Ni No Kuni Recensione della versione Switch

Ni No Kuni è un titolo unico, magnetico, estasiante: sarà per lo stile artistico fuori dal comune, sarà per le splendide animazioni concepite e realizzate da Level-5 con il supporto dello Studio Ghibli, o per le magnifiche e fiabesche sinfonie composte da Joe Hisaishi, ma l’incredibile produzione nipponica rappresenta davvero uno dei più fulgidi esempi di come due medium così distanti tra loro – come il videogioco e l’animazione – possano coesistere armoniosamente in un unico, peculiare prodotto di intrattenimento, in grado di regalare un mix di emozioni e sensazioni difficilmente spiegabili. Dopo l’approdo su PS4 e Xbox One mediante una versione rimasterizzata – contraddistinta tanto da una risoluzione in 4K quanto da un rinvigorimento generale di tutto il comparto tecnico – finalmente il pargolo di Level-5 giunge anche sull’ibrida di Nintendo, dando vita ad un connubio travolgente.

Ni No Kuni

Il nostro Oliver intento ad esplorare con Lucciconio.

Ni No Kuni per Switch: un porting con i fiocchi

Avendo pubblicato di recente la recensione della versione PlayStation 4 sarebbe un esercizio di stile inutile ripetere le medesime informazioni concernenti narrativa e gameplay già ampiamente approfondite nella review dedicata, pertanto la nostra analisi verterà esclusivamente sulle capacità tecniche dell’edizione per Nintendo Switch, cercando di far luce sulle caratteristiche della neonata versione della grande N. Partiamo subito con un’informazione tanto banale quanto importante per comprendere appieno lo spirito di questo porting: Ni No Kuni per Switch non rappresenta la trasposizione della remaster poc’anzi citata e arrivata sulle ammiraglie di Sony e Microsoft, bensì simboleggia il rimaneggiamento della produzione uscita nel 2011 su PlayStation 3. Questo cosa significa? Che ovviamente il porting per l’ibrida di Nintendo non beneficerà di tutte le migliorie tecniche apportate nella versione rimasterizzata, ma proporrà le medesime sensazione tecniche ed estetiche già testate in passato su PS3. Malgrado l’upgrade conseguito sulle piattaforme di attuale generazione consenta di gustarsi al meglio le lussureggianti ambientazioni incantante di Ni No Kuni, possiamo tranquillamente affermare che le dimensioni contenute dello schermo della console della casa di Kyoto in modalità handheld consentiranno al fruitore di non percepire in maniera così evidente la differenza tecnica, regalando comunque un feedback di tutto rispetto.

Ni No Kuni

Ma parliamo nel dettaglio di dati: Ni No Kuni girerà su Nintendo Switch sia in portatile che in versione docked a 720p con un frame rate ancorato ai 30fps. Nonostante la differenza puramente numerica con le controparti sia abissale, possiamo assicurarvi che la produzione apparirà un vero gioiellino su Nintendo Switch, anche grazie ad un comparto tecnico cartoon in grado di mascherare amabilmente certe magagne tecniche che sarebbero potute trasparire da una qualsiasi produzione proiettata maggiormente sul realismo. Difatti tanto gli scenari – sempre luminosi e dettagliati – quanto i combattimenti, privi di cali di frame rate, appariranno trasposti perfettamente, anche e soprattutto in portatile, segno che la cura posta dagli sviluppatori nel porting è davvero marcata. Certo, l’anima e lo stile della produzione ha agevolato parecchio il lavoro dei developer, basti pensare alla presenza delle battaglie a turni, le quali, in caso fossero state concepite più action come nel sequel, avrebbero sicuramente generato qualche grattacapo in più al team di sviluppo; tutto di guadagnato insomma, non potevamo realmente aspettarci di meglio.

Ni No Kuni

Anche a tutto schermo Ni No Kuni garantirà un gradevole colpo d’occhio, permettendo di apprezzare meglio l’esplorazione nel mondo aperto, dove necessariamente – a causa della vastità della porzione di gioco – la qualità tecnica calerà drasticamente. È innegabile, però, che mantenendo la medesima risoluzione tanto in docked quanto in portatile, Ni No Kuni dia il meglio di sé stringendo saldamente tra le nostre mani la console nipponica, in quanto con l’ausilio del televisore sarà sicuramente più semplice scorgere imperfezioni e texture di minore qualità. L’unica vera pecca di questa edizione è rappresentata – a nostro modo di vedere – dal prezzo: dover sborsare 60 euro per un prodotto uscito comunque otto anni fa ci sembra davvero esoso, soprattutto considerando il fatto che si tratta del porting della medesima versione rilasciata su PS3, e non la tonificata edizione giunta su PS4 e Xbox One.

Ni No Kuni per Switch, insomma, rappresenta un porting sostanzialmente inattaccabile sotto ogni punto di vista: la fluidità, infatti, rimarrà sempre ancorata ai 30 frame per secondo anche nelle circostanze più convulse, la risoluzione – seppur di 720p sia in portatile che in docked – riuscirà comunque stupire e travolgere il fruitore grazie alla sconcertante bellezza tanto degli scorci animati quanto dello stile artistico unico che contraddistingue la produzione. Peccato soltanto che per accaparrarsi la splendida edizione di Switch si debba soprassedere ad un costo a dir poco esagerato, il quale potrebbe far desistere i curiosi o quegli utenti non completamente convinti. In caso però decidiate di compiere l’acquisto vi ritroverete tra le mani un videogioco unico, dannatamente emozionante e sinceramente appassionante.

Alessio è un grande appassionato di videogiochi sin da bambino. La prima volta che prese in mano un controller fu nel lontano 2000, trovandosi affascinato ma al tempo stesso terrorizzato dallo spietato mondo di Dino Crisis, considerato il suo gioco preferito. Ama follemente le saghe di Assasin's Creed, Uncharted, Ratchet and Clank e Metal Gear Solid. Nutre un profondo interesse per i manga, riconoscendo come suo fumetto preferito Naruto.