Game Freak non sta riciclando i modelli 3D per Pokémon Spada e Scudo

Pokémon Spada e Scudo

In queste settimane, Pokémon Spada e Scudo è andato incontro a una valanga di polemiche e critiche attraverso cui gli utenti lo dipingevano come un videogioco eccessivamente rinunciatario, accusando Game Freak di copiare gran parte del lavoro svolto nei precedenti titoli per 3DS in modo da avere meno lavoro da svolgere nel nuovo capitolo della serie.

Pokémon Spada e Scudo: Game Freak torna sulla decisione di tagliare diversi Pokémon

Gli sviluppatori, in una recente intervista al magazine nipponico Famitsu, hanno in realtà respinto al mittente queste accuse, soprattutto per quanto riguarda i modelli 3D dei Pokémon, che sarebbero stati completamente rifatti da zero, il che contribuirebbe a spiegare anche perché il Pokédex Nazionale (comprendente la gran parte degli oltre 1000 Pokémon esistenti) non sia presente nel gioco.

In particolare, Junichi Masuda e Shigeru Ohmori hanno detto che per il team sarebbe stato molto complicato, visti i miglioramenti grafici, realizzare modelli e animazioni di qualità costante per tutte le creature presente nel gioco, il che ha comportato i tagli che ormai ben conosciamo.

“Ovviamente avremmo portato tutti i Pokémon in Spada e Scudo se ne avessimo avuto la possibilità”, spiega Ohmori. “Sapevo che prima o poi, però, ci saremmo trovati a dover operare una scelta del genere, e abbiamo scelto la qualità oltre la quantità”. Masuda ha poi precisato che “anche se uno specifico Pokémon non dovesse essere presente in Spada e Scudo, questo non significa che non apparirà nei titoli futuri”.

Che ne pensate voi di tutta questa storia? Siete disposti a perdonare Game Freak in nome di funzioni come il Dynamax?

Nato nello scorso millennio con una console fra le mani e rimasto per molti anni confinato nel mondo distopico della Los Angeles del 2019, ha infine deciso di uscirne per divulgare al mondo intero le sue più grandi passioni: il videogioco in tutte le sue forme, il cinema (quello vero) e Dylan Dog.