Project Starship X Provato dalla Milan Games Week 2019

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Project Starship X Provato | Project Starship X è uno di quegli shoot’em up che non possono lasciarvi indifferenti se amate le ere più prolifiche della storia dei videogiochi, quegli anni ’80 e ’90 che ancora oggi sono la base creativa dell’80% dei titoli esistenti sul mercato. Il sottoscritto, è bene specificarlo, conosce molto bene il gioco di Panda Indie Studio, avendo seguito lo sviluppo del predecessore (senza la X) per tanto tempo e fin dai primi prototipi, insieme al suo autore, Matteo Gonano, che conosco da diversi anni: con questo sequel, l’intenzione è quella di puntare più in alto, espandendo il gioco originale su più livelli, con più personaggi e un carattere e una connotazione del tutto personali, ma soprattutto con la volontà di omaggiare l’epoca d’oro della storia del nostro medium.

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Project Starship X è un omaggio alla decennale storia del videogioco

Vista la mia approfondita conoscenza del progetto, ammetto che non è facile per me parlarne in maniera distaccata, ma farò il possibile: d’altronde, basterebbe limitarsi alla cronaca di quanto visto in area indie alla MGW 2019 per instillarvi un minimo di curiosità. Unico fra la trentina di autori presenti, Matteo ha infatti scelto di presentare il suo gioco con un enorme cabinato, ed è anche grazie ad esso, allo schermo CRT e ai suoni contorti e inconfondibilmente retrò, che si può comprendere appieno l’anima di Project Starship (con la X). Di base, il titolo – di cui alla Games Week abbiamo provato solo una demo, disponibile anche recandosi sul canale Discord ufficiale – è uno sparatutto a scorrimento verticale con una struttura su base procedurale, che, nelle intenzioni, punta a rendere ogni partita differente dalle altre, anche grazie ad un ritmo volutamente schizofrenico e una quantità incommensurabile di nemici da eliminare servendosi di varie abilità e potenziamenti. Tutto ciò sullo sfondo di una presentazione visiva multicolore ed ispirata, che si rifà anche allo stile di diverse produzioni di Devolver Digital.

In particolare, un elemento che differenzia parecchio Project Starship (con la X) da altri videogiochi bullet hell è lo scudo, gestito in maniera tutta peculiare, con la possibilità di diventare letteralmente invincibili per un determinato periodo di tempo e servendosi con oculatezza della possibilità di dashare “attraverso” i nemici, affrontando quindi gli scontri in maniera insolitamente aggressiva per un genere che solitamente richiede una precisione chirurgica nell’evitare tutti gli oggetti pericolosi. Il gioco, poi – differentemente dal suo predecessore – offre elementi di contorno più approfonditi e sviluppati, fra cui la possibilità di interpretare piloti più caratterizzati, ognuno con le sue linee di dialogo e con una certa personalità – si va da quello che sembra essere il classico “average internet guy” a tipi ben più loschi e poco raccomandabili, ispirati anche a miti di stampo lovecraftiano.

Quella che abbiamo visto in questa games week è solo una piccola parte (ancora in alpha) di un gioco che dovrebbe essere molto più grande e avere almeno cinque o sei livelli nella sua forma finale, ognuno altamente rigiocabile per centrare punteggi sempre più alti, scoprire tutti i potenziamenti e soprattutto affrontare tutti i boss. Questi ultimi, davvero impegnativi, rappresentano uno scoglio finale non da poco per completare ogni scenario: se veniamo sconfitti, perdendo ognuna delle nostre tre vite – incrementabili – dovremo infatti ricominciare daccapo, elemento che accentua non poco la natura arcade e “hardcore” del progetto.

Inutile, poi, spendere ulteriori parole sul lato estetico del gioco, che sembra uscito direttamente da una sala giochi a 16 bit a cavallo fra anni ’80 e ’90. Il cabinato, in questo caso, cade a fagiolo, ma noi siamo sicuri che anche un’eventuale uscita su Switch potrebbe dargli ulteriore risalto: la formula cooperativa mordi e fuggi (che prevede fino a due giocatori in multiplayer locale) è infatti perfetta per una console come l’ibrida di Nintendo (non la Lite). Per ora il gioco resta previsto solo su PC, ma, come confermatoci al booth di Panda Indie Studio, mai dire mai!

Project Starship X è un titolo frenetico e divertente, che già ora, a molti mesi di distanza dalla release finale – prevista per metà 2020 – mette in mostra tutto il suo carattere retrò, che non si limita a scimmiottare l’epoca d’oro del videogioco, anzi, ne riprende e ne rielabora fieramente diverse idee. Noi continueremo a seguirne con interesse e diretta partecipazione lo sviluppo, rinnovando ancora una volta la nostra richiesta a Matteo: fallo uscire (anche) su Switch!

Nato nello scorso millennio con una console fra le mani e rimasto per molti anni confinato nel mondo distopico della Los Angeles del 2019, ha infine deciso di uscirne per divulgare al mondo intero le sue più grandi passioni: il videogioco in tutte le sue forme, il cinema (quello vero) e Dylan Dog.