Concrete Genie Provato in Anteprima

Concrete Genie

Concrete Genie Provato | Concrete GenieĀ (Qui l’articolo sulla VR Experience) ĆØ un videogioco che sembra aver riportato una piccola porzione di game industry di vent’anni indietro nel tempo, non perchĆ© sia effettivamente uscito due decadi fa, ma perchĆ©, come tanti titoli appartenenti al passato, quando non esisteva ancora la distinzione fra videogiochi indipendenti, doppia, tripla A e chi più ne ha più ne metta, ĆØ sviluppato da un team relativamente piccolo che sogna in grande. Avere a che fare con progetti simili, volendo svelarvi anche qualche retroscena di chi fa il nostro mestiere, ĆØ meraviglioso: finalmente, lasciatecelo dire, un videogioco dal quale non sappiamo esattamente cosa aspettarci ancor prima di aver visto il primo trailer! Ed ĆØ proverbiale che una simile opera, annunciata ormai quasi due anni fa, sia venuta fuori da uno degli studi più piccoli fra quelli apparentati con Sony, ovvero PixelOpus: gli sviluppatori californiani potrebbero avere tra le mani un piccolo, inaspettato gioiellino, capace, grazie alle sue peculiaritĆ , di ā€œsbocciareā€ e di farsi apprezzare da qualcuno con le sue sole forze, non tanto quelle dell’infernale macchina dell’hype che, al giorno d’oggi muove i soldi di tutti.

Concrete Genie

Il protagonista, Ash, ĆØ un ragazzo timido e introverso.

Concrete Genie ĆØ un inno alla creativitĆ  insita in ognuno di noi

Ma cos’è Concrete Genie, nello specifico? Se provassimo a circoscriverlo entro i tradizionali canoni di genere a cui la game industry ĆØ abituata, probabilmente entreremmo in un loop senza uscita. Può essere definito un platform a mondo aperto, ma i salti e le arrampicate che il protagonista, Ash, compie a fini esplorativi sono totalmente accessori e fini a sĆ© stessi se non ci si concentra sul vero obiettivo, esterno e complementare al mondo tridimensionale: la pittura. Il personaggio centrale della storia, come giĆ  evidenziato se avete imparato a conoscerlo nel lento percorso comunicativo di questi anni, ĆØ un ragazzo schivo e introverso, schernito e prevaricato dall’unico gruppo di coetanei che popolano le stradine abbandonate della cittĆ  portuale di Denska: da subito, dunque, PixelOpus affronta il tema del bullismo e dell’emarginazione sociale, veicolando a sua volta un messaggio importante e socialmente delicato attraverso le azioni che Ash compie nel mondo di gioco. Il nostro, infatti, ha a disposizione uno strumento potentissimo per esprimere sĆ© stesso, nonostante tutto: la sua creativitĆ , attraverso cui dĆ  forma ai disegni che popolano il suo diario. Proprio quest’ultimo, all’inizio del gioco, gli viene sottratto e distrutto, con pagine sparse ovunque: il suo scopo, dunque, consisterĆ  nel ritrovare pian piano le pagine disperse e i suoi amici virtuali, i cosiddetti genies, che, magicamente, cominceranno a prendere vita attraverso i suoi graffiti sulle mura della cittĆ  e delle zone circostanti: in questi casi, fatte le dovute distinzioni, Concrete Genie ci ĆØ parso una sorta di figlioccio post-moderno di Jet Set Radio, titolo che gli sviluppatori ci hanno confermato conoscere molto bene.

Concrete Genie

Il faro ĆØ una delle ambientazioni iniziali dell’avventura.

La meccanica chiave dell’avventura sta proprio nelle interazioni fondamentali con i genies, personificazioni dei classici ā€œmostri sotto il lettoā€ che nel gioco si trasformano in figure positive per Ash: ĆØ innanzitutto possibile disegnarli in diverse fogge in base alle forme scoperte in giro per la mappa, dotandoli quindi di un aspetto del tutto personale, arricchito da dettagli come buffe estremitĆ  fra cui strane corna e via dicendo. Non solo, ĆØ proprio la loro ā€œraccoltaā€ a permettere di proseguire nell’avventura, sbloccando via via nuovi pezzi del puzzle. Ash, e quindi noi che lo controlliamo, può disegnare non soltanto nuovi ā€œgenieā€ e far prendere loro vita sui muri di Denska e delle aree vicine, come il faro del porto, che segna l’inizio dell’avventura, ma anche diversi elementi perlopiù naturali, come ciuffi d’erba, fiori e fiammelle: alcuni fra questi sono vitali per interagire a un livello ancor più profondo con i suoi amici pelosetti, che spesso, coi loro simpatici versi, richiederanno al protagonista di disegnare per loro uno specifico oggetto per poterlo aiutare. Man mano che proseguivamo nella demo a nostra disposizione, provata direttamente nella sede di Sony a Roma, ĆØ emerso fortissimo il contrasto fra le tinte monotematiche del mondo attorno ad Ash e gli splendidi disegni che, utilizzando il DualShock 4, possiamo fargli dipingere sulle pareti: un concept, quello del “risveglio” metaforico di un ambiente arido e triste, che alla lontana ci ha ricordato le opere di Thatgamecompany, come Journey e soprattutto Flower.

Grazie agli strumenti messi a disposizione da Concrete Genie potremo creare veri e propri quadri in movimento.

Sorprese a non finire

Risveglio che, per ogni ā€œgenieā€, non ĆØ mai lo stesso: da questo punto di vista, gli sviluppatori hanno posto un forte accento sul dare a ognuno di essi una propria personalitĆ , espressa nel modo in cui si comportano e nei loro desideri e necessitĆ . In alcuni casi, quando ci si ritrova davanti dei puzzle un po’ più complessi del normale, ĆØ possibile chiamarli e farli interagire fra loro: capita quasi ogni volta che le loro reazioni abbiano degli effetti sul mondo di gioco, sbloccando nuovi passaggi segreti per Ash o permettendogli di proseguire oltre un cancello o una sporgenza e cosƬ via. Tutto ciò anche grazie a una sorta di ā€œsuper pitturaā€ che,Ā a vantaggio suo e dei suoi compagni, gli permette di eliminare una sostanza oscura e violacea, un po’ una sorta di raffigurazione visiva della negativitĆ  e del rancore, che si annida sia nel mondo bidimensionale che tridimensionale. Da questo punto di vista, insomma, i genieĀ  possono essere considerati una vera e propria estensione delle capacitĆ  perlustrative del nostro giovane alter-ego, il quale, vagando per i tetti, può cosƬ evitare agilmente i ragazzi che, per le strade, continuano a dargli la caccia.

Le fasi action del gioco sono molto classiche, forse troppo.

Sul finire della demo, oltre a sbloccare la possibilitĆ  di muoverci per la cittĆ  su una sorta di skateboard fatto di luce, abbiamo avuto modo di imbatterci in uno scontro con un boss: in questo caso il gioco ha per un attimo perso le sue caratteristiche più peculiari ed ĆØ diventato un normale action nel quale combattere interamente in tre dimensioni contro il mostro nerastro e informe: dal canto nostro non ci abbiamo messo troppo a sconfiggerlo, evidenziando una semplicitĆ  forse eccessiva in questi momenti, un po’ troppo legati al button mashing compulsivo; fortunatamente, però, tutto ciò ci ĆØ sembrato soltanto un intermezzo fra una lunga fase esplorativa e l’altra, fasi in cui il titolo riesce a dare il meglio di sĆ© e a coinvolgere il giocatore in una spirale di continue sorprese e scoperte. C’è talmente tanto da fare che almeno inizialmente certi obiettivi possono apparire poco chiari: il bello dell’avventura di PixelOpus, però, risiede in parte anche nella sua volontĆ  di non semplificare troppo le cose, limitandosi a mettere a disposizione del giocatore diversi strumenti per decodificare tutto quel che offre e scoprire ogni segreto. Peccato per i controlli, a tratti un po’ macchinosi ed imprecisi: nel momento in cui si fa il callo a due salti che non vanno per il verso giusto, però, ci si comincia a concentrare su altro, ed ĆØ proprio questo ā€œaltroā€ a rappresentare il cuore dell’esperienza offerta da Concrete Genie, raffigurata visivamente con un irresistibile gioco di contrasti fra i toni accesi dei disegni e quelli spenti della cittĆ , con le animazioni in stop-motion come ciliegina sulla torta. Fra gli extra, oltre ai collezionabili e ai ā€œgenie nascostiā€, che ĆØ possibile scovare e che, a detta degli sviluppatori, consentono un buon grado di rigiocabilitĆ , rientrano anche un paio di modalitĆ  in realtĆ  virtuale, incluse gratuitamente al lancio, di cui parleremo in separata sede. Anche limitandosi alla sola avventura principale, però, fra pochi mesi i possessori di PlayStation 4 potrebbero trovarsi di fronte una bella sorpresa.

Qualche anno fa, Concrete Genie sembrava uno di quei videogiochi curiosi ma un po’ ā€œstortiā€, troppo acerbi per uscire sul mercato e su cui tentennare a lungo prima di scommettere: oggi, mostratosi in maniera più approfondita e coraggiosa, ĆØ invece seriamente candidato a diventare una piccola gemma nel catalogo di titoli low budget di cui la console Sony ĆØ piena. Motore stesso di quanto partorito da PixelOpus ĆØ la creativitĆ  del protagonista (e quindi del giocatore), con cui sbloccare via via una serie di interazioni e di segreti insospettabilmente sorprendenti, anche all’interno dell’oretta di gioco che abbiamo vissuto. Il nostro consiglio ĆØ di seguirlo con attenzione nei prossimi mesi: difficilmente ve ne pentirete.

Nato nello scorso millennio con una console fra le mani e rimasto per molti anni confinato nel mondo distopico della Los Angeles del 2019, ha infine deciso di uscirne per divulgare al mondo intero le sue più grandi passioni: il videogioco in tutte le sue forme, il cinema (quello vero) e Dylan Dog.