The Elder Scrolls Online Dragonhold Recensione

The Elder Scrolls Online

The Elder Scrolls Online Dragonhold | A distanza da così tanti anni dal rilascio, la Tamriel di The Elder Scrolls Online continua a lasciarci basiti dinanzi la sua effettiva grandezza. La già enorme mappa di gioco, peraltro, si ingigantì ulteriormente con il rilascio dell’espansione Elsweyr, che aggiungeva la calda terra dei Khajiiti nell’overworld. Tuttavia, Zenimax Media e Bethesda hanno mostrato la volontà di voler continuare a spingere il giocatore sempre più nelle profondità di questa meravigliosa landa. Il risultato è Dragonhold, l’ultimo DLC dedicato alla Stagione dei Draghi di The Elder Scrolls Online che, come avrete immaginato, conclude anche l’arco narrativo a loro dedicati.

Pronti a scoprire una Elsweyr finora sconosciuta?

Scopriamo così che la già bellissima regione di Elsweyr che abbiamo amato non è altro che la zona più a nord (ed estesa, tra l’altro) delle terre dei Khajiiti. Dragonhold è ambientato nell’area a sud di essa, che i residenti chiamano Pellitine, una volta centro dell’aristocrazia e ora capitale della criminalità organizzata e di imperiali esiliati, tra cui uno dei protagonisti principali della trama. Sai Sahan diverrà così un prezioso alleato, in lotta contro la minaccia dei draghi. Assieme a lui viaggeremo su una delle isole più a meridione di Tamriel per eliminare uno di loro che minaccia la già complicata vita della città di Senches, ma dinanzi il suo enorme muso scopriremo una triste verità. L’intero continente è in pericolo e il nostro obiettivo diventa così la necessità di trovare un modo per fermare una volta per tutte l’avanzata dei draghi, scopo che porterà alla rinascita dell’onorevole ordine dei Dragonguard.

The Elder Scrolls Online Dragonhold

Le strutture del Senches vi faranno perdere dinanzi la loro grandezza

In questo modo ha inizio una serie di quest più o meno complesse, che vanno principalmente dal spostarci a un luogo all’altro, ma anche ad affrontare una quantità di nemici mai davvero spropositata. Un’espansione semplice ma che offre un comparto narrativo decisamente di spessore. Sebbene in termini di gameplay non possiamo aspettarci altro che ricompense inedite tra cui spade ed elementi da equipaggiare, la trama è in grado di farci affezionare a personaggi a nostro avviso esemplari, che evidenziano un character design sorprendentemente curato. Abbiamo amato la fermezza di Sai Sahan, l’innata simpatia di Za’Ji, l’essere misteriosi di Selene. Tutti i membri della gilda dei Dragonguard appariranno sin dai primi istanti come colorati, vivaci e sempre pronti a raccontarci storie che li riguardano. Sebbene la caratterizzazione dei personaggi in The Elder Scrolls Online si sia sempre mostrata come più che ottima, non possiamo non evidenziare una cura ancora più maniacale della personalità delle ultime aggiunte.

The Elder Scrolls Online ha ancora molto da offrire

La trama, peraltro, non ha un ruolo di primo piano rispetto ad essi, bensì convive in sintonia con la natura dei volti di Dragonhold, con risultato un mosaico ben equilibrato di divertimento, mistero ed epicità. Fortunatamente, le quest primarie e secondarie riescono a coesistere in un corretto bilanciamento narrativo che raramente sfocia in racconti lontani dalle vicende riguardanti i draghi, offrendo così un contesto ben preciso e mai confusionario. Tuttavia, si tratta di un’arma a doppio taglio dato che tutte le tipologie di missioni sono spesso anche troppo correlate tra di loro, al punto che sarà arduo distinguere le secondarie dalle primarie. Peccato per l’assenza di una traduzione dei testi in lingua italiana dato che, come saprete, The Elder Scrolls Online è interamente in inglese: spesso e fin troppo volentieri alcuni personaggi utilizzeranno termini complessi o articolati; dialetti nel più puro senso della parola che, sebbene contribuiscano a caratterizzare e identificare ulteriormente i personaggi, a volte li rende difficili da comprendere. Semplicemente, gli utenti meno abituati a tali inglesismi potrebbero perdere del tempo per capire cosa i Dragonguard stessi ci stanno cercando di dire.

The Elder Scrolls Online

Ve la sentite di combattere?

A incorniciare questo quadro di per sé già ottimo c’è un’ambientazione paradossalmente diversa da quella che la precedente espansione ci aveva offerto. La terra di Pellitine appare come molto differente dalla Elsweyr che conosciamo: è meno arida e più balnearia, abbandona il monocromatismo desertico per abbracciare dei colori vivaci. Ma se vi eravate innamorati delle lande desolate della zona nordica della patria dei Khajiiti, non avrete motivo di scoraggiarvi, anzi. Le isole meridionali di Tamriel restano esotiche al pari della stessa Nord Elsweyr, e offrono dungeon e punti di interessi con lievi differenze stilistiche, cosa che aiuta a rimanere alla pari con quello che, da un punto di vista architettonico e ambientale, era l’ultimo DLC. A fallire, purtroppo, è la colonna sonora, assolutamente non al pari di quella dell’espansione iniziale della stagione che, a nostro avviso, è tra le miglior riuscite delle tante di The Elder Scrolls Online.

Se avete amato la Elsweyr che abbiamo conosciuto a giugno, allora non potrete assolutamente farvi mancare Dragonhold. Per soli 2000 crowns (circa 15 euro) potrete mettere le mani su un piccolo, grande pacchetto che arricchisce in modo contenuto e quasi timido la stagione del drago di The Elder Scrolls Online, relegando a essa anche un’appropriata conclusione. Peccato per la complessiva brevità degli eventi non tanto per le ore di gioco che avremmo potuto passare a vagare a caccia delle bestie alate quanto nel potenziale che, invece, viene dai personaggi introdotti, a nostro avviso l’aspetto più riuscito. Riconoscendo l’effettiva scarsità degli elementi presenti in Dragonhold, a partire dalle ricompense, fino ad arrivare alla quantità di quest, che mai però scarseggiano in quantità. Tuttavia, è anche vero che la grandezza di questo DLC non può essere neanche paragonato a quello di Elsweyr, che resta tutt’oggi una delle più importanti espansioni di The Elder Scrolls Online.

Metal Gear Solid per PS1 accese la sua infanzia e passione per il videogioco. Non è rimasto, però, un accanito giocatore Sony, non dopo il suo primo The Legend of Zelda e Super Smash Bros. che hanno portato il nostro Lorenzo Ardeni sul bordo Nintendaro. Attualmente in lotta con se stesso per decidere se il suo gioco preferito è The Legend of Zelda: Skyward Sword o Metal Gear Solid 3.