Il governo cinese ha appena affermato che rimpiazzerà tutti i computer supportanti Windows entro il 2022, e userà al suo posto una distro cinese di Linux, come Kylin Linux.
L’ordine arriva dall’Ufficio Centrale del Partito Comunista Cinese, e l’intento è quello di sostituire ogni computer che non esegua un software cinese. Questa misura preventiva e di clausura è in parte una risposta alla blacklist USA per gli hardware cinesi, indetta dal Presidente Trump qualche settimana fa.
Tuttavia c’è un po’ di sollievo per Microsoft. La direttiva del Partito Centrale Cinese è rivolta ai soli servizi governativi, e non società cinesi private, che potranno continuare ad usare Windows. Tuttavia è probabile che anche le aziende private, accodandosi a organi politici, sentano la pressione ad abbandonare Windows e passare ad un sistema operativo cinese. Microsoft ha cercato di arginare i movimenti di sconquasso cinesi presentando sul mercato Chinese Government Edition di Windows 10 nel 2017, ma lo sforzo della casa Redmond non è bastato.
La scelta di Linux pare naturale per il governo cinese, che porterà nuovi utenti ad usare il sistema operativo open source, anche se è altamente probabile che ogni distro usato dal governo cinese sarà ampliamente modificato, il che andrebbe contro l’etica degli utenti di Linux e all’idea che sta alla base dell’open source.