World Of Warcraft Classic | E’ difficile spiegare che cosa sia World Of Warcraft, soprattutto per chi gioca abitudinariamente su console. Immaginatevi un Open World estremamente vasto, un Horizon Zero Dawn, uno Zelda Breath Of The Wild o qualsiasi altro mondo che potete esplorare e pensate a qualcosa di enormemente più grande. Voi potete collegarvi a questo mondo (gestito da un singolo server) con il vostro personaggio e percorrerne strade e città, dove una miriade di personaggi vi chiederà di svolgere mansioni e vi racconterà le loro storie, storie di guerra e di vendette, di speranza, di distruzione e ricostruzione. Ecco, ora immaginate che su questo mondo, in cui voi iniziate come semplici avventurieri inesperti con lo scopo di acquisire esperienza e diventare potenti eroi, non ci siate solo voi ma anche altri 3000 giocatori. Contemporaneamente.
Immaginatevi le grandi città popolate di giocatori, immaginate di essere nei boschi a combattere contro mostri spietati e di trovare un membro della vostra fazione impegnato nella vostra stessa missione. Cercherete di allearvi, o preferite combattere come lupi solitari? Ora invece immaginate di trovare un membro della fazione opposta che sta per essere soverchiato, lo aiuterete con onore o lo attaccherete alle spalle? O peggio, immaginatevi di essere voi in una situazione di pericolo, e che qualcuno vi stia osservando… Nel mondo di Warcraft, tutto accade in tempo reale. Se un mio amico è su una determinata montagna intento a raccogliere minerali e io in quel momento passo da quelle parti lo vedrò, non ci sono “safezones”. Ogni server è una comunità e dovrete imparare a conviverci e a trovare il vostro posto in essa. Questa è una descrizione approssimativa, che mi sento di puntualizzare raccontandovi del suo successo, un successo che porta milioni di giocatori a seguire questo titolo tra le varie espansioni (ad oggi ben sette) da ben 15 anni.
Che cos’è World Of Warcraft CLASSIC
World Of Warcraft Classic, anche conosciuto come Vanilla, è la prima versione del videogioco, spuria da espansioni, uscita quindici anni fa e che verrà riproposta in una versione quasi esattamente identica dal 26 agosto di questo anno. Il “caso” che ha portato la Blizzard, in maniera quasi forzata, a tornare indietro nella storia per fornire contenuti che possiamo definire “vecchi” non ha precedenti nella storia dei videogiochi. Il grosso problema di World Of Warcraft è sempre stato quello di non avere “retrocompatibilità“. Una volta uscita una nuova espansione tutte le abilità dei personaggi ricevevano un “revamp”, cambiamenti radicali, ed il livello massimo si alzava di 10, rendendo quasi nullo il progresso acquisito in precedenza. Centinaia di ore di gioco, equipaggiamento epico guadagnato in mesi di raid, tutto diventa obsoleto entrando nei nuovi mondi delle espansioni. Tutti i server Blizzard vengono aggiornati all’ultima espansione attiva, impedendo ai giocatori di godersi un’esperienza “pura” delle espansioni precedenti. Questo problema è stato in parte, ed in maniera illegale, risolto dai giocatori stessi che hanno creato server privati utilizzando i dati dell’espansione desiderata, fornendo un contenuto diverso da quello Blizzard. Chiamatela nostalgia, ma questi server privati sono numerosissimi e ognuno con una sua formula per attirare giocatori (essere gratis in primis), continuano ad esistere tutt’oggi e ad essere addirittura classificati a seconda di quanti bug vengono riscontrati e alla qualità dell’esperienza dei giocatori. I contenuti forniti sono eterogenei: server delle sei espansioni precedenti, esperienze di gioco personalizzate (con tassi di esperienza aumentati, con accesso immediato ad equipaggiamenti pvp etc.), esperienze il più fedeli all’originale e molto altro.
Un server privato, in particolare, riesce ad ottenere consensi incredibili e diventa famoso tra le comunità Europee, Americane e Russe: Nostalrius. Nostalrius viene aperto il 28 febbraio 2015 e propone la formula di World Of Warcraft “Vanilla” il più fedele possibile all’originale: nessun Pay to Win (solo donazioni senza ricompense), nessuna modifica personalizzata. Il server contava su un team di sviluppatori amatoriali molto attivo nella correzione di bug e nella comunicazione con i giocatori, tanto che gli account registrati arrivano addirittura ad 800.000. Come sappiamo tutto questo è illegale ed un successo di queste dimensioni mobilita la Blizzard stessa, che intima ai creatori del server di chiuderlo minacciando di far loro causa. Questo è il primo, ed unico, caso in cui una grande compagnia ricorre a metodi legali contro gli sviluppatori di server privati. Nostalrius chiude il 10 aprile 2016, comunicando le motivazioni ai giocatori e scatenando una vera e propria bomba mediatica. I giocatori iracondi di World Of Warcraft Vanilla, prima frammentati, si riuniscono sotto il vessillo di una petizione change.org che raccoglie ben 280.000 firme, chiedendo con forza la riapertura di Nostalrius o la creazione di nuovi server ufficiali (ad opera di Blizzard stessa).
La risposta che ne ricevono “You think you do, but you don’t”, letteralmente “Voi pensate di volerli (i server di World Of Warcraft Vanilla), ma in realtà non è così” alimenta le tensioni e si ripercuote sulla compagnia con grosse perdite di consensi, manifestate in particolar modo sui social. Il “caso Nostalrius” si conclude in un nulla di fatto, finchè Blizzard, probabilmente fiutando profitti, non decide di aprire una piccola porta di dialogo con un’azione plateale ed unica: invitando gli sviluppatori di Nostalrius, nella loro sede centrale ad Irvine (California) per discutere del futuro. Anche questo incontro si conclude senza decisioni prese nero su bianco ma alimentando le speranze dei giocatori, che nel mentre migrano su altri server privati. A sorpresa, il 3 novembre 2017 Blizzard annuncia World Of Warcraft Classic, server dedicati alla prima espansione del gioco mantenuta il più fedele possibile all’originale del 2004, con un nuovo motore grafico (ma senza particolari restyling alle texture) e sistemi anti cheat avanzati. Questi server sono accessibili a tutti i giocatori con un abbonamento attivo, che potranno quindi giocare anche all’ultima espansione attiva.
Perché tornare indietro
Chiedo scusa in anticipo, ma sarò sentimentale. World Of Warcraft Classic, per me, è il secondo videogioco migliore di sempre, superato solo dalla sua prima espansione “The Burning Crusade”. E’ estremamente difficile descrivere una esperienza di gioco del genere, ma è come se ogni server fosse una piccola città di campagna, dove col tempo si impara a conoscere tutti ed a farsi conoscere. World Of Warcraft Classic è una vera e propria “scuola di vita”, che si differenzia particolarmente dalle altre espansioni per molteplici motivi, che lo rendono unico ed emozionante:
– L’interazione è “obbligata”, non ci sono meccanizzazioni o sistemi che aiutino il formarsi di un gruppo. Nel caso in cui avremo bisogno di altri giocatori dovremo cercarli in chat, diventando capogruppo e dichiarando lo scopo e le condizioni da soddisfare per entrare a farne parte oppure contattando qualcuno alla ricerca di una figura come la nostra. Non vi è la possibilità di comunicare con giocatori appartenenti ad altri server, quindi la nostra reputazione sarà essenziale. Come in una piccola cittadina, se ho la nomea di essere un giocatore forte e corretto molti mi vorranno in gruppo, cosa che non si può dire di qualcuno che invece risulta una persona spiacevole o poco esperta. Credetemi, il venire riconosciuto e rispettato per le proprie doti è una delle maggiori soddisfazioni che si possano ottenere in un videogioco.
– Il mondo è vastissimo ed il player versus player libero, al di fuori dei battleground, è incoraggiato. Quando ci imbatteremo in un giocatore avversario, in una zona neutrale o appartenente alla nostra fazione, potremo attaccarlo. Potremo farlo mostrandoci e sfidandolo, o attaccarlo alle spalle mentre è in difficoltà . Eliminare un avversario è conveniente perchè ci verranno attribuiti punti onore, a meno che questi non sia di dieci livelli inferiore a noi. Effettuare uccisioni che non ci fanno guadagnare onore è una pratica abbastanza consueta, dopotutto il mondo di Warcraft incita al duro scontro tra fazioni. Potrà capitarci di venire camperati, credetemi vi infurierete, ma poi se vorrete potrete farlo voi. Passare attraverso questo genere di angherie è una delle piccole fatiche che renderanno il vostro arrivo al livello massimo più soddisfacente.
– Guadagnare equipaggiamento richiede abilità e fatica, e questo viene riconosciuto da chi vi osserva. I giocatori passano molto tempo girando per le grandi città, interagendo con altri o semplicemente a farsi ammirare, quindi vi capiterà di imbattervi in alcuni personaggi equipaggiati con oggetti epici o addirittura leggendari. Credetemi, una volta arrivati al livello massimo vi sarà chiaro quanto sia impegnativo ottenere equipaggiamenti migliori ed invidierete i giocatori che li vestiranno, oppure potreste essere proprio voi ad essere invidiati! Ogni singolo pezzo di armatura, ogni singola arma guadagnata saranno per voi motivo di enorme vanto, dopotutto quello che è ottenuto con fatica rende anche estrema soddisfazione.
– Per affrontare l’endgame sono necessarie quaranta persone (raid) coordinate, questo si traduce in gruppi di giocatori molto più ampi che diventano vere e proprie seconde famiglie. Le Gilde, organizzazioni di giocatori con una chat in comune, sono la trasposizione dei rapporti nella vita reale: ci sarà qualcuno con cui non andrete d’accordo, alcuni che sparlano, altri di cui vi potete fidare e con cui vi trovate in sintonia. Ci saranno momenti di veri e propri drammi, litigi, momenti di ilarità, talvolta può anche capitare di vivere delle relazioni amorose, tutto perchè in chat è più semplice aprirsi con chi ha la stessa passione, anche per chi ha un carattere timido. Le Gilde peraltro sono un ennesimo modo per essere riconosciuti, in quanto quelle che ottengono progressi migliori vengono anche rispettate di più dai giocatori. Trovare quaranta persone che giocano in contemporanea non è facile, ma quando una gilda ingrana ed il gruppo diventa affiatato sono soddisfazioni incommensurabili. E’ facile diventare amici stretti con i compagni di Gilda, tanto da ritrovarsi poi anche al di fuori del gioco, magari creando dei veri e propri raduni.
– Classi con un ruolo ben predefinito nel pve. Ogni classe, con alcune eccezioni, ha un suo percorso “obbligato” per riuscire ad incastrarsi nei raid. Non è facile spiegare questo concetto, Partiamo dal presupposto che i compiti da svolgere sono di tre tipi diversi: attirare l’attenzione dei mostri su di sè in modo da evitare danni ai membri più fragili (tank), curare i compagni (healer), uccidere i mostri (dps). Ora, in World Of Warcraft ogni classe capace di curare può anche infliggere danni ai nemici, cosa ritenuta meno divertente dai giocatori che, se possibile, scelgono di evitare i ruoli di supporto (healer) in favore di ruoli offensivi (dps). In World Of Warcraft Classic ogni classe ha un ruolo ben preciso, rendendo altri tipi di configurazione del personaggio sub-ottimali in raid ma ottimali per il pvp. Un esempio i sacerdoti o gli sciamani dps di cui, per ragioni tecniche legate alle abilità, si sceglie di averne al massimo uno per classe in raid, spesso nessuno. In questo modo diventa più semplice trovare ruoli cardine.
World Of Warcraft Classic vi metterà alla prova, facendovi passare per diversi calvari, ma alla fine vi regalerà emozioni e amicizie che vi accompagneranno per sempre. Più tempo passerete su Azeroth, più vi affezionerete ad esso, imparerete ad odiare la fazione opposta ed a collaborare con la vostra gilda. Lo scoglio più grande sarà quello di superare l’avversione alla grafica datata, invisa a molti, ed ai molteplici ostacoli che si pareranno sulla vostra strada per impedirvi di raggiungere il livello massimo. Una volta arrivati al 60, vi si aprirà un’infinità di contenuto tempestata da nuovi calvari, farm e grinding che si tradurranno in rispetto ed ammirazione da parte degli altri giocatori. Preparatevi per il 26 agosto, possibilmente con amici e parenti, il capolavoro di Blizzard ritorna per tutti.