David Cage sostiene che il videogioco più importante della sua carriera sia Beyond: Two Souls

Beyond Two Souls

Quando si parla di game designer e, in generale, creativi legati al videogioco, non v’è alcun dubbio sul fatto che David Cage sia uno fra i più importanti e influenti degli ultimi anni. L’autore francese ha di recente rilasciato numerose dichiarazioni, alcune delle quali riguardano la sua ludografia passata. E, sorpresa delle sorprese, per lui il videogioco più importante della sua carriera non è Heavy Rain e nemmeno Detroit: Become Human, bensì Beyond: Two Souls.

Cage: “Beyond: Two Souls mi ha aiutato a crescere”

Prima che decidiate di imbracciare i forconi, va fatta una opportuna precisazione: Cage, infatti, si riferiva a Beyond: Two Souls non necessariamente come al miglior videogioco da lui prodotto, bensì quello a cui è più legato a livello personale e che gli ha permesso di imparare più cose “dietro le quinte”, formandosi ulteriormente sia come designer che come scrittore. Ciò non significa, però, che non lo abbia difeso, anzi.

Il titolo, canto del cigno di PlayStation 3 e successivamente rilasciato, insieme a Heavy Rain, anche su PlayStation 4 e su PC, gli ha insegnato che i videogiochi possono esplorare diversi temi, anche controversi ed emotivamente molto intensi, oltre a dargli una certa libertà: “Scrivere quella storia è stato quasi liberatorio per me. Ho capito che nei videogiochi si può tranquillamente parlare di temi delicati come il suicidio, l’io interiore, l’emarginazione, la difficoltà nell’accettarsi per come si è davvero. Parlare di questi temi profondi ed intimi è stata per me una grande sfida.”

Anche a livello di regia, Cage è stato molto contento di lavorare con “due enormi talenti come Ellen Page e Willem Dafoe”, che lo hanno aiutato a diventare “un game director migliore”. Mentre lavorava al gioco, inoltre, Cage ha avuto addirittura occasione per riflettere su diversi spunti personali: “Scrivere determinati momenti nella vita di un personaggio è stato incredibilmente complicato ma allo stesso tempo interessante. Mi ha fatto capire in che modo i diversi momenti delle nostre vite sono connessi, come sono le scelte che facciamo a renderci quel che siamo.”

Ma quindi, per quale motivo Beyond: Two Souls non è stato apprezzato dalla critica come nel caso degli altri lavori di Quantic Dream? A questa domanda, Cage non ha una risposta univoca: ha ammesso che il titolo “non è il più accessibile da lui realizzato” e che “può essere difficile capirlo”, ma ha anche aggiunto di essere a conoscenza del fatto che “chi ne ha compreso a fondo le tematiche vi è rimasto profondamente legato”.

Cage ha poi detto di essere genuinamente convinto che Beyond: Two Souls si difenda benissimo ancora oggi, in particolare per il modo in cui i personaggi sono scritti e per i temi che affronta. “La cosa positiva, quando si parla di storytelling, è che una storia emotivamente forte resiste al tempo. I miei videogiochi non sono esercizi di stile e di tecnica, ma riguardano principalmente le emozioni umane: speranza, paura, amore, emancipazione. Parlano di chi siamo noi. Per tutte queste ragioni, io credo che esperienze simili mantengano anche oggi la stessa capacità espressiva di quando sono state pubblicate”.

Voi che ne pensate di Beyond: Two Souls? Gli siete rimasti legati ancora oggi o lo considerate inferiore a Heavy Rain e Detroit? Intanto, sapevate che David Cage ha detto la sua anche su PlayStation 5 e Xbox Scarlett, oltre che sul cloud gaming?

Nato nello scorso millennio con una console fra le mani e rimasto per molti anni confinato nel mondo distopico della Los Angeles del 2019, ha infine deciso di uscirne per divulgare al mondo intero le sue più grandi passioni: il videogioco in tutte le sue forme, il cinema (quello vero) e Dylan Dog.