THQ: dalla bancarotta ad asso piglia tutto

Darksiders 3

Negli ultimi anni THQ Nordic ha acquisito sempre più importanza nell’industria videoludica, arrivando al punto da acquistare un gran numero di team di sviluppo che nemmeno le grandi major come Sony, Microsoft e Nintendo potrebbero eguagliare. Che siano emergenti o affermati, la compagnia ha inglobato un numero non ben definito di proprietà intellettuali, tant’è che attualmente vi sono più di settanta titoli in via di sviluppo sotto le sue direttive: in parole povere THQ Nordic avrebbe la possibilità di pubblicare un videogioco a settimana per almeno un anno e mezzo. E’ un dato che non sempre viene tenuto in considerazione eppure è sotto il naso di tutti, d’altronde, se teniamo conto del numero dei progetti in cantiere, non è poi così difficile immaginare che la compagnia in futuro possa progettare un servizio d’abbonamento vicino a quello dei suoi competitor, come EA Origin o Uplay+. Anche l’idea di una nuova console esclusiva THQ Nordic non sarebbe da escludere seppure questa ipotesi sia la meno plausibile, ma ciò non vieta all’editore austriaco di intraprendere la stessa strada asfaltata dai colleghi di Slightly Mad Studios, che ricordiamo sono a lavoro sulla console che prende il nome di Mad Box, seppur rischia di non approdare sul mercato. Stiamo parlando di una compagnia che in qualità di THQ Inc. ha dichiarato bancarotta sette anni fa, mentre oggi, si ritrova a proporre titoli di ottima qualità competendo soprattutto in un mercato agguerrito. Dunque, dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni, vogliamo parlare del percorso svolto da THQ Nordic, com’è nata e come soprattutto è cresciuta, tirando le somme sul  futuro che riserverà a noi videogiocatori.

THQ Inc.: dai giocattoli ai videogiochi

Per arrivare a THQ Nordic dobbiamo tornare al 1991, quando l’allora Trinity Acquisition Corporation acquisì l’azienda produttrice di giocattoli Toy HeadQuarters. L’azienda, sotto il nome di THQ.Inc venne fondata da Jack Friedman che utilizzò il proprio patrimonio per darle vita e debuttò con successo nel mercato videoludico con i videogiochi “Where’s Waldo” e “Home Alone” (Mamma ho perso l’aereo, nell’adattamento italiano), entrambi pubblicati su NES. Nel ’92 THQ.Inc acquisì il suo primo team di sviluppo: Black Pearl Software. Ma col passare degli anni, l’azienda statunitense andò incontro ad una crisi finanziaria che fece perdere milioni di dollari alla suddetta, costringendo Friedman a vendere la compagnia al suo CFO Brian J.Farrell. Entrato in possesso di THQ.Inc, Farrell licenziò metà dello staff acquisendo la nomina di cattivone di turno, ma sorprendentemente tale manovra finanziaria funzionò e l’economia dell’azienda si risollevò. Da qui il publisher iniziò a sviluppare e pubblicare videogiochi su licenza, ottenendo il successo con WCW Vs nWo: World Tour, primo videogioco ufficiale della serie di wrestling pubblicato su Nintendo 64. Ma la compagnia aveva in programma anche delle produzioni originali, videogiochi senza alcuna licenza ufficiale e con l’avvento degli anni 2000 e dell’attuale decade, vi fu una crescita esponenziale del publisher: ci furono varie acquisizioni e la creazione di nuovi team di sviluppo permisero la produzione di tantissimi videogiochi, alcuni di questi, come Saints Row e Darksiders vennero acclamati dalla critica specializzata. La compagnia pubblicava videogiochi su tutte le console e Personal Computer e la stabilità finanziaria fino al 2010 era una delle più prolifiche, seppur il peggio doveva ancora arrivare.

THQ

Il videogioco di Home Alone 2: Lost in New York venne rilasciato nel ’92 da THQ sui sistemi di intrattenimento Nintendo, Sega Genesis, Game Boy e Personal Computer.

L’uDraw GameTablet e il fallimento da bancarotta

Infatti nel 2010, la compagnia pubblicò sul mercato l’uDraw GameTablet, un dispositivo portatile compatibile in un primo momento con Nintendo Wii, la cui funzione era quella di visualizzare su schermo ciò che veniva creato su di esso, sfruttando sia il sensore di movimento della console della casa di Kyoto che un accelerometro interno. Al tempo, per via del suo design semplice ed un’interfaccia accessibile, così come l’impatto che avrebbe avuto sul gameplay, il dispositivo di THQ.Inc ricevette un’accoglienza più che positiva da parte della stampa. Purtroppo le previsioni compiute si rivelarono terribilmente errate: una volta che il tablet venne reso compatibile con Xbox 360 e PlayStation 3, con tanto di design dedicato alle due console nonostante l’allora ammiraglia di Sony ricevette anche il supporto dei PlayStation Move, l’uDraw GameTablet fu un vero e proprio fallimento. Seppur tale dispositivo ottenne un buon  successo su Nintendo Wii, il lancio sulle console rivali si rivelò come un completo disastro: il Chief Financial Officer della compagnia annunciò che 1.4 milioni di unità rimasero invendute con una perdita di almeno cento milioni di dollari, chiudendo così la produzione della periferica portatile entro i quattro mesi dalla pubblicazione sulle altre piattaforme, poiché la domanda d’acquisto si rivelò decisamente scarsa se confrontata con l’offerta.

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Questa fu una ferita impossibile da ricucire per le economie della compagnia, che andò incontro ad una nuova e letale crisi finanziaria: dato l’elevato costo della manifattura dei tablet rimasti invenduti, THQ.Inc decise di effettuare svariati tagli cancellando lo sviluppo di Devil’s Third e InSANE, concentrando tutta l’attenzione sulla realizzazione di Darksiders 2 e del quarto capitolo di Saints Row e dei franchise principali i quali, avrebbero dovuto almeno risollevare le finanze della compagnia. Una manovra necessaria per evitare la bancarotta e, di conseguenza, essere rimossi dalla lista del NASDAQ, ma ciò non servì ad evitare la chiusura di THQ San Diego, che avvenne durante la settimana dell’E3 2012. Ed eccoci al fatidico giorno, 22 dicembre 2012, dove THQ Inc., avvalendosi del Chapter 11 della legge fallimentare statunitense, dichiarò ufficialmente bancarotta, mettendo in asta i propri franchise i quali andarono ai migliori offerenti. Poco più tardi, il 23 gennaio 2013, THQ.Inc chiuse i battenti per fallimento, cedendo così tutto ciò che era in suo possesso: Relic Entertainment venne acquisita da SEGA, Volition, insieme ai franchise di Metro e Saints Row furono acquistati da Koch Media, Homefront andò a Crytek e il marchio WWE a Take Two Interactive, mentre il brand Darksiders venne acquistato da Nordic Games prima che Platinum Games potesse interessarsene. Calò, così, il sipario sull’ormai defunta THQ.Inc.

L’uDraw GameTablet era pensato per interagire con il gameplay attraverso ciò che veniva disegnato sulla periferica. Nonostante il successo su Nintendo Wii divenne un completo disastro su PlayStation 3 e Xbox 360, portando così ad una produzione discontinua e al crollo delle finanze di THQ Inc. la quale, nonostante tutti gli sforzi compiuti, fallì il 23 gennaio 2013.

Dalle ceneri alla rinascita sotto il nome di THQ Nordic

In aprile 2013, Nordic Games si aggiudicò per la bellezza di $4.9 milioni il marchio THQ e, con essa, la proprietà di oltre 150 videogiochi tra cui i franchise di Darksiders, Red Faction e MX vs ATV. Nasce così nel 2016 THQ Nordic, la scelta di tale nome a detta di Reinhard Pollice, fu presa per capitalizzare la buona reputazione che THQ ha forgiato durante la sua esistenza, ma mantenere solo quel nome avrebbe fatto ritornare a galla il terribile e più recente passato della compagnia, dunque si decise di nominare l’azienda THQ Nordic. Ed è così che dal 2016 ad oggi, la compagnia si è concentrata sulla coltivazione dei piccoli team di sviluppo, senza ovviamente rinunciare all’acquisizione di nuovi studi per garantirsi un parco titoli sempre più vasto. Nel 2017 la compagnia ha sborsato un capitale elevato per l’acquisizione di nuovi studi, tra cui Black Forest Games, attualmente impegnati nella realizzazione del remake di Destroy All Humas! e 101 Experiment, gli autori dell’atteso Biomutant. Nel 2018  gli investimenti continuarono e la compagnia ha puntato sull’acquisizione di nuovi franchise tra cui Timesplitters da Crytek e Alone in the Dark da Atari, mentre approfittò del mancato rinnovo della licenza da parte di Activision per accaparrarsi la collaborazione con Nickelodeon. Il 14 febbraio venne annunciata l’acquisizione del colosso Koch Media, mentre verso la fine dello stesso anno, la compagnia siglò gli accordi per l’acquisizione di Bugbear Entertainment e dello storico franchise di Carmageddon.

THQ

Ma nel corso di questo succoso 2019, la compagnia sta dando il meglio di sé, soprattutto grazie ad un grande capitale da investire in nuove acquisizioni. Al momento, il publisher ha messo a segno diversi acquisti, partendo da Warhorse Studios, gli autori di Kingdom Come: Deliverance, e Piranha Bytes – Gothic, Risen ed Elex -, mentre solamente questa settimana sono arrivati gli annunci delle acquisizioni del team di sviluppo italiano Milestoneper una cifra di €44.9 milioni, Gunfire Games – autori di Darksiders 3 e di Remnant: From the Ashes –  e Good Bye Kansas Game Invest, quest’ultimi due per cifre sconosciute. I report finanziari dal 2016 ad oggi riportano dati in continua crescita, mostrando come l’azienda, nonostante la sua giovane esperienza, stia vivendo un momento economico più che favorevole rispetto all’era THQ Inc. e le comunicazioni delle ultime settimane ne sono la prova tangibile. Infatti i progetti attualmente in cantiere all’interno della compagnia coinvolgono molti franchise da noi conosciuti tra cui quello di Metro, che vedrà un seguito entro i prossimi anni, Saints Row che si prepara a tornare con un nuovo capitolo, il continuo supporto allo sviluppo di Dead Island 2che per la terza volta cambia studio, l’assunzione di figure storiche che contribuiranno al ritorno di alcuni brand, come Timesplitters. Durante il mese di febbraio, la compagnia tramite il meeting dedicato al Q4 dell’anno fiscale 2018, ha annunciato di avere oltre settanta videogiochi in via di sviluppo, sottolineando soprattutto come l’azienda stia traendo un’enorme profitto dalle sue acquisizioni e distribuzioni. Ciò non vuol dire che THQ Nordic non potrebbe andare incontro ad una nuova crisi finanziaria, specie se dovesse riaccadere un episodio come quello dell’uDraw GameTablet, ma a conti fatti e conoscendo anche la storia antecedente all’unione di Nordic Game e THQ, difficilmente un evento potrebbe avvenire nuovamente.

Darksiders III THQ Nordic

Da un’azienda di giocattoli a uno dei più grandi publisher europei attualmente in circolazione: la rinascita sotto il nome di THQ Nordic ha permesso all’editore di non abbandonare completamente quel passato, oltrepassando soprattutto il triste epilogo e ripescando ciò che ha portato THQ Inc. sull’onda del successo nella prima decade del nuovo millennio. Non vediamo l’ora di scoprire cosa ha in serbo per noi videogiocatori la compagnia austriaca. 

Matteo è un grande appassionato di videogiochi, manga ed anime. Come videogiocatore nasce sul Nintendo 64, Il suo primo videogioco? Super Mario 64. Col passare del tempo si è unito alla famiglia delle console di casa Sony e adora in particolare i videogiochi di produzione giapponese, ma grazie anche al suo spirito di cacciatore di trofei, prova interesse in ogni sfaccettatura del videogioco.