A distanza di sei mesi dalla sua uscita e dalla nostra recensione in versione PC/PlayStation 4/Xbox One, in questo freddo novembre ci siamo rintanati a bordo della Helios per testare la versione Switch di quel piccolo gioiello visivo che รจ il nostro Close to the Sun.ย Giusto il tempo di accendere il Nintendo Switch per avviare il gioco e subito ci si rende conto che nulla รจ cambiato; questo porting รจ di fatto identico allโoriginale. Per chi non ha ancora avuto modo di giocare allโopera del talentuoso team di Storm in a Teacup suggeriamo di inserire la console dentro la sua dock-station e godere appieno della ricercata estetica dellโambientazione su un monitor di dimensioni adeguate.
L’avventura steampunk di Storm in a Teacup approda su Switch
Il grande plus del Nintendo Switch, e cioรจ la possibilitร di giocare tutti i suoi titoli in modalitร portatile, vanifica infatti il lavoro certosino fatto dagli sviluppatori relativamente alla cura con cui รจ stata costruita la Helios, sia in termini di architettura del vascello, sia in termini di design degli interni e non ultima lโestetica generale di tutto ciรฒ che riguarda il mondo steampunk (o forse dovremmo dire electropunk) attorno cui รจ costruita la storia. In merito a questโultima, sarร ancora una volta compito del giocatore svelare il mistero che si cela dietro la gigantesca cittร galleggiante costruita da Nikola Tesla.ย Punto di connessione tra gli eventi catastrofici che hanno portato al fallimento dellโutopia tecnologica del genio รจ la storia delle sorelle Archer che, alternando puzzle ambientali a fughe rocambolesche ci permetterร di scoprire cosa sta succedendo a bordo della Helios.
Il gameplay rimane ancora una volta il punto debole di un titolo le cui 5/6 ore porteranno al giocatore numerosi momenti di grande tensione emotiva. Paradossalmente le sequenze di limitata esplorazione unite alle fasi piรน narrative in cui il giocatore non dovrร far altro che assecondare lo svolgersi degli eventi riescono ad ottenere un coinvolgimento maggiore rispetto alle sequenze dโazione che, purtroppo, troppo spesso generano una malsana frustrazione molto simile a quella causata dai tanto odiati quick-time event. Le sequenze di fuga, ad esempio, prevedono che il protagonista faccia un percorso prestabilito fuori dal quale, qualsiasi variante porta al gameover a prescindere dal tempo impiegato. Un vero peccato per un titolo che, con un pizzico di coraggio in piรน, si sarebbe spogliato totalmente di ogni velleitร action per concentrarsi sullโaspetto narrativo, per regalarci quello che giร Bioshock ai suoi tempi ci aveva negato.
In conclusione questa edizione Switch di Close to the Sun val bene lโacquisto per quelli che non hanno ancora avuto lโopportunitร di giocare il titolo. Meno invece, per gli amanti delle avventure handheld, che, giocandolo sul piccolo monitor dellโultima console Nintendo, non riuscirebbero ad apprezzarne il valore estetico.