Yooka-Laylee and the Impossible Lair Recensione

Yooka-Laylee and the Impossible Lair

Yooka-Laylee and the Impossible Lair Recensione | Qualcuno di voi si ricorderà sicuramente di PlayTonic Games, il team di sviluppo nato nel 2014 e composto quasi interamente dagli ex membri di Rare. Yooka-Laylee si proponeva difatti come restaurazione nostalgica di un genere preciso: quello del platform 3D d’altri tempi, che raggiunse in Super Mario 64, Banjo-Kazooie e altri vette probabilmente inarrivabili. Questo breve preambolo storico serve per capire cosa vi ritrovate di fronte oggi, e cioè la recensione di Yooka-Laylee and the Impossible Lair, un nuovo capitolo della serie Yooka-Laylee. Questa volta però, a fronte di una mole di contenuti comunque interessante, si cambia se non genere almeno la prospettiva, optando per il platform 2D. Il risultato? Beh, per questo dovrete leggere la recensione.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair: La trama

Yooka-Laylee and the Impossible Lair riparte grossomodo dove si era fermata la produzione precedente, e cioè dalla sconfitta di Capital B, il cattivone di turno. Senza osare più di tanto nella proposizione di nuovi personaggi, infatti, anche questa avventura vedrà Capital B come antagonista principale dei ritrovati Yooka (il camaleonte verde) e Laylee (il pipistrello viola), con l’aggiunta di minime presenze di contorno inedite. Capital B è riuscito ad ottenere una nuova arma apparentemente invincibile, riducendo in cattività le forze armate della regina (cioè le api guerriere). Il compito dei buoni sarà quello di ritrovarle una per una; impresa titanica, ma non lasciatevi intimorire perché con un po’ di pazienza e di buona volontà ne verrete a capo.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair

Non aspettatevi rivelazioni incredibili per quella che era, è e probabilmente rimarrà sempre una narrazione accessibile e lineare, che cita da vicino i grandi classici platform del passato: lo spunto della trama serve semplicemente ad introdurre l’hub di gioco principale e i vari singoli mondi, da affrontare uno alla volta fino ai titoli di coda. Di tanto in tanto dovrete vedervela con qualche boss al servizio di Capital B, ma il dettaglio simpatico che qui ci preme sottolineare è il fatto che il boss finale sarà sempre disponibile fin dai primi momenti di gioco, in un livello a parte collocato a nord della mappa. Molto semplicemente, non riuscirete a sconfiggerlo perché ogni volta vi gonfierà di botte, e questa situazione non cambiare prima che avrete recuperato un numero notevole di api guerriere.

Il genere e il mondo di gioco

La grande novità di Yooka-Laylee and the Impossible Lair rispetto al precedente Yooka-Laylee consiste fondamentalmente nel mutamento di genere videoludico, apparentemente parziale ma in realtà ben incisivo. Mentre il titolo d’esordio di PlayTonic Games mirava a celebrare il platform 3D di tanti anni fa, Yooka-Laylee and the Impossible Lair punta invece con decisione verso la variante 2D del genere, un po’ come hanno cercato di fare sempre in tempi recenti New Super Mario Bros. U Deluxe, Ori and the Blind Forest e via dicendo. Chiaramente il nuovo gioco punta a sua volta sul potente citazionismo delle produzioni precedenti, tanto che sono evidentissimi i collegamenti a serie come Donkey Kong Country, Rayman Origins/Rayman Legends e i capitoli più recenti del già citato Super Mario Bros. A questi contenuti di partenza, tutt’altro che secondari, Yooka-Laylee and the Impossible Lair cerca poi di aggiungere i suoi specifici contenuti e alcune idee, non sempre perfettamente riuscite ma comunque il più delle volte valide.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair

L’impostazione stessa del mondo di gioco è ispirata almeno in parte a criteri più moderni rispetto ai generi di partenza: si tratta di un piccolo e limitato mondo 3D, comunque esplorabile dal giocatore impersonando il camaleonte Yooka. I vari livelli di gioco possono essere selezionati attraverso i tomi sparsi nello spazio circostante: alcune aree dell’hub principale potranno però essere sbloccate solo in un secondo momento, raccogliendo determinati collezionabili, pagando con preziose monete di gioco e in vari altri modi, alcuni curiosi (per esempio l’interazione con l’ambiente circostante). Ciò favorisce una progressione procedurale, che richiederà di giocare più volte anche i livelli già affrontati per sviscerarne ogni più piccolo contenuto. E i livelli di Yooka-Laylee and the Impossible Lair, questo va detto, hanno più tipologia di segreti al loro interno. Oltre alle classiche piume da raccogliere i collezionabili annoverano tra le loro fila le monete (cinque per livello, spesso ben nascoste) e i tonici, strumenti utilissimi a cui viene dedicata un’apposita sezione anche nel tutorial iniziale. Questi ultimi, tra l’altro, non sono semplici collezionabili: cambiano in parte le meccaniche di gioco e lo stile grafico-visivo, quando e se attivati.

Il gameplay

Yooka-Laylee and the Impossible Lair cerca il più possibile di variare le situazioni proposte e di offrire spunti originali, da buon platform 2D proposto in tempi recenti. Non sempre ci riesce, ma le idee di fondo sono abbastanza buone. Il giocatore controlla contemporaneamente sia il camaleonte che il pipistrello, entrambi fondamentali per proseguire (qui si è cercato di mantenere l’approccio che era proprio anche del titolo in 3D). Yooka corre, salta, rotola e colpisce i nemici, ma è solo grazie a Laylee che riesce ad eseguire un ulteriore scatto a mezz’aria per raggiungere le piattaforme più lontane. Ancora, è Laylee che assorbe il primo colpo inferto dai nemici, se poi anche Yooka verrà a sua volta colpito il giocatore verrà rigenerato presso l’ultimo punto di salvataggio dello specifico livello. Questi ultimi abbondano, e dunque la progressione risulta molto lineare e semplice, così come il livello di sfida generale, almeno fino alle fasi finali dell’avventura.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair

Quando Laylee viene colpita, al giocatore restano pochi secondi per cercare di recuperare il compagno, che inizierà a svolazzare nei paraggi in preda alla paura. Questa meccanica molto simpatica spinge verso il recupero di Laylee, anche nelle situazioni più problematiche, proprio perché il pipistrello è fondamentale per superare i momenti più difficili e pieni di nemici dei livelli. A facilitare ulteriormente la situazione (e a variarla) ci pensano i Tonici, cioè delle pozioni nasconde in alcuni livelli. Ce ne sono in tutto 62 e ognuno di loro potenzia determinate abilita dei protagonisti, oppure modifica lo stile visivo, donando un tocco rétro, alienante, fiabesco, e molto altro ancora. Sono del tutto opzionali, quindi se amate le sfide il nostro consiglio è di non attivarli se non per sbloccare i rispettivi trofei su PlayStation 4.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair è un platform piacevole, divertente e anche molto accessibile, anche per i più piccoli (se volete farci giocare i vostri figli, difficilmente troverete un’offerta migliore se in possesso della sola PlayStation 4). Resta tuttavia un platform anche estremamente conservatore, come fu a suo tempo anche il platform 3D di PlayTonic Games, con minimi spunti innovativi. A questi ultimi si cerca di rimediare con una mole notevole di contenuti, un prezzo accessibile e tutto il carisma dei nuovi personaggi sui quali il team di sviluppo continua ad insistere – segno che sono stati apprezzati nella produzione precedente. Avremmo apprezzato uno sperimentalismo e una voglia di osare maggiori, specialmente lato gameplay. Anche il comparto tecnico non fa gridare al miracolo su PlayStation 4 Pro, con fondali e animazioni non sempre eccellenti e tempi di caricamento a volte incomprensibilmente lunghi. Si può fare di meglio, e PlayTonic Games farà sicuramente di meglio. 

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.