iconografia della serie. Il suo stile è inconfondibile e anche in questa veste cubettosa sa il fatto suo. Dragon Quest Builders 2 non punta ovviamente su un comparto tecnico di prim’ordine, ciononostante l’opera gira in maniera fluida e senza particolari intoppi (almeno su PlayStation 4 standard); grazie allo stile peculiare e ben reso risulta una gioia per gli occhi. Come ovvio che sia, tutto si distrugge e tutto si costruisce, quindi diamo quasi noi forma al level design del gioco, soprattutto nelle battute avanzate in cui ci son concesse molte più possibilità ludiche grazie al numero maggiore di abilità. La base, però, è quella ed ogni isola presente in Dragon Quest Builders 2 propone qualcosa di diverso, spronando all’esplorazione e alla conseguente distruzione per la raccolta di materiali.
In giro sull’isola di Camposolco
Dopo la fase iniziale sulla nave, il titolo ci fa assimilare comunque pian piano tutte le numerosissime meccaniche in situazioni di gioco che sembrano quasi un grosso e lungo tutorial, necessario per apprendere al meglio tutto. Nel titolo in questione non dobbiamo solo craftare i materiali per la realizzazione di ciò che desideriamo costruire; oltre alla creazione, Dragon Quest Builders 2 vanta pure fasi e meccaniche di tipo gestionale. Non dobbiamo preoccuparci solamente di costruire abitazioni, recinzioni e tutto quello che può venirci in mente e che torna utile per il proseguimento, ma bisogna anche gestire le proprie risorse, tener d’occhio l’indicatore della fame, arare i campi e molto altro, nonché prendersi cura dei propri compagni che svolgono varie e determinate mansioni, impiegandoci più o meno tempo a seconda del livello del nostro “centro operativo”. Oltre ai personaggi che recluteremo seguendo le svariate missioni dell’avventura, altri sopraggiungeranno e ci aiuteranno mano a mano che potenzieremo la nostra base. Per farlo dobbiamo renderci partecipi nella vita dei nostri compagni, agevolarli e costruirgli ciò che può essere utile per loro oppure per il lavoro che devono svolgere o che proprio vi richiederanno direttamente. Completando favori e con il level up il protagonista apprende nuovi schemi per la creazione. Sono tantissime le cose da fare e tra esplorazione nella ricerca dei materiali, costruzione delle proprie strutture e gestione delle risorse e degli incarichi dei compagni, Dragon Quest Builders 2 offre una varietà incredibile e si arricchisce senza sosta, sviscerando poco per volta tutte le carte in tavola di cui dispone. Anche se non si è attratti particolarmente da questo tipo di produzioni, bisogna ammettere che il titolo Square Enix co-sviluppato da Omega Force e Koei Tecmo riesce a coinvolgere attivamente il giocatore. Il merito è sicuramente di una storia ben narrata che suscita interesse nel fruitore, ma pure di una formula ludica straordinariamente funzionale che riesce, con la sua semplicità, a creare una sorta di dipendenza, arricchita da tutte le novità del caso come i viaggi rapidi, la possibilità di costruire anche nelle profondità marine e di esplorare il mondo in volo. Insomma, Dragon Quest Builders 2 è puro piacere da videogiocare.
Il quartier generale
Oltre alla natura sandbox, il titolo in questione si fa forte della sua componente tipica da gioco di ruolo, seppur in salsa di gran lunga più action rispetto alla serie principale. Infatti i combattimenti non saranno a turni e non ci ritroveremo ad affrontare scontri casuali. Qui si combatte come in un qualsiasi action RPG che si rispetti, pur non ritrovando tutti i tecnicismi e i crismi del caso. Dragon Quest Builders 2 propone un battle system molto semplice e basilare che comunque si evolve con il progredire dell’avventura, ma nel complesso non risulta molto approfondito. Chiaro che l’opera punti su tutt’altro, indi per cui è comprensibile la scelta; tuttavia raffinare un pochino di più le meccaniche di combattimento non sarebbe stato un male. Uno dei piccoli nei di questa produzione riguarda proprio gli scontri che a lungo andare cominciano ad accusare un bel po’ di ripetitività, nonostante la leggera e costante evoluzione del battle system. Visto che impersoniamo un costruttore e dobbiamo però anche combattere, il nostro eroe può costruire delle armi per sé e per tutti i membri della propria combriccola. Ciò è importante poiché ci permette di affrontare i nemici più forti con minor difficoltà, ma al contempo di difendere pure il nostro quartier generale, preso di mira continuamente dai mostri. Spesso potremmo non essere nella zona in quanto probabilmente in viaggio alla ricerca di materiali o di incarichi da svolgere, quindi è importante armare tutti i collaboratori per la difesa del posto. Nel corso della nostra avventura possiamo imbatterci anche in enigmi basati comunque su costruzione o distruzione e proseguendo ritroveremo dei veri e propri progetti di strutture da completare, utili per i nostri scopi. Dragon Quest Builders 2 è un crescendo continuo di situazioni e riesce ad evolversi con estrema costanza, ma in maniera comunque piuttosto naturale, offrendo una varietà di gameplay che fa senz’altro piacere, rendendo l’esperienza sempre fresca e galvanizzante nonostante il succo sia sempre quello. Parliamo di un titolo dalla lunga durata e qualora voleste dedicarvi a far tutto ciò che il gioco offre, le ore si moltiplicano a dismisura, ma i bello è che la maggior parte del tempo viene impiegata nella costruzione. Tra l’altro Dragon Quest Builders 2 sprona proprio l’inventiva e la fantasia del giocatore, portandolo a realizzare cose anche solo per il gusto di farlo.
Dragon Quest Builders 2 consolida quanto di buono fatto nel suo predecessore, evolvendo e rifinendo una formula vincente, arricchendola di molteplici caratteristiche aggiuntive e proponendo una storia di gran lunga più interessante. Le tematiche affrontate sono molto più mature, sebbene il contesto rimanga pur sempre basato su semplicità e umorismo, un po’ tipico anche delle avventure che da anni contraddistinguono la serie principale. Le cose da fare sono tantissime e non ci si annoia davvero mai. La formula ludica funziona alla perfezione e il gameplay, pur essendo molto complesso e ricco di sfaccettature, è facilmente intuibile ed assimilabile. Mano a mano che si apprendono nuove meccaniche il titolo diventa sempre più appetibile mostrando così passo dopo passo tutte le sue potenzialità, garantendo un effetto di sorpresa e stupore continuo. Il viaggio è accompagnato dal validissimo comparto musicale composto dal maestro, Koichi Sugiyama che è riuscito a dare personalità e lustro all’opera, insieme al bellissimo tratto inconfondibile di Akira Toriyama. L’impatto visivo del titolo è di ottimo livello, nonostante lo stile cubettoso. L’unica nota un po’ stonata riguarda i combattimenti che sono semplici e comunque funzionali per la natura del gioco, ma alla lunga, nonostante l’evoluzione, tendono ad essere un po’ ridondanti. Si tratta comunque di una goccia nel mare in una produzione decisamente validissima. Nonostante tutte le bontà dell’opera e il maggior appeal grazie alla fusione tra le meccaniche sandbox à la Minecraft e una verve più da gioco di ruolo, rimane comunque un titolo che potrebbe non fare al caso di tutti. Noi vi assicuriamo però che Dragon Quest Builders 2 ha tutte le carte in tavola per far breccia nei vostri cuori, grazie ad un’esperienza ludica semplice e genuina, nonostante la mole di meccaniche da assimilare e padroneggiare.