Indivisible Indivisible Provato in Anteprima | Forse Lab Zero Games non dirà nulla a molti di voi, ma dietro a questo nome si nasconde un promettente studio di sviluppo americano, che ha già dimostrato di essere molto in gamba con le animazioni in 2D con il suo primo gioco, il picchiaduro Skullgirls. Questo titolo uscì nel 2012 su PlayStation 3 e poi si diffuse su ogni piattaforma, comprese le attuali generazioni: anzi ne è prevista un’edizione in arrivo anche per Nintendo Switch entro l’anno. Sin da Skullgirls risultava chiaro quanto gli sviluppatori siano amanti dei titoli di stampo nipponico e dell’animazione giapponese in generale, e il loro secondo progetto conferma ancora di più questa passione. Indivisible è il nome del secondo titolo di Lab Zero Games, annunciato nel 2015 con una campagna di crowdfunding su Indiegogo. Raggiunta la cifra di 1,5 milioni di dollari richiesta, il gioco ha ricevuto poi anche il supporto di 505 Games, divenuto il publisher ufficiale. Dopo diversi anni di sviluppo siamo ormai in dirittura d’arrivo: Indivisible uscirà infatti in versione digitale su PC, PlayStation 4 e Xbox One l’8 ottobre, e l’11 ottobre seguirà anche la versione retail. Del gioco è prevista anche una versione per Switch, che verrà annunciata in seguito. Invitati negli studi di Digital Bros a Milano, abbiamo potuto provare una versione oramai completa di Indivisible per oltre due ore di gioco, ecco le nostre impressioni.
Indivisible: un mix convincente
Il titolo si apre con uno splendido filmato introduttivo animato – di recente rilasciato anche su Youtube – ad opera del famoso Studio Trigger, uno dei più importanti studi d’animazione in Giappone che ha realizzato grandi anime come Kill la Kill e Little Witch Academia. Di recente Studio Trigger ha animato anche un’altra intro per un altro videogioco indie, ossia il quinto capitolo della serie platform Shantae. Le collaborazioni con il Giappone non sono però finite qui: infatti la colonna sonora di Indivisible è stata realizzata da Hiroki Kikuta, compositore di Secret of Mana e altri titoli di questa storica saga. La storia di Indivisible si rifà a diversi miti mediorientali, e non solo da quanto abbiamo potuto vedere. L’inizio è abbastanza un cliché: la giovane protagonista Ajna, si allena con il suo vecchio maestro e padre adottivo dall’aspetto severo. La ragazza non conosce nulla del suo passato, e vorrebbe scoprire qualcosa di più. Per questo motivo litiga spesso con il suo mentore, che si rifiuta di rivelargli ulteriori informazioni sulle sue origini. Tornando al suo villaggio dopo un ennesimo allenamento, Ajna vede del fumo salire in cielo e, giunta sul luogo, scopre un assalto di soldati nemici verso la gente del suo paese. Subito va in cerca del suo maestro, che trova sconfitto ai piedi di un giovane guerriero armato di spada chiamato Dhar. Ajna affronta lo spavaldo soldato in combattimento, e quando sembra avere la peggio succede qualcosa di inaspettato, il nemico scompare senza lasciare traccia. La giovane è perplessa dall’avvenimento e lo è ancora di più quando sente Dhar parlare come se il suono provenisse da dentro la sua testa. Effettivamente Dhar è proprio dentro la sua testa, e inoltre non riesce a uscirne. Così si scopre che Ajna è dotata di un misterioso potere che gli permette di assorbire alcuni speciali individui per poi evocarli da dentro di sé in battaglia. Ajna, insieme al poco collaborativo Dhar, decide dunque di partire per un viaggio alla ricerca del mistero dietro al suo potere e per poter fermare l’esecutore della distruzione del suo villaggio, il temibile Ravannavar e il suo esercito.
Quel poco che abbiamo visto della storia ci ha incuriositi, per quanto il canovaccio sia piuttosto classico. La forza principale dell’aspetto narrativo è guidata dai suoi tanti personaggi e dalla loro ottima caratterizzazione. Nella nostra prova abbiamo fatto conoscenza con alcuni membri del party, e ci hanno tutti piacevolmente colpito, soprattutto Razmi, una sciamana un po’ folle e dalla battuta sempre pronta che ci ha fatto ridere grazie ai suoi commenti in più di un’occasione. I misteri da scoprire sembrano vari ad ogni modo, e chissà che il gioco non riveli qualche interessante colpo di scena andando avanti nella storia. Altro aspetto che ci ha colpito positivamente in questa nuova creazione di Zero Labs Games è il grande mix di generi differenti inseriti in un unico gioco. In Indivisible si fondono le anime di un platform 2D classico, un metroidvania, un picchiaduro e un RPG. Nelle mappe ci muoveremo tra salti, scivolate, scatti e altre azioni atletiche, tentando magari di scoprire diverse zone segrete contenenti utili oggetti per l’avventura; allo stesso tempo non potremo subito visitare ogni angolo della mappa (che potremo richiamare in ogni momento per vedere i percorsi non esplorati), e avremo bisogno di abilità nuove per superare certi ostacoli. Ad esempio, una volta entrati in possesso dell’ascia di Ajna, potremo farci strada attraverso aree bloccate da tronchi d’albero, oppure sempre utilizzando l’arma potremo conficcarla dentro i muri per poi eseguire un ulteriore salto verso l’alto. Durante la fase platform potremo anche attaccare i nemici – che vedremo su schermo – per iniziare lo scontro con alcuni vantaggi, ma attenzione, perché anche questi potranno fare lo stesso con noi colpendoci in anticipo.
Indivisible: tra picchiaduro e JRPG
Le fasi di combattimento sono sicuramente uno degli aspetti più interessanti di Indivisible, una fase molto originale, che alterna un sistema simile all’Active Time Battle di Final Fantasy e quello di un picchiaduro. Il party schierato in campo sarà di massimo quattro personaggi, a ognuno di essi è associato un tasto specifico del pad, nel nostro caso i classici quadrato, cerchio, triangolo e X di PS4. In battaglia ogni personaggio ha di base 3 azioni: un attacco normale con la semplice pressione del tasto a loro associato, e due varianti premendo insieme a questo anche i tasti direzionali su o giù. Le mosse attuabili cambiano totalmente da personaggio a personaggio, ad esempio Ajna sarà una combattente pura che potrà lanciare in aria i nemici premendo il tasto d’attacco con il direzionale verso il basso. Dhar con la stessa mossa accumulerà una carica che renderà più potenti i suoi attacchi normali, Ramzi invece infliggerà dei malus ai nemici. Nelle nostre due ore di prova abbiamo potuto provare in totale 5 personaggi, e da quanto riferito in tutto il gioco ce ne saranno oltre 20, ognuno con forze e debolezze uniche. Nelle nostre due ore di gioco abbiamo visto come il livello tecnico dei combattimenti sia molto alto, e seppur il sistema appaia semplice da capire, sarà in realtà molto più impegnativo da padroneggiare totalmente. Il combattimento, come nei vecchi Final Fantasy, si svolge in tempo reale; all’inizio dell’avventura ogni personaggio avrà a disposizione un solo attacco che bisognerà essere ricaricato con il passare del tempo indicato da una barra. Il numero di attacchi aumenterà con il progredire dell’avventura così da permetterci di eseguire combo più lunghe. Dovremo dunque imparare a gestire i momenti in cui attaccare tenendo d’occhio anche le mosse dei nemici. Sarà infatti fondamentale imparare a parare per bene premendo o il tasto legato al personaggio che sta per venire attaccato, o L1 che permette di proteggersi dagli attacchi ad area. Esiste anche la possibilità di realizzare una parata perfetta premendo il tasto giusto all’ultimo secondo, così da subire meno danni.
Altra importante meccanica è quella legata alla barra Iddhi (nome tratto dal buddismo che ha a che fare con i poteri sovrannaturali). Questa si riempirà ad ogni nostro attacco, mentre si svuoterà subendoli, soprattutto se non pareremo adeguatamente. Una volta riempita potremo scatenare un potente attacco speciale in grado di fare ingenti danni ai nemici, oppure di curare l’intero party. Anche qui l’effetto varia da personaggio a personaggio. Inoltre, se uno dei nostri sarà messo KO, con la barra carica potremo premere L1+R1 per resuscitarlo e curare tutto il party tramite i poteri misteriosi si Ajna. Se pensate che l’azione possa risultare troppo confusionaria gestendo attacco e difesa di quattro personaggi diversi in tempo reale, non preoccupatevi: premendo R1 potremo mettere in pausa la battaglia per valutare meglio le prossime mosse da eseguire. Una volta presa la mano ci siamo resi conto di quanto il Combat System sia vario, complesso e divertente. I personaggi non saranno limitati ad attaccare uno alla volta, ma potrete eseguire combinazioni incredibili scatenando sinergie di personaggi spettacolari. Alcuni nemici ad esempio hanno delle debolezze da sfruttare, ad esempio alcuni subiscono più danni quando lanciati in aria, mentre altri possono volare e sono fuori dalla portata delle azioni di alcuni dei nostri eroi. Sfruttando le abilità uniche di ognuno dei quattro membri del nostro party potremo quindi creare una combo degna di un picchiaduro sfruttando i punti di forza di ognuno, inoltre più efficace sarà la nostra combo e più faremo aumentare la barra Iddhi, così da concludere l’offensiva con una mossa speciale.
Sfruttare i punti di forza di ogni membro del nostro party sarà fondamentale per avere la meglio sui nemici, che non saranno affatto magnanimi, e ci sarà il rischio di essere sconfitti anche da un mob qualsiasi se non si sta attenti. Sbagliando le tempistiche della parata si subiranno danni ingenti, e la sconfitta non sarà cosa rara all’interno di Indivisible. Particolarmente ben riuscite le boss battle; delle due che abbiamo visto abbiamo potuto notare delle meccaniche uniche adottate proprio per rendere più interessanti questi combattimenti speciali. Ad esempio lo scontro con un ragno gigante ha visto alternare sequenze di combattimento con fasi platform in cui bisognava muoversi per schivare gocce di veleno e lo stesso ragno pronto a caderci in testa dall’alto. Tecnicamente poi Indivisible è una gioia per gli occhi. I personaggi e le animazioni sono fatti con un 2D reso veramente bene, e anche le ambientazioni sono varie e ben realizzate, forse un po’ troppo semplici e vuote per quel che abbiamo visto, ma bisognerà valutare quest’aspetto meglio in sede di recensione.
Indivisible è una sorpresa inaspettata in un periodo di titoli tripla A di un certo peso. Le due ore passate in compagnia dell’indie di Lab Zero Games ci hanno divertito grazie al mix originale di diversi generi, che sfocia in un Combat System che unisce azioni da picchiaduro insieme a quelle da JRPG, creando battaglie interessanti e molto variegate. Da quanto abbiamo visto abbiamo solo toccato la punta dell’iceberg di un complesso, quanto divertente sistema di combattimento, e non vediamo l’ora di poter mettere le mani sulla versione completa in uscita il prossimo 8 ottobre.