Ten Endless Nights Provato | Durante il nostro prolungato bazzicare fra gli stand dell’area indie della Milan Games Week 2019, abbiamo incontrato anche i ragazzi di Kibou Entertainment, studio indipendente nato nel 2017 e cresciuto in questi anni grazie soprattutto alla sconfinata passione per il videogioco di Simone Granata e compagni, passione che li ha portati a esporre i loro progetti, dal gusto squisitamente retrò ed orgogliosamente ispirati a generi e tematiche di nicchia, nelle principali fiere di settore, a livello italiano e non solo. GiĆ prima della pubblicazione di Timothy and the Mysterious Forest, arrivato su Steam pochi giorni fa, in periodo Gamescom il team pavese aveva realizzato in tempo record una demo di Ten Endless Nights, una curiosa avventura horror che, malgrado la relativa semplicitĆ (ĆØ stato sviluppato in pochi giorni con RPG Maker MV), ci ha subito incuriosito.
Ten Endless Nights: benvenuti in Transilvania
Ten Endless Nights ĆØ un’avventura a scorrimento laterale, ambientata nella Transilvania del sedicesimo secolo. A catturare ĆØ soprattutto il concept strutturale del gioco, del tutto particolare: ai comandi di un giovane abitante di un villaggio isolato dal resto del mondo, il nostro compito ĆØ quello di scovare l’identitĆ di un pericoloso vampiro che minaccia la placida esistenza dei popolani, terrorizzandoli e costringendoli a barricarsi in casa nel corso della notte. La principale caratteristica dell’avventura ĆØ proprio l’elevato dimorfismo tra sezioni diurne e notturne: di giorno ĆØ possibile avventurarsi senza problemi per le strade della cittadina, parlando con gli abitanti, ricevendo diversi task e in generale investigando sul gravoso mistero che incombe su tutti quanti. Di notte, invece, la musica cambia completamente: avventurandosi fuori, senza nessuno in giro, esiste il rischio concreto di essere beccati dal vampiro e condotti a morte certa (nel gioco ĆØ abilitato il permadeath), con l’obbligo di ricominciare daccapo.
Le sezioni in cui si viene braccati, tra l’altro, offrono un rudimentale sistema stealth: combattere ĆØ impossibile, ma si può provare a correre via (sfruttando una non cosƬ generosa barra della stamina) e nascondersi negli anfratti bui fra un edificio e l’altro, oppure rifugiarsi nelle porte delle case aperte. Il vampiro, infatti, ĆØ un personaggio modellato ispirandosi fortemente alle tradizioni e al folclore dell’epoca: gli ĆØ impossibile entrare nelle case se non invitato e rifugge l’aglio, elemento che più in lĆ nel gioco dovrebbe rappresentare un’ulteriore chiave di volta per evolvere il gameplay. Il nostro, dicevamo, ha la necessitĆ di risolvere tutto quanto entro dieci giorni e dieci notti (da qui il nome del gioco): la modalitĆ classica di Ten Endless Nights offre sia le sezioni di giorno che quelle di notte (il pacchetto completo, quindi), ma ĆØ possibile cimentarsi anche in una sorta di modalitĆ “sfida” in cui ĆØ sempre notte e il solo obiettivo ĆØ quello di sfuggire al temibile succhiasangue sulle nostre tracce.
Nel complesso, Ten Endless Nights ci ĆØ sembrato un esperimento interessante, dal sapore retrò ma con idee nient’affatto “vecchie”, che identifica perfettamente il modo migliore per dar vita a nuove idee e nuovi stimoli creativi: rimettersi costantemente in gioco e ripartire dal basso ad ogni nuovo titolo, seguendo unicamente le proprie velleitĆ creative. I ragazzi di Kibou Entertainment, nel loro piccolo, ci stanno riuscendo. A maggior ragione in questo caso, con un progetto ancora in stadio embrionale e poche settimane di sviluppo alle spalle.