SYNCED Off Planet Provato dalla gamescom 2019

Nella corsa al videogioco su iOS e Android, Tencent Games è forse la più grande azienda dedicata attualmente a un simile macrocosmo. La sua nomea, in fondo, è stata fin da subito associata ai telefonini, grande calderone di microtransazioni e, nel caso dell’azienda cinese, di successi inauditi, con il trionfo di Honor of Kings in Cina e la successiva diffusione internazionale di Arena of Valor. Allo stesso tempo, Tencent è tutto fuorché ignota nel mercato casalingo. League of Legends e Call of Duty Online dovrebbero già far suonare un campanello d’allarme a chi bazzica nel mondo dei videogiochi, ma oltre ai due titoli maggiori c’è dell’altro. D’altronde Tencent Games è la prima compagnia di videogiochi al mondo, e da questi poteri derivano anche degli abnormi mercati di riferimento. Sarà un tentativo di inseguire il successo dei Battle Royale o un metodo tutto nuovo per attirare a sé un altro pubblico di giocatori, eppure SYNCED Off Planet si mostra fin dall’inizio con delle atmosfere incredibilmente toste. C’è un pizzico di The Division alla base, delle fondamenta che vanno a strutturarsi infine in un mondo à la The Walking Dead (o World War Z, a essere pignoli) e Days Gone, farcito inoltre di tecnologie fantascientifiche e di altri mirabolanti idee, tutte condite assieme per regalare al pubblico un’avventura più unica che rara! O almeno, questo è il pensiero dei rappresentanti di Next Studios, che hanno dovuto presentare l’intero progetto al pubblico di giocatori. Durante un evento (esterno a gamescom) di NVIDIA abbiamo difatti avuto l’opportunità di testare per la prima volta in assoluto tutte le dinamiche di gioco del nuovo titolo di Tencent Games, assaporando da neofiti il potere della sincronizzazione.

SYNCED Off Planet: The Division 2, sei tu?

A un’occhiata iniziale del gameplay di SYNCED Off Planet, Tencent Games non riesce a distaccarsi dai suoi rivali negli stessi generi: unite The Division 2 a una meccanica di gioco che vi consente di controllare letteralmente degli zombi e otterrete SYNCED Off Planet. Il gameplay, in fondo, non ci racconta chissà quali grandi novità: si spara, si ricarica e si cerca di eliminare l’avversario in un ambiente che è sia PvP (a causa degli altri giocatori) sia PvE (vista la presenza delle terribili orde di zombi). Starà a noi decidere se affrontare l’avversario nelle nostre vicinanze in stealth o se confrontarci con l’esercito più vicino a suon di raffiche di proiettili ed esplosivi. In questo, SYNCED Off Planet si mostra già come un titolo incredibilmente solido, dandoci (almeno teoricamente, sia chiaro) la possibilità di far maturare dei veri e propri conflitti armati tra eserciti ed eserciti di zombi rivali, ognuno capitanato da un giocatore umano.

Ma parliamo della sincronizzazione, che in tutto questo ambaradam di meccaniche è sicuramente la novità più promettente di SYNCED Off Planet. Ebbene, la cosiddetta sincronizzazione si basa sui Morpheus Chip, ossia dei microchip rivoluzionari nel mondo di gioco che andranno tuttavia a scatenare un’inspiegabile pandemia di massa, diffusasi nella popolazioni umane di tutto il mondo in tempi fuori dal comune; qualcosa di incontrollabile e sovrannaturale, che andrà inevitabilmente a ostacolare la sopravvivenza della specie umana… e a trasformare gli stessi nemici in alleati. Un giocatore particolarmente astuto potrebbe difatti nascondersi nell’ombra e sincronizzare il proprio Morpheus Chip con uno zombi appena eliminato alle spalle, mentre l’altro potrebbe mettersi alla ricerca dello stesso giocatore per eliminare dai giochi il rivale scelto. Le possibilità, insomma, sono molteplici anche nella demo che abbiamo avuto modo di testare, ma con la sola sincronizzazione a variare il gameplay cadranno ben presto nella banalità.

In realtà, l’obiettivo della missione che abbiamo dovuto affrontare in SYNCED Off Planet è stato piuttosto inequivocabile. Dopo aver superato il tutorial sulla sincronizzazione e dopo esserci confrontati con l’inevitabile manipolo di avversari umani, un filmato ci farà capire anche il fine ultimo dell’umanità infestata dai nuovi zombi, anche noti come Nanos, e lo vedremo solo grazie a una navicella che atterrerà nelle vicinanze di una vasta area che, ovviamente, si riempirà in quattro e quattr’otto di altri zombi da eliminare. Con l’unione del classico gunplay da TPS e la sincronizzazione, ecco che l’Ark Shuttle riesce ad atterrare e, con l’ennesimo Sync, svariate orde di Nanos si uniranno alla battaglia per un conflitto conclusivo, scandito anche dal cosiddetto Rager; una versione potenziata dello zombi.

Ed è qui che sorgono le reali capacità del Ray Tracing, mostrato in questa versione esclusiva da NVIDIA. Come nelle altre impressioni dei giochi mostrati durante lo showcase, SYNCED Off Planet ha sfruttato sotto ogni punto di vista il nuovo RTX, sfoggiando delle ombre incredibilmente realistiche rispetto a quelle originali, oltre a delle novità assolute nella gestione dei riflessi. Fin qui tutto bene, anche perché sarà sempre la qualità tecnica del gioco a ricordare Days Gone, che invece è un’esclusiva di PlayStation 4. Arrivare a dei livelli simili è davvero un’impresa, soprattutto quando il PC dovrà sostenere decine di Nanos in contemporanea, eppure il motore grafico di SYNCED Off Planet riesce a risultare strabiliante. Nulla da eccepire, almeno da questa prospettiva.

In tutto ciò, purtroppo, mancherà sempre qualcosa per definire SYNCED Off Planet un titolo a sé stante rispetto ad altri concorrenti. Se Overwatch era riuscito a distaccarsi dal resto degli hero shooter -così come League of Legends era riuscito a farlo in un genere come quello dei MOBA- dopotutto, un motivo ci sarà stato… e il punto è proprio quello: Nonostante la nostra prova si sia tenuta a porte chiuse e offline, ogni singolo minuto di gioco dell’avventura firmata Next Studios non ci ha (ancora) dato quello sprazzo di genialità che si sarebbe invece intravisto nel classico concorrente che vuole vincere la corsa del loot shooter, del MMORPG o del Battle Royale di turno. La sincronizzazione non basta, e il design dell’intero mondo infestato dagli zombi non solo sa di rivisto se confrontato con un periodo artistico che si sta essenzialmente cibando di una nuova ondata di walker, erranti cannibali e chi ne ha più ne metta, ma non riesce nemmeno a risultare credibile, o ricercato.

In definitiva, dobbiamo ancora analizzare le reali potenzialità di SYNCED Off Planet per essere sicuri del nostro giudizio, ma la demo testata in quel di NVIDIA non può che darci un’impressione generalmente negativa. E i motivi sono tanti: dal classico gameplay statico a uno stile artistico che non riesce assolutamente a sbalordire, andando a finire su un quadro generale che non ha le stesse velleità di giochi che, almeno all’uscita, non fanno altro se non generare il solito effetto woah. In questo caso, SYNCED Off Planet è più un meh, condensato da una sezione di gioco che non riesce a rendere giustizia a un’idea originale davvero innovativa per queste tipologie di gioco. In attesa di essere ricreduti con una nuova build del gioco, vi ricordiamo che SYNCED Off Planet uscirà nel corso del 2020 su PC.

Dopo un rito di iniziazione tenuto dalle alte cariche di GamesVillage, Valerio è stato accettato come redattore. È il più giovane del gruppo e, nonostante le apparenze, nasconde un grande talento. Ma lo nasconde molto bene! Non vi consigliamo di partire con lui: leggende narrano che chi l'abbia seguito si sia perso nei meandri della misteriosa Pomezia.

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