A Year Of Rain Provato dalla gamescom 2019

A Year Of Rain Daedalic Entertainment gamescom 2019

A Year Of Rain | Leggendo il nome di Daedalic Entertainment, cosa vi viene in mente? Soprattutto negli ultimi anni, il titolo della compagnia tedesca è stato spesso associato a Ken Follett’s The Pillars of the Earth e generalmente alle avventure punta e clicca, ma nell’ultimo periodo ha cambiato rotta, mirando invece verso un genere completamente distante e, almeno dalle apparenze, inesplorato. È da queste basi che Daedalic ha voluto cominciare a realizzare A Year Of Rain, un RTS che negli ultimi mesi è passato un po’ in sordina, ma che rappresenta invece un grande, sommario omaggio al genere dello strategico in tempo reale quando trionfava su PC negli anni 2000, ricordando sotto molti punti di vista il leggendario Warcraft III: Reign of Chaos. Riuscirà però un’opera del genere a reggere il confronto con quello che viene tuttora messo in lizza tra i migliori RTS di tutti i tempi?

A Year Of Rain: non può piovere per sempre

A livello puramente ludico, A Year Of Rain vuole mostrarsi sia come un RTS tradizionalista che come un titolo in grado di introdurre delle novità tutte sue alla grande vettovaglia del genere. Innanzitutto, com’era intuibile, le singole partite del gioco gireranno attorno a due risorse che conosceremo un po’ tutti: gold e wood, ossia oro e legna. Se una è dedicata alle costruzioni, l’altra è invece utilizzabile per portare avanti ricerche, costruire unità e così via, creando un connubio di risorse che andrà aizzato dai nostri minion grazie al taglio degli alberi e alla raccolta dei minerali nella miniera del nostro villaggio, e oltre. Ovviamente la crescita non potrà proseguire in eterno nella nostra minuscola tribù, visto che gli altri avversari andranno ben presto alla ricerca di materiali esterni da ricavare in quattro e quattr’otto; saccheggiando, distruggendo e riportando nella saccoccia tutto il necessario per poter scalare i ranghi e diventare così il gruppo più potente sulla mappa di gioco. Il limite delle unità ci rallenterà difatti così tanto che saremo in un certo senso costretti a uscire dalla nostra comfort zone per sopravvivere alla guerra in arrivo con i nostri rivali.

A Year Of Rain Daedalic Entertainment gamescom 2019

Uscire dalla propria comfort zone ed esplorare l’intera mappa di gioco sarà fondamentale nelle dinamiche di A Year Of Rain.

Un altro fattore da tenere in conto è il valore dell’esperienza, che si potrà effettivamente accumulare solo e soltanto combattendo contro gli altri nemici della zona. In questo senso, creare il prima possibile l’Eroe della nostra fazione (all’interno del gioco ne troveremo 3 ben distinte, con svariati variabili da poter scegliere: House Rupah, The Restless Regiment e The Wild Banners) e lanciarlo in mezzo alla battaglia con un esercito ben munito sarà essenziale per fargli accumulare abbastanza punti esperienza e farlo salire di livello, dandoci infine modo di assegnargli le prime abilità speciali da sfruttare sul campo di battaglia!

Oltre alla scelta dell’Eroe nella nostra fazione, una novità interessante è relativa alla scelta del ruolo per il personaggio. In A Year Of Rain avremo infatti a disposizione tre classi, ovvero il tank, il support e il damage dealer, dando con ogni selezione il via a un gioco strategico fatto di decisioni dettate anche dall’analisi del nostro Eroe e dalle abilità che vorremo assegnargli. In ogni caso saremo quindi incentivati a evitare i confini del nostro villaggio e, invece di rimanere nella sicurezza della nostra casa, arrivare vicini alla tribù nemica per conquistargli i suoi territori, ripulendo le zone dal preziosissimo oro che infesterà un po’ tutta la mappa e potenziando man mano tutte le nostre unità di gioco. Solo così potremo conquistare la vittoria.

La campagna principale di A Year Of Rain, nonostante ciò che avevamo detto sui confronti con Warcraft III, non sarà totalmente incentrata sul single player. Il senso è che potremo tranquillamente chiuderci a riccio a esplorare la storia creata ad hoc da Daedalic Entertainment, ma così facendo non avremo tutte le partite da giocare (e pensate) in cooperativa con un altro amico. Noi non abbiamo potuto viverla direttamente, ma da ciò che il team ha finora rivelato ci saranno fondamentalmente tre modalità: la campagna da cooperativa con un secondo amico, la campagna da giocatore singolo e Against all Odds, che è stata descritta come una vera e propria innovazione nel genere, in cui due eroi solitari dovranno fronteggiare due eserciti distinti, ognuno con il totale comando sulle proprie unità e strutture. Avendo testato soltanto una sola battaglia con la IA non sappiamo dirvi con certezza quanto avranno da offrire le singole modalità, ma la carne al fuoco è effettivamente tanta.

A Year Of Rain Daedalic Entertainment gamescom 2019

Tutte le fazioni di A Year Of Rain, mostrate durante la demo della gamescom 2019, sono ben caratterizzate.

In chiusura, A Year Of Rain ha ancora molte novità da mostrare al pubblico, arrivando alle fazioni da scegliere (The Wild Banners non è ancora stato svelato) e alle stesse modalità di gioco. Il nostro giudizio non può essere quindi completo, anche a causa di un test che è durato una manciata di minuti e che ci ha condotti solo nella sfida contro un altro avversario controllato dalla IA. Nonostante ciò, le basi dettate da Daedalic sono nondimeno interessanti, tra il suo gameplay tradizionale e il ritorno glorioso al genere degli RTS, e ci fanno ben sperare a esplorare totalmente la versione completa del gioco. In attesa di quel giorno, vi ricordiamo che A Year Of Rain uscirà nel corso del 2020 in esclusiva su PC.

Dopo un rito di iniziazione tenuto dalle alte cariche di GamesVillage, Valerio è stato accettato come redattore. È il più giovane del gruppo e, nonostante le apparenze, nasconde un grande talento. Ma lo nasconde molto bene! Non vi consigliamo di partire con lui: leggende narrano che chi l'abbia seguito si sia perso nei meandri della misteriosa Pomezia.