Narcos Rise of the Cartels Recensione

Narcos: Rise of the Cartels

Narcos: Rise of the Cartels vi porterà in un mondo oscuro dove la polvere bianca ed i dollari insanguinati sono l’unica cosa che conta. Quella di Pablo Escobar è una storia contemporanea ma già entrata nella leggenda. Il celebre re del crimine, specializzato nel mercato dei narcotrafficanti, è una sorta di Al Capone moderno, il cui oscuro fascino malvagio e la vita avventurosa degna di un film, hanno ispirato, appunto, diverse opere dell’ingegno. Del resto non si tratta di un personaggio qualsiasi, ma di una vera e propria leggenda criminale. Oltre al recente film con Penelope Cruz il pubblico ha molto apprezzato la serie TV a lui dedicata, prodotta da Netflix per il mercato internazionale, chiamata Narcos. Da quest’ultima è stato infine tratto il videogioco di cui parliamo oggi. Sarà stato all’altezza della fama del suo protagonista? Scopriamolo insieme.

Le origini del gioco, Pablo Escobar e la serie televisiva

Per quei pochi che non conoscessero il leggendario nome di Pablo Escobar è necessaria una piccola premessa storica. Non stiamo parlando di un personaggio immaginario, come lo possono essere i protagonisti, ad esempio, della blasonata saga di Grand Theft Auto di Rockstar Games, ma di un reale personaggio storico legato al mondo del crimine organizzato. Non certo un pesce piccolo, come direbbero gli sbirri, ma un vero e proprio boss della malavita capace di gestire, al massimo della sua oscura carriera, ben l’ottanta per cento di tutto il mercato della Cocaina mondiale, diventando, secondo la rivista statunitense Forbes, uno dei dieci uomini più ricchi al mondo, superando anche imprenditori e magnati del petrolio molto noti. Per chi non lo sapesse il poliedrico Pablo Escobar, nella sua vita avventurosa, si è occupato persino di politica, arrivando ad occupare posti rilevanti nell’ecosistema politico della Colombia, suo paese nativo dove, del resto, veniva considerato una vera personalità influente.

Narcos: Rise of the Cartels

Dalla storia al videogioco, arriva Narcos Rise of the Cartels

Il titolo Narcos Rise of the Cartels arriva dunque sul mercato con aspettative molto alte da parte dell’utenza, dai semplici appassionati della biografia del personaggio, a quelli, forse più numerosi, che hanno seguito l’appassionante serie televisiva, che per altro è decisamente consigliata a chi ama il genere poliziesco criminale. La narrazione, però, viene svolta dal punto di vista dei buoni, grazie al personaggio del Detective Steve Murphy, che ci racconta la vita e le opere del leggendario Signore della Cocaina, dal momento della sua ascesa ed affermazione fino all’inevitabile declino. Il gioco è diviso in due semplici campagne principali, con la seconda sbloccabile solo dopo aver completato la prima. Se riuscirete a terminare la campagna propedeutica dedicata ad Escobar, potrete accedere quindi alla seconda parte del gioco, la cui trama è interamente dedicata alle gesta dei narcotrafficanti, che possono essere controllati direttamente dai giocatori.

Tra polvere bianca e gestione tattica delle risorse

Ambientato in Colombia, a partire dall’anno 1980, il gioco si struttura sull’impostazione classica dei giochi tattici d’azione, con missioni secche e molto rigide che non danno troppo spazio alla varietà, e ricordando a volte classici del genere come l’indimenticabile Commandos Behind Enemy Lines, gestionale sviluppato da Pyro Studios nell’ormai lontano 1998. Il titolo ci offre un piccolo numero di unità da comandare, ed ogni singola risorsa ha una precisa linea d’azione con un movimento a turni decisamente intrigante per gli amanti della strategia. Le quattro azioni base, Muovi, Attacca, Riposa e Ricarica, possono ampliarsi ad azioni avanzate acquisendo esperienza col passare del tempo, mentre i tipi di unità si differenziano in  cinque categorie diverse, tutte a tema e caratterizzate in stile anni ottanta. Tra queste spiccano per potenza i Demolitori, in realtà una super categoria con cui è possibile “vincere facile” grazie all’uso delle granate. Le Forze Speciali dispongono di un fucile d’assalto meno potente, e sono ben bilanciati con i successivi  Agenti della DEA dotati di fucile a pompa. Decisamente meno efficaci risultano infine i Soldati dell’Esercito Colombiano, in possesso di un mitra di media potenza ed i Poliziotti Di Strada Colombiani, che possono contare su una semplice pistola. Nella lotta con le forze del crimine, però, l’Intelligenza Artificiale del gioco non sempre risulta efficace, soffrendo di uno sbilanciamento e di un coefficiente di casualità troppo alto. La parte tattica è ben curata, anche se spesso le missioni sono troppo sbilanciate verso l’azione, del resto la derivazione del gioco è da una serie Action Crime, ed era facile aspettarsi una impostazione del genere. Ma un difetto su cui non si può assolutamente sorvolare è la totale mancanza di una componente gestionale. Coi fondi ricavati dalla vincita delle missioni possiamo infatti curare le nostre unità o comperare armi e droga, cosa sicuramente utile per le missioni successive ed in tema con il setting del titolo, ma non esiste alcuna possibilità di fare della ricerca, di migliorare unità e risorse o costruire e creare altri eventuali bonus, cosa che avrebbe dato decisamente una marcia in più all’intero titolo, variando parecchio il gameplay, che così risulta semplificato al massimo e molto monotono. Dalla mappa della Colombia, graficamente molto ben realizzata, si possono attivare missioni principali e secondarie. Queste ultime sono in realtà necessarie per sbloccare le prime, e se si dovesse finire prima del tempo il denaro per attivarle, c’è sempre una missione gratuita disponibile che evita il blocco nei progressi. Purtroppo queste missioni secondarie sono spesso monotone e tutte troppo simili, rendendo il loro svolgimento molto noioso. Se vi aspettavate una sorta di X-COM della Cocaina avete decisamente preso una grossa cantonata. La longevità di circa venti ore per le due campagne principali, non altissima per il genere di riferimento, certo non aiuta. Il fatto che la trama si fermi alla prima stagione della serie TV fa pensare ad un eventuale sequel dedicato alle stagioni successive, ma questo rimane ovviamente del tutto ipotetico e non esiste alcuna dichiarazione degli sviluppatori in merito.

Il comparto audiovisivo e la realizzazione tecnica

Narcos Rise of the cartels dal punto di vista visivo si avvale della presenza dei veri attori della serie televisiva da cui è derivato, Narcos, e a livello narrativo va a coprire la prima stagione dell’interessante saga televisiva. Non bisogna però pensare che il videogioco sia fruibile solo da chi ha seguito la serie, perché lo sviluppatore Kuju Entertainment ha fatto un ottimo lavoro esplicativo, per mettere a suo agio anche il giocatore casuale, che magari si trova a digiuno completo di Narcos. L’intero titolo è stato realizzato col versatile motore grafico Unreal Engine, ben disegnato e decisamente affascinante. La realizzazione tecnica però, alla pari del gameplay appena descritto nel paragrafo precedente, presenta grosse lacune. Se una granata colpisce un edificio, ad esempio, ci si aspetterebbe una variazione ambientale, mentre il gioco è molto parco di effetti speciali ambientali. Un buco in un muro generato da una esplosione poteva essere usato persino in maniera strategica come nascondiglio, ma nulla di questo accade mai nel gioco, purtroppo. Ed è un peccato pensando a precedenti lavori del team di sviluppo come ad esempio il twin analog shooter di ben altro spessore, ed oggi di culto, All Zombies Must Die! Le missioni con visuale isometrica sono visivamente belle ma monotone. Non basta a risollevare le sorti del gioco il pur intelligente inserimento delle meccaniche Killshot e Counterattack, che permettono di giocare in prima persona con scontri corpo a corpo in tempo reale, perché di fatto svegliano per pochi attimi dal torpore generale.

Soy el fuego que arde tu piel
Soy el agua que mata tu sed
El castillo, la torre yo soy
La espada que guarda el caudal…

Il gioco Narcos Rise of the cartels è disponibile attualmente su Steam, pubblicato da Curve Digital al prezzo di fascia media 29.90 euro, senza però alcuna localizzazione in italiano, nella sola lingua inglese. Non sono presenti nemmeno dei miseri sottotitoli, pur con un ottimo livello di doppiaggio originale. La colonna sonora è invece uno dei punti di forza del gioco, tratta direttamente dalle musiche della serie televisiva, le melodie colombiane struggenti e commoventi valgono da sole l’intera opera, sappiatelo! I requisiti di sistema, che trovate nella pagina ufficiale del gioco a questo LINK, sono abbastanza bassi, con una scheda da almeno un giga e 12 GB liberi su disco. Giunge il momento di chiedersi se il gioco valga la candela, Plata o Plomo? Un titolo che ci sentiamo di consigliare solo ai fan sfegatati della Serie TV Narcos o a chi ama alla follia la storia del leggendario El Patrón, ovvero il re del crimine Pablo Escobar, e della sua lotta con la Drug Enforcement Administration ma non certo agli appassionati di tattica e strategia.

Narcos Rise of the Cartels arriva sui nostri schermi cavalcando l’onda del successo della serie Narcos, nata per raccontare l’avventurosa vita del carismatico re del crimine Pablo Escobar e del Cartello di Medellín, ma non riesce ad essere all’altezza della serie televisiva da cui è derivato, perdendosi come un soffio improvviso sulla polvere, che disperde tutte le pur buone premesse e si presenta come un gioco a metà. Se siete fanatici della serie potete dargli una possibilità, ma siate pronti ad incontrare lacune abbastanza gravi su più punti di vista. Davvero un peccato, perché con alcuni miglioramenti il titolo di Kuju Entertainment poteva essere invece un buon prodotto. 

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.