eFootball PES 2020 Provato | PES 2020 si ĆØ presentato a questa edizione della gamescom in una forma che ĆØ difficile non definire invidiabile: mentre faceva man bassa di accordi commerciali volti a recuperare terreno nei vari mercati, a partire dallo scorso E3 Konami ha iniziato a svelare al pubblico le principali novitĆ del suo simulatore calcistico, che quest’anno sembra essere giunto ad un apice difficilmente superabile, se non a suon di limature costanti, nei prossimi anni. La parola d’ordine ĆØ chiara: provare a superare la concorrenza entro i termini di validitĆ dei contratti siglati in estate, spingendo comeĀ non mai sull’acceleratore di un’evoluzione che in realtĆ va avanti giĆ da diverso tempo, esprimendosi ben oltre il “semplice” allungamento del nome a eFootball PES 2020.
PES 2020, altre conferme dalla gamescom
Pur essendosi giĆ mostrato in forma smagliante all’E3, PES 2020 ĆØ tornato in Germania determinatissimo a prendersi le luci della ribalta, grazie alla sua valanga di novitĆ ludiche e contenutistiche, oltre che a livello d’immagine. Il brand manager per l’Europa, Lenny Bobzien, ci ha spiegato alcune fra queste ultime in una presentazione dedicata, lasciandoci poi lo spazio per mettere direttamente le mani sul gioco e provare a fare un ultimo paio di partite prima dell’arrivo della versione finale. Un aspetto su cui PES, quest’anno, ha investito molto ĆØ stato il controllo di palla: le animazioni legate al dribbling e ai tocchi sul pallone hanno raggiunto livelli mai visti in un videogioco di calcio, il che si traduce in partite caratterizzate da uno spiccato realismo e capacitĆ di far provare al giocatore una novitĆ dopo l’altra, regalandogli sensazioni differenti per ogni singola azione del match. Tradurre un simile concetto in esempi pratici non ĆØ proprio semplicissimo a parole, ma vi basti sapere che la differenza con PES 2019 ĆØ palpabile in ogni aspetto, dal più impercettibile tocco del pallone all’azione più corale e impostata, in cui ogni giocatore si muove sul campo in maniera coerente non soltanto con il suo ruolo, ma anche con le sue caratteristiche personali (su cui ĆØ stato fatto un tuning molto più fine) e con il comportamento del resto della squadra.
Al di lĆ della bontĆ del gameplay in sĆ© e per sĆ©, di cui abbiamo giĆ ampiamente parlato nella nostra prova losangelina (rispetto alla quale abbiamo constatato diversi miglioramenti, non ultimi quelli apportati alla telecamera “libera”), in questo PES anche molti elementi di contorno solitamente secondari impressionano allo stesso modo, anche per come ci sono stati presentati. Partiamo dai giocatori, che in molti casi hanno ricevuto un body scan completo, volto a riprodurre in maniera fedele la forma e le movenze del loro corpo, i più piccoli dettagli facciali – giunti quest’anno al limite del maniacale – e i tatuaggi. Come sempre, tutte queste “informazioni” sui giocatori, cosƬ come anche, ovviamente, i loro valori in campo, potranno poi essere aggiornate durante l’anno, tramite download di patch ufficiali e anche di aggiornamenti fanmade, distribuiti da una community che da anni ĆØ instancabile produttrice di contenuti. Ci ĆØ stata poi confermata la presenza di diverse squadre “partner”, principalmente afferenti ai campionati sudamericani (Brasile, Argentina, Cile), che, nonostante non siano propriamente al livello dei top club mondiali, sono completamente licenziate e con giocatori riprodotti fedelmente: un modo, questo, per mantenere il predominio commerciale in quelle nazioni, in cui PES ĆØ sempre stato molto forte.
Non ĆØ tutto, perchĆ© – come noi italiani ben sappiamo – PES 2020 avrĆ i diritti esclusivi sulla Juventus, che sarĆ presente solo nel gioco di Konami e in FIFA 20 verrĆ ridenominata Piemonte Calcio, oltre che del River Plate e del Boca Juniors. Anche lo stadio della Juve, l’Allianz Stadium, ĆØ presente in esclusiva e sarĆ riprodotto con un livello di dettaglio elevatissimo, cosƬ come l’Allianz Arena, lo stadio del Bayern Monaco, il cui render inserito nel gioco ĆØ ormai quasi indistinguibile dalla realtĆ . La carrellata di licenze prosegue con l’esclusivitĆ dei campionati europei EURO 2020, organizzati dall’ente che regola il calcio nel vecchio continente, ossia l’UEFA. La manifestazione, vinta per l’ultima volta dal Portogallo nel 2016 verrĆ inserita solamente in PES, cosƬ come giĆ accade per la Champions League (mentre le competizioni mondiali, organizzate dalla FIFA, rimangono appannaggio di EA Sports). Anche a livello tecnico PES 2020 ha fatto balzi da gigante: i giocatori sono riprodotti con una cura maniacale, specie nei volti, e alcune leggende (l’advisor e ambasciatore di PES AndrĆ©s Iniesta, per esempio) sono presenti nel gioco con due diverse skin, una all’apice della loro carriera e una al momento del ritiro, o comunque più in lĆ con gli anni. Per il resto, ĆØ il quadro d’insieme a stupire: il FOX Engine ha raggiunto un livello difficilmente ipotizzabile cinque anni fa, anche se, ipotizziamo, per farlo ha dovuto sposare completamente la causa di PES, accantonando per il momento caratteristiche sfruttate in altre tipologie di videogiochi (vedasi per esempio l’open world di Metal Gear Solid V).
Protagonista in positivo di un’estate infuocata per gli appassionati di calcistici (e non solo per il caldo), PES 2020 ha ribadito ancora una volta e prima del lancio finale le sue principali certezze, fra gameplay rinnovato e comparto tecnico allo stato dell’arte, passando per una riproduzione (visiva e attitudinale) dei giocatori che per i top player giunge ad essere praticamente perfetta. Quel che potrebbe convincere i fan di FIFA a passare alla concorrenza, specie in Italia (anche se abbandonare Ultimate Team, per i più abitudinari, sarĆ dura), potrebbero però essere le licenze della Juventus e della Serie A, presenti solamente su PES. Per scoprire se i rapporti di forza tra i due potranno effettivamente cambiare, a questo punto, non ci resta che attendere non più di qualche settimana.