Destiny Connect Tick Tock Travelers Recensione

Destiny Connect Tick Tock Travelers

Destiny Connect Tick Tock Travelers|I JRPG stanno riscuotendo sempre più consensi dal pubblico occidentale, merito soprattutto di prodotti estremamente riusciti come Persona 5 e Dragon Quest XI: Echi di un’era Perduta, i quali, hanno coinvolto neofiti del genere con un battle system convincente sotto ogni punto di vista. Molti schivano questo affascinante genere per vari motivi puramente soggettivi, specie se il panorama videoludico ha offerto il più delle volte una maggiore libertà d’azione, se non totale. Dunque, ritornare su dei binari di un combattimento a turni non è affatto semplice, soprattutto se si è abituati a giocare agli Action RPG. E’ importante in questo caso proporre sempre un sistema di combattimento profondo, stratificato ma soprattutto coinvolgente, che abbia uno stile che lo faccia arrivare fino alla cima della piramide della popolarità.

In fin dei conti, anche a livello pubblicitario, vediamo approdare solo una piccola fetta del mercato nipponico in quello occidentale, ma notare ciò che viene prodotto nel Sol levante non sempre rientra tra le “priorità” di tutti noi. Ma vi sono occasioni per conoscere eventuali perle videoludiche, titoli interessanti o produzioni poco avvincenti ed è sempre nostro compito farvele conoscere nella buona o nella cattiva sorte. E questa volta, la ruota si ferma su Destiny Connect Tick Tock Travelers, JRPG vecchio stampo sviluppato da Nippon Ichi e distribuito da NIS America. Abbiamo provato questo curioso titolo nipponico in maniera approfondita e non vediamo l’ora di parlarvene in questa nostra recensione.

Destiny Connect Tick Tock Travelers: tra millennium bug e viaggi nel tempo

Tornate al 31 dicembre 1999, quando il mondo temeva il cosiddetto “millennium bug”, la quale, secondo allarmismi, studi ed esperimenti, si presagiva un clima apocalittico. In Destiny Connect Tick Tock Travelers, tale evento viene ripreso quasi a piene mani, proposto con conseguenze diverse da quanto ci si potrebbe aspettare. Nella città di Clocknee si festeggia il passaggio dal vecchio al nuovo millennio e tutti gli abitanti, si riuniscono nella piazza principale per celebrare tale evento. Ma per qualche strana ragione, allo scoccare della mezzanotte accade un evento insolito: il tempo si ferma. Ogni persona si ferma, tutto tace, niente si muove, solo la protagonista Sherry sembra non sortire gli effetti di quanto ciò è accaduto. Eppure, il nuovo millennio è arrivato, così come la minaccia a cui la ragazza è chiamata a fronteggiare: le macchine. Eppure, la salvezza di Sherry prende il nome di Isaac, un robot costruito da suo padre nato in un primo momento con lo scopo di proteggere la piccola, nonostante ella saprà combattere la minaccia in modo piuttosto egregio. Ritrovatasi col suo amico Pegreo, anch’esso risultato indenne dall’evento che ha sconvolto Clocknee Town, il gruppo cerca di risalire alla principale causa del fenomeno, fino a giungere al dottor Cheatstein, il quale, ha subito pronta una soluzione per far luce sul mistero: i viaggi nel tempo.

Con l’inizio del nuovo millennio, il mondo sta andando incontro ad un’irreparabile catastrofe, il quale, come potrete apprendere in maniera accurata con l’avanzamento della main quest, verrà conquistato dalle macchine, che a loro volta ridurranno il mondo ad una distesa sabbiosa. Per porre rimedio e prevenire la fine del mondo, i ragazzi servendosi di Isaac come macchina del tempo – funzione per cui è stato originariamente costruito –  intraprenderanno un viaggio attraverso varie epoche, tra passato e futuro, fino a giungere all’inizio di tutto. A grandi linee la narrazione di Destiny Connect passa fra le righe di svariati sproloqui, a volte questi dialoghi lasciano poco spazio alla sintesi senza lasciare nulla al caso, così da poter sviluppare la trama in totale tranquillità e senza alcuna fretta. Ciò che ci ha lasciati un po’ perplessi è la mancanza di interazioni con il mondo di gioco, che non presenta NPC con cui avviare una conversazione od ottenere missioni secondarie. La storia presenta una struttura prettamente lineare e non lascia in alcun modo la possibilità di poter decidere cosa rispondere ai dialoghi. In sostanza, la storia di questa produzione non ci ha pienamente convinti, colpa soprattutto di alcune scelte molto scontate e prevedibili, seppur non manchino i classici momenti toccanti, ma ciononostante quest’ultimi vengono sviliti da una gestione della narrazione non proprio all’altezza.

Isaac sarà il nostro tuttofare in Destiny Connect Tick Tock Travelers.

Destiny Connect è un JRPG vecchio stampo, con un party composto unicamente da tre personaggi. Al centro di tutto ed insostituibile vi è Isaac, il quale non solo è una macchina del tempo, ma è anche un ottimo combattente. Il robot è multifunzionale in combattimento: da damage dealer può passare ad un assetto di supporto come curatore o buffer, oppure sfruttare con un’altra build i danni elementali oppure fisici. Questo multitasking del personaggio arriva dalla sua possibilità di trasformarsi in varie forme, che determinano non solo la sua potenza, ma anche le sue debolezze. Indubbiamente, la versatilità di questo personaggio in battaglia è di grandissimo aiuto, specie se possiamo trasformarlo in qualsiasi momento, la sua sconfitta decreterà anche il game over. Infatti, qualora Isaac dovesse essere sconfitto, saremo costretti a riavviare la battaglia poiché il gameplay si attiene all’importanza narrativa di questo personaggio robotico: per farvi un esempio, egli non potrà essere più ricostruito e senza di lui, non è possibile viaggiare nel tempo. Detto questo, tutti gli altri membri del party fanno da contorno, dando man forte in combattimento con le loro abilità, ma in fin dei conti il pilastro centrale del combat system rimane pur sempre Isaac. Per quanto concerne invece il combattimento, oltre ad essere a turni, troviamo dei comandi molto essenziali i quali non garantiscono una maggiore profondità nel gameplay, rendendo il tutto alquanto ripetitivo nelle fasi più avanzate del gioco.

Anche la progressione dei personaggi non ci ha fatto sobbalzare dall’entusiasmo, seppur per il personaggio di Isaac sia stato riservato un trattamento speciale. Infatti, insieme al classico level up dato dall’ottenimento dei punti esperienza, vi è il potenziamento delle abilità di ogni membro del party. Le loro abilità, che variano da classici attacchi fisici o elementali, a tecniche di supporto, trovano un miglioramento lineare dato dal consumo di alcuni materiali richiesti. A questo, sempre per quanto riguarda Isaac, troviamo una seconda progressione, la quale andrà ad influire sull’efficacia di ogni sua trasformazione. Utilizzando i cosiddetti Gears, che variano nelle categorie bronzo, argento ed oro, possiamo potenziare le statistiche del robot a nostro piacimento; ogni Gears inoltre può essere sostituito dandoci in questo caso, maggiore libertà di scelta nei potenziamenti. L’esplorazione del mondo di gioco non ci ha esaltati, dato che manca una tangibile interazione con Clocknee Town. Non mancano di certo i negozi da cui acquistare oggetti curativi e di personalizzazione, ma oltre a dover sconfiggere una manciata di nemici per le strade della città, luogo principale in cui si svolgono gli eventi, non è una delle esperienze di gioco più coinvolgenti che possiamo trovare attualmente. Ciò trova anche una sua coerenza con la storia, i cittadini sono tutti fermi, bloccati dal tempo mentre questo scorre inesorabilmente, eppure pensiamo che l’esplorazione meritasse qualcosa di più, quel contenuto extra, che avrebbe potuto incentivare una maggiore godibilità.

Sherry, nonché protagonista di Destiny Connect Tick Tock Travelers, sfrutterà sia abilità elementali che curative.

Quello sviluppato da Nippon Ichi è un titolo dal level design spoglio avallato da uno stile grafico quasi essenziale, spartano per certi versi. Il mondo di gioco si presenta con delle caratteristiche steampunk, con nemici meccanici o tecnologicamente più avanzati nel loro aspetto. Le architetture che popolano Clocknee Town ricordano vagamente una città bavarese, suddivisa a sua volta da svariati quartieri esplorabili e raggiungibili col viaggio rapido. Sul fronte tecnico il titolo non presenta sbavature, nessun bug, cali di frame o quant’altro, insomma, possiamo apertamente dichiarare che il titolo sia una roccia sotto questo aspetto. Ovviamente, per raggiungere tale obiettivo il team ha rinunciato ad una maggiore densità dei dettagli, rendendo le ambientazioni per certi versi piuttosto anonime. Anche la colonna sonora si assesta su una qualità media rispetto all’offerta videoludica giapponese – a cui siamo piacevolmente abituati -, con musiche realizzate ad hoc per combattimento ed esplorazione. Data l’assenza del doppiaggio, i dialoghi tra i vari personaggi risultano alquanto pesanti da seguire, con svariati minuti dedicati ad essi in spiegazioni prolungate, il tutto ovviamente localizzato in lingua inglese.

In sostanza Destiny Connect si presenta come un JRPG piuttosto spoglio, rafforzato da una trama per certi versi intrigante ma anche scontata in svariate sue scelte. Insieme a Sherry, Isaac e Pegreo, i giocatori intraprenderanno un viaggio nel tempo tra passato e futuro per capire come salvare la città di Clocknee Town e i suoi abitanti. Con un combat system vecchio stampo a turni, il titolo è essenziale nei suoi contenuti, tutto quello che basta nel proporre un gameplay di base che sappia intrattenere per una manciata di ore. Infine il mondo di gioco nella sua grandezza non offre molto e l’esplorazione si limita ad una caccia al tesoro e sconfitta dei nemici. Insomma, nonostante tutto, il titolo può trovare posto nel cuore degli appassionati del genere, seppur a conti fatti, questa produzione non ci ha convinto pienamente.

Matteo è un grande appassionato di videogiochi, manga ed anime. Come videogiocatore nasce sul Nintendo 64, Il suo primo videogioco? Super Mario 64. Col passare del tempo si è unito alla famiglia delle console di casa Sony e adora in particolare i videogiochi di produzione giapponese, ma grazie anche al suo spirito di cacciatore di trofei, prova interesse in ogni sfaccettatura del videogioco.

Accessibility Toolbar