The Legend of Zelda Link’s Awakening è un prodotto sospeso tra il passato e il presente; la riproposizione di un titolo che a suo tempo ebbe enorme successo e che, a distanza dalla sua prima pubblicazione, ebbe già una sorta di remastered ante litteram su Game Boy Color. Queste considerazioni hanno accompagnato anche il nostro articolo precedente, il provato in anteprima di The Legend of Zelda Link’s Awakening. Ma adesso le cose vanno diversamente: abbiamo accompagnato Link nella sua avventura sull’isola di Kolohint per tante, tante ore ormai. Risvegliare il pesce vento non è stata impresa facile, neppure a distanza di più di vent’anni, ma appagante come sempre. Vediamo allora come si comporta, questo remake di The Legend of Zelda Link’s Awakening in esclusiva su Nintendo Switch e Nintendo Switch Lite. Vi basterà leggere la nostra recensione per sapere tutto ciò che è necessario prima di un eventuale acquisto.
The Legend of Zelda Link’s Awakening: Risvegliamo il pesce vento
La trama di The Legend of Zelda Link’s Awakening è estremamente semplice e lineare, una formula che forse è andata un po’ persa negli ultimi anni, basti pensare a quell’enorme calderone di possibilità che corrisponde al nome di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, anche lui disponibile in esclusiva su Nintendo Switch. The Legend of Zelda Link’s Awakening viene da un’altra epoca, e si vede. La progressione è lineare, contraddistinta dall’alternanza tra esplorazione di un piccolo (ma all’epoca vasto) mondo di gioco e affrontare uno dopo l’altro i vari dungeon. Link si risveglia, come ricorderete, sull’isola di Koholint, ma senza alcun ricordo. Ha con sé il suo scudo, la spada la recupererà di lì a poco, e deciderà di rispettare la volontà della leggenda locale: arriverà un paladino ad affrontare il risveglio dei mostri, per poi risvegliare il pesce vento.
Ma il compito di Link non sarà facile, e non basterà l’aiuto di un gufo saggio a ricordargli di volta in volta dove deve andare e cosa deve fare. Qui la volontà da parte di Nintendo di aiutare e guidare il più possibile i nuovi arrivati è evidente, ma non lasciatevi ingannare, perché di lì a poco già nei primi dungeon e nella foresta vi ritroverete soli soletti a dovervi lambiccare il cervello (e non andate a cercare le guide su internet, che perdete tutto il divertimento e l’appagamento agendo in questo modo!). La trama vi terrà impegnati per circa una decina di ore, forse qualche ora in più se non avete mai goduto prima d’ora di The Legend of Zelda Link’s Awakening. Ad ogni modo, non aspettatevi un RPG dalle 50-100 ore, perché la produzione targata Nintendo non funzionava così vent’anni fa, non funziona così ora e per quello anche volendo c’è The Legend of Zelda: Breath of The Wild. Ricordiamo di sfuggita che lo scopo del gioco è affrontare tutti i dungeon presenti per recuperare gli otto strumenti musicali necessari al risveglio del pesce vento.
Antico e attuale
The Legend of Zelda Link’s Awakening è il prodotto di un’altra epoca: a suo tempo splendeva di luce propria sulle piccole console portatili di Nintendo, era uno degli RPG della Casa di Kyoto più vasto di sempre. Capirete bene come, nel panorama videoludico attuale, le cose siano cambiate drasticamente: adesso siamo davvero abituati a titoli dal mondo di gioco più grande della città in cui viviamo, dove ci sono dodicimila cose da fare in ogni angolo. The Legend of Zelda Link’s Awakening preferisce insistere sui contenuti che possedeva a suo tempo, infatti non aggiunge quasi nulla di nuovo, eppure resta incredibilmente attuale e divertente anche oggi. Del resto la gran parte delle meccaniche di gioco è stata alterata solo parzialmente negli ultimi vent’anni, in una formula che si rivela ancora perfettamente funzionale e che probabilmente dà ancora una volta il meglio di sé su una console portatile.
L’adattamento dei comandi di gioco della produzione su Nintendo Switch è perfetto, sia che decidiate di giocare con i Joy-Con separati in Modalità TV o che preferiate il Nintendo Switch Pro Controller. Sistema di vibrazione ed HD Rumble non sono eccezionali (dipenderà dal fatto che Nintendo Switch Lite, di fatto, non supporta più adeguatamente né l’uno né l’altro?), ma nel complesso il feedback è eccellente, con una responsabilità dei comandi ineccepibile e una nuova mappatura resa necessaria dal passaggio da Game Boy Color a Nintendo Switch. I comandi della griglia a croce (Y, X, A, B) possono essere assegnati agli strumenti secondari (come la piuma per il salto o la polvere magica della strega), mentre con il dorsale destro si parano gli attacchi con lo scudo; l’analogico sinistro è e resta indispensabile per il movimento del piccolo Link. Il level design targato Nintendo non è invecchiato di un giorno, tanto che già dal secondo dungeon in poi il livello di sfida diventa decisamente interessante, anche nelle idee proposte negli scontri contro i boss dell’isola. Per il nuovo arrivato, The Legend of Zelda Link’s Awakening è davvero un’isola tropicale ricca di meraviglie e tutta da scoprire.
Direzione artistica e comparto tecnico
La direzione artistica di The Legend of Zelda Link’s Awakening ha portato a scegliere uno stile visivo e grafico sognante e fiabesco. Quella di Link sembra davvero una storia che si racconta ai bambini prima di metterli a letto, realizzata visivamente con una scelta di toni, colori e del design di tutti i personaggi degna di applausi. Non abbiamo veramente nulla da obiettare dalla direzione artistica alla base del remake, salvo quelle odiose bande di sfocatura poste a nord e sud del mondo di gioco: erano davvero necessarie? A cosa diamine dovrebbero servire? Comunque, è probabile che la maggior parte dei giocatori non vi faccia neppure caso.
Bene anche per il comparto tecnico, con la sua nitidezza delle immagini e un dettaglio grafico che arriva senza problemi ai 1080p in Modalità TV e forse a qualcosa in meno in Modalità Portatile (720 p, probabilmente, ma non siamo Digital Foundry). Inspiegabilmente di tanto in tanto si assiste a dei cali di frame rate, roba da pochi secondi ma comunque visibile, soprattutto nella foresta o nelle fasi di salto da posizioni sopraelevate. Anche qui non abbiamo capito a cosa siano dovuti questi minimi problemini tecnici, comunque una rarità nelle produzioni di Nintendo su Nintendo Switch. Annotiamo di sfuggita una modalità aggiuntiva, che comunque porta a perdere interesse dopo appena un’oretta di dedizione: è possibile creare il proprio dungeon aggiungendo stanze, nemici e trabocchetti. Fosse presente una minima modalità multiplayer per poter utilizzare il frutto del proprio lavoro…
Ancora una volta, Nintendo torna con un titolo imperdibile per ogni possessore di Nintendo Switch (o della più recente console Nintendo Switch Lite). The Legend of Zelda Link’s Awakening è un titolo perfetto per bambini, adolescenti, adulti e anziani, un’avventura fiabesca che vi accompagnerà in un mondo incantato per tante ore di gioco. La difficoltà è giusta, le cose da vedere tante, i nemici da abbattere simpatici e numerosi; restano i contenuti di tanti anni fa, con poche aggiunte destinate al dimenticatoio. Ma The Legend of Zelda Link’s Awakening no, quello resterà saldamente impresso nella memori: adesso grazie ad una direzione artistica da applausi.