Yakuza: Like a Dragon – Anteprima

Inside Xbox Yakuza Like a Dragon

La serie di Yakuza rappresenta oggi uno dei marchi di fabbrica firmato SEGA e Toshihiro Nagoshi, il quale, dall’alto della sua esperienza lavorativa all’interno della rinomata azienda nipponica, viene considerato come uno dei massimi rappresentati. La ripresa della compagnia, dopo qualche anno di buio, arriva proprio dalla serie di Yakuza, che negli anni, si è fatta largo anche in Occidente, riuscendo in questo modo ad accaparrarsi una fanbase consolidata. L’epopea di Kazuma Kiryu nata nel 2005 si è districata in svariati capitoli e spin-off, sfruttando una trama sempre complessa la quale, poco a poco, si sarebbe ricomposta verso le sue battute finali di ogni iterazione riservando un colpo di scena. Insomma, in parte, il fascino di Yakuza deriva sempre da una sensazione di sorpresa, riuscendo a puntare su soluzioni non sempre scontate. Tutta la saga si svolge nell’affascinante quartiere a luci rosse di Kamurocho, un luogo tanto pericoloso quanto attrattivo, grazie alla miriade di attività inserite al suo interno, basandosi su un’impostazione di gioco ispirata a un altro grande classico di SEGA: Shenmue.

Ciò nonostante, il Team Yakuza col tempo è riuscito a render propria quella impostazione, la quale non solo ha scosso le fondamenta del videogioco, che al suo tempo rappresentava una visione futuristica, ma ha compiuto l’impresa di trarne una propria identità. Da questo punto di partenza, la serie si è evoluta; i suoi personaggi, la sua storia, i suoi contenuti si sono evoluti fino a raggiungere l’apice in Yakuza Kiwami 2. Ma con la chiusura dell’epopea di Kazuma Kiryu con Yakuza 6: The Song of Life, la saga può dirsi tutt’altro che conclusa: nel 2020 ( il 16 gennaio per il mercato giapponese) arriverà il settimo capitolo principale, estremamente importante dato il passaggio di testimone che avverrà con Ichiban Kasuga. Intitolato da noi come Yakuza: Like a Dragon, il nuovo gioco della serie ideata da Toshihiro Nagoshi sarà un totale stravolgimento per la suddetta, e date le premesse, non possiamo fare altro che attenderlo con trepidazione. Abbiamo provato l’edizione giapponese della demo attualmente disponibile sul PlayStation Store nipponico, e cogliendo l’occasione presentatasi, vi parliamo della nuova identità di Yakuza in questa nostra anteprima.

Yakuza Like a Dragon

Yakuza Like a Dragon: l’avvento di un nuovo drago

Yakuza: Like a Dragon è uno stravolgimento totale per la serie, la cui rivoluzione parte soprattutto dal nuovo volto che la rappresenterà da qui in avanti: Ichiban Kasuga. Lo yakuza di Yokohama nei suoi primi istanti di apparizione ci ha dato sin da subito una buona impressione, mostrandosi come un protagonista carismatico, mentre i personaggi che lo circondano non hanno ancora rivelato molto, ma possiamo scoprire qualcosa in merito proprio dal rinnovato combat system. Dall’action-brawler passiamo al puro JRPG a turni, realizzato secondo le caratteristiche della serie. Il combattimento avviene direttamente sulle strade della città, con i personaggi sempre attivi durante il turno di un combattente: nonostante ci si potrebbe aspettare nel prodotto finale qualche meccanica ancora non svelata, troviamo dei comandi basilari, dall’attacco all’attivazione di un’abilità speciale, passando per la guardia e la classica fuga. Ma fortunatamente, a dettare le peculiarità di un personaggio vi è un job system, capace di mutare a seconda del ruolo scelto le caratteristiche del personaggio.

Ma se pensiamo tale formula si adatti egregiamente a un titolo come Yakuza, tutto cambia. La spettacolarità dei combattimenti, avallati da esecuzioni pressoché divertenti da scrutare, denigra quel surrealismo che avvolge il gameplay. Insomma, dei teppisti che all’improvviso si trasformano in demoni e una mazza con del fil di ferro impugnata a mo’ di Excalibur non è cosa da tutti i giorni. Infatti, la peculiarità di questo tradizionale sistema di combattimento non è tanto la sua profondità mostrata nella demo, bensì è il come vengono messe in atto determinate meccaniche, rasentando un demenziale più che gradevole. In parole povere, Yakuza: Like a Dragon ha sempre tentato di strapparci un sorriso anche in situazioni difficoltose, e non vi nascondiamo che ci è riuscito bellamente. Ovviamente, non manca la possibilità di personalizzare l’equipaggiamento di tutti i membri del party, una componente mirata al miglioramento della resistenza di ognuno di loro.

La spada nella roccia secondo il mondo di Yakuza, una mazza da spaccare direttamente sul cranio dei teppisti

Un nuovo mondo tutto da esplorare

Le vicende narrate della saga hanno sempre avuto luogo a Kamurocho, il quartiere a luci rosse gestito dal clan Tojo. Abbiamo visto come nel tempo la mappa di gioco si sia evoluta, aprendo la strada a nuove aree oppure cambiandone alcune, modernizzandole col passare degli anni. Ma questa volta dovremo fare a meno di un ennesimo giro turistico per visitare finalmente una nuova città: Yokohama. Dalla demo abbiamo potuto notare che le dimensioni della mappa sono decisamente più facoltose, con la possibilità di perdersi per la prima volta dopo tanti anni a questa parte. Urge dunque acquisire una familiarità con la città, divisa a sua volta in distretti che man mano andranno scoperti. E la grandezza del nuovo mondo di gioco lascia ampio spazio a nuove attività, tra cui il Kart Dragon, che tra i mini giochi finora disponibili è quello che più abbiamo apprezzato. Semplicemente funziona come un kart racing, con tutti i power up del caso ma anche qui, è stato realizzato un piccolo universo ludico stratificato. Scorrazzare per la città di Yokohama a bordo di un kart è stato puramente divertente, soprattutto se possiamo utilizzare dei comodi lanciarazzi per eliminare gli avversari.

Di certo non mancano i consueti ristoranti in cui rifocillarsi o negozi per acquistare oggetti curativi e armi, ma data anche la presenza di materiali ottenibili dai nemici, osiamo azzardare anche un sistema di crafting degli equipaggiamenti, il quale non si è mostrato in questo provato. Per quanto riguarda la completion list, al momento è difficile specificare una sua esistenza all’interno di questa nuova iterazione della saga, ma fortunatamente non mancheranno le missioni secondarie a fare da contorno alla storia principale, le cui aspettative non possono essere che positive. La demo ha permesso di esplorare solamente metà della città e tutto sommato abbiamo appreso che il team Yakuza abbia pensato alle cose in grande, merito soprattutto delle dimensioni generose della suddetta, con ogni probabilità è la mappa più grande mai realizzata per un capitolo della serie.  Anche sotto il profilo tecnico, Like a Dragon è all’altezza dei capitoli meglio riusciti della serie, come Yakuza Kiwami 2 e Yakuza 6: The Song of Life, esprimendo quelle che sono le potenzialità del Dragon Engine in attesa di vedere come se la caverà il prodotto finito.

Alla luce delle informazioni sinora rilasciate in via del tutto ufficiale e del nostro provato, Yakuza: Like a Dragon promette un’esperienza del tutto nuova  per i suoi fan più accaniti, optando per un modello di gioco in pieno stile JRPG, accantonando dunque quella libertà a cui finora eravamo abituati. Ovviamente, non mancano le caratteristiche che rendono questa nuova direzione uno Yakuza a tutti gli effetti, riuscendo ad amalgamarle in un unico ecosistema con le novità introdotte. In attesa di scoprire di più sulla trama, la quale vedrà grandi ritorni, la combinazione Yakuza – Dragon Quest potrebbe risultare più sorprendente di quanto non lo sia. La città di Yokohama sicuramente incentiverà un’esplorazione più approfondita per i fan che, dopo 14 anni, lasceranno Kamurocho per esplorare una mappa più ampia, la quel non mancherà nel suo compito di offrire una miriade di attrazioni capace di solleticare la nostra curiosità. Non ci resta dunque che attendere la data ufficiale per il mercato europeo, Yakuza: Like a Dragon è atteso per il 16 gennaio 2020 su PlayStation 4 in Giappone.

Matteo è un grande appassionato di videogiochi, manga ed anime. Come videogiocatore nasce sul Nintendo 64, Il suo primo videogioco? Super Mario 64. Col passare del tempo si è unito alla famiglia delle console di casa Sony e adora in particolare i videogiochi di produzione giapponese, ma grazie anche al suo spirito di cacciatore di trofei, prova interesse in ogni sfaccettatura del videogioco.