WRC 8 Recensione | La licenza, quella ufficiale, ce lโhanno solo loro. Quello che mancava, mutatis mutandis, lo hanno preso, con alterne fortune, da altri lidi. Tipo, gli aspetti gestionali della carriera da F1. Il modello di guida, alcune cose, da DiRT. Quel che manca, se mai, รจ un lavoro di finitura che possa, sin dal prossimo capitolo, sancire la fine della lunga rincorsa della serie nelle mani di Bigben, ormai pronta a sbarcare definitivamente nel campionato dei grandi. WRC8, รจ bene chiarirlo, nonย รจ un gioco esente da difetti, ma riesce a superare in maniera convincente gran parte delle criticitร segnate da tempo sul taccuino degli appassionati. Curva a destra, tornante a sinistra ed ecco che, alla fine, ce lโhan fatta pure loro. Quasi.
Derapate da urlo.
WRC 8: Inferno di ghiaccio
Ancora una volta, alle redini del volante cโรจ il team Kylotonn, negli anni capace di migliorare il racing step by step, edizione dopo edizione. Dallโultimo capitolo, il settimo, sono passati quasi due anni e di acqua, sotto i ponti del genere, ne รจ passata tanta. Merito, principalmente, di Codemaster che, con DiRT 2.0 ha settato nuovi standard, in termini di realismo, gameplay e livelli produttivi, per quelli che, comunemente, chiameremmo โgiochi di Rally simulativiโ. Dimenticate le scorribande di Sega e le sale giochi degli anni โ90. Dimenticate, pure, qualsiasi tentativo di sdoganare una disciplina โpura e crudaโ come il Rally sui pad del piรน casual degli utenti. WRC 8, piรน dei predecessori, punta tutta sul realismo, rivaleggiando con lo storico rivale inglese su un percorso reso impervio, prima ancora che dai tornanti, da un modello di guida che poco o nulla concede al pilota virtuale in termini di accoglienza. Non รจ un gioco accomodante, WR8. Per niente. Tenere lโauto in pista vuol dire barcamenarsi con un sistema di guida intransigente, poco propenso a concedere deroghe, carezze, pacche sulla spalla. Se non guidi bene, in WRC 8, il traguardo rischi di non vederlo neppure. Il battesimo, in questo senso, รจ di fuoco. Dopo unย primo test creato ad hoc per saggiare le proprie abilitร di guida e, quindi, plasmare la difficoltร dellโesperienza su misura dellโutente, si comincia a fare sul serio con la modalitร Stagione. Non il cuore dellโesperienza, ma della modalitร carriera parleremo dopo, quanto, piuttosto, un modo tutto sommato veloce per toccare rapidamente con mano il sistema di guida. Battesimo di fuoco, appunto, e pure di ghiaccio, perchรฉ la prima tappa รจ tra le stradine innevate della Svezia, prima delle 14 location presenti. Ghiaccio, neve, un poโ di fango ed ecco che la nostra Junior, perchรฉ partiamo dalla classe piรน โtranquillaโ, sbanda ripetutamente a destra e sinistra, per poi sbattere frontalmente prima di riuscire anche solo ad affrontare alcune curve a gomito. Il limitato numero di tentativi, comunque infiniti ai livelli piรน semplici, e lโimbastardimento, proprio cosรฌ, di un modello di guida che credevamo ormai amico non permettono voli pindarici e, sin da subito, ci mettono di fronte alla nuda veritร . WRC 8 non รจ un gioco per tutti. Anzi, รจ un gioco per quei โpochiโ, che in realtร son pure tanti, che cercano realismo quasi esasperato. E se affrontare la sfida con un pad รจ impresa realmente ardua, sarebbe ingenuo credere di trasformare la tappa in una tranquilla passeggiata utilizzando un volante. Anche con una periferica ad hoc, nel nostro caso il solito G29 di Logitech, ci รจ voluto tempo, ed altro ce ne vorrร , per trovare un settaggio davvero soddisfacente tra force feedback e allineamento. Un inferno di ghiaccio, davvero.
Corse sfrenate su ogni tracciato.
WRC 8: Si sciolgono le nevi
La situazione migliora nelle tappe successive, quando il sole scioglie la neve e ci catapulta in ambienti piรน tiepidi. Migliora, senza stravolgere. Perchรฉ che sia asfalto o ghiaia, piuttosto che fango o appunto neve, il comportamento dellโauto resterร bizzoso e, in apparenza, imprevedibile. Poi, ad un certo punto, qualcosa cambia. Trovato un settaggio adatto alla nostra sensibilitร , metabolizzata la โpesantezzaโ del volante e quella dellโauto, compresa la distribuzione dei pesi e, insomma, prese le misure al driving system messo a punto da Kylotonn, si inizia ad ingranare, inanellando tempi e tappe appaganti. A quel punto, superando alcune stravaganti letture del volante in alcune situazioni particolarmente estreme, ci sentiamo davvero pronti per affrontare la sfida di una modalitร Carriera, sezione regina dellโintera produzione, completamente rinnovata nella struttura. Si creare il proprio Alter Ego, con nome e cognome, e si sceglie, ancora una volta, la classe di partenza, per una scelta inizialmente limitata nelle scuderie e nelle auto, tutte, ovviamente, con licenza ufficiale WRC. La scelta di dividere Stagione e Carriera รจ stata chiaramente obbligata per gli sviluppatori, a fronte di un gran lavoro svolto sulla parte gestionale di questโultima modalitร . Prima di scendere in pista, รจ infatti obbligatorio comprendere le basi di una sorta di gioco nel gioco, dove รจ importante comprendere le dinamiche nascoste dietro ad un team. Calendario, eventi principali e secondari, membri della squadra. Persino un metereologo. E ancora, contratti, stipendi, abilitร di ogni singolo componente, fino, ovviamente, alla messa a punto della vettura, magari da migliorare grazie alle โdritteโ del team Ricerca e Sviluppo. Una gestione totale su un numero copioso di elementi, in parte ispirata, ecco che spunta di nuovo Codemaster, dai piรน recenti F1 e in parte ulteriormente ampliata. Un gioco nel gioco, si diceva, perchรฉ anche la sola distribuzione di incarichi e compiti allโinterno della squadra occupa porzioni di tempo e attenzioni importanti nellโeconomia di gioco, impreziosito, cosรฌ, da elementi estranei, si fa per dire, alla guida su sterrato. Gli effetti in termine di divertimento e coinvolgimento sono garantiti, proprio come quelli sulle prestazioni della vettura e, quindi, sui risultati ottenuti a fine gara. Insomma, i miglioramenti ci sono. Si toccano con mano ma, a dirla tutta, non sempre si vedono. Il comparto tecnico, ancora una volta, non fa gridare al miracolo, presentando modelli di auto sicuramente ben realizzati, ma anche elementi di โcontornoโ, si fa per dire, azzoppati da aliasing e texture dalla risoluzione tuttโaltro che esaltante. Per altro, stupisce in negativoย la povertร della modellazione poligonale del manto stradale, incapace, non solo visivamente, di rivaleggiare con altre produzioni. La sensazione, volante in mano, รจ che il tracciato sia sempre troppo liscio, โripulitoโ da poco. Ottimi, invece, gli effetti atmosferici, per una riproduzione variegata che, pure, rende merito ad una rinnovata gestione dellโilluminazione dinamica. E se su PS4 base si registrano sporadici episodi di stuttering accompagnati da una risoluzione non esaltante, molte delle problematiche vengono risolte su PS4 Pro e, quindi, immaginiamo, su hardware equivalenti o piรน performanti. Migliorabile anche lโaspetto sonoro. Non tanto nella scelta delle musiche dei menu, comunque opinabile, o nei rombi dei bolidi, in realtร ben riprodotti, quanto nellโinterpretazione, almeno in lingua italiana, del navigatore. A parte un tempismo non proprio perfetto nel fornire le indicazioni, lโintonazione risulta troppo asettica, quasi robotica. Poco realistica. Davvero un peccato per una produzione che, su tutti gli altri aspetti, punta decisamente alla simulazione. Ad ogni modo, al netto delle modalitร secondarie e del multiplayer, a stupire in positivo รจ il design dei tracciati, particolarmente ispirato e, anchโesso, capace di contribuire in maniera decisiva ad innalzare quella difficoltร intrinseca della produzione. A differenza di altri racing, รจ bene ripeterlo, WRC 8 non offre unโesperienza davvero scalabile. Il particolare bilanciamento dei pesi, lโintera fisica che regola lโuniverso diย gioco, la scarsa visibilitร in determinate situazioni, ma anche le semplici difficoltร di frenata, specie su alcune superfici, rendono WRC 8 un titolo ostico, complicato. Che richiederร sudore, sacrificio. Persino una buona dose di reale dedizione al gioco e alla disciplina che lo ha ispirato.
Non ci stupiremmo se una pur ridotta fetta di appassionati decidesse, in questo ultimo stralcio dโestate, di migrare da DiRT a WRC 8. Il titolo Codemaster, a nostro parere, resta, per sensazioni e filosofia, superiore in termini assoluti. Ingiusto sarebbe, perรฒ, sorvolare sulla grande mole di contenuti del gioco Bigben, da questโanno ufficialmente sbarcato nel sottogenere delle simulazioni abbandonando definitivamente qualsiasi velleitร Arcade. Piรน auto prese dalla storia e da tre campionati ufficiali FIA, un driving system evidentemente mutato, una modalitร carriera corposa, ma anche un track design eccellente e un meteo dinamico ben implementato. A WRC 8 manca, ancora, un lavoro di finitura che sistemi le deficienze tecniche o, se si preferisce, infonda alla produzione unโanima e un carisma piรน marchiati. La rincorsa, insomma, non รจ conclusa: a separare le due squadre, perรฒ, ci sono sempre meno secondi.