Le giornate iniziano ad allungarsi, le temperature aumentano e gli alberi mostrano i primi boccioli. Si avvicina la primavera, ma soprattutto sta arrivando il giorno più bello dell’anno: quello in cui arriverà Animal Crossing New Horizons. È normale essere affezionati a una saga con cui si sono trascorse migliaia di ore, in genere oltretutto in periodi della nostra vita particolarmente lunghi: giocare a un titolo ogni sera per anni, lo rende quasi parte della tua famiglia. Non dovreste perciò stupirvi dell’entusiasmo degli appassionati per il ritorno del franchise di Animal Crossing, poiché è come uno zio che torna dall’America, portando con sé (si spera) racconti e regali.
Il direct dedicato al titolo, presentato da un Toom Nook vacanziero in forma, è riuscito a chiarire alcuni dubbi sulle meccaniche di Animal Crossing New Horizons, di cui finora si era visto poco di concreto. Nonostante fosse implicito e noi tutti fossimo convinti del ritorno di alcune caratteristiche chiave, finora non era nemmeno stato mostrato se si potesse espandere la propria abitazione o no. Più di tutto, questa presentazione mi ha convinta di come il titolo presenti due anime ben distinte: da esploratore del selvaggio a sindaco affaccendato. Da Cast Away a Martha Stewart Home Decor.
Iniziare il nostro gameplay su un’isola deserta, accompagnati unicamente da due vicini di casa, consente al gioco di fornire tutta una nuova esperienza, ovvero quella dell’avventuriero. Abbiamo a nostra disposizione solo una piccola tenda e strumenti di fortuna, e il nostro compito è sì iniziare a costruire, ma è soprattutto goderci l’isola. Distese sterminate di alberi, fiori e piante attendono il nostro arrivo in primavera, circondate da spiagge e dall’oceano blu. Il bioma è rimasto lo stesso dei titoli precedenti, ma con una virata verso l’incolto: si vedono diverse varietà di erbe e fiori selvatici, che cambiano con la stagione. Si sarebbe potuto osare forse un pochino di più, e dotare Animal Crossing: New Horizons di vere giungle o fitti boschi, ma già con quello che è stato mostrato, si respira l’atmosfera dell’isoletta tutta nostra su cui vivere (o sopravvivere).
Ci vorranno probabilmente giorni o settimane di gioco per avere accesso alle altre modalità, che consentono una gestione e personalizzazione della cittadina mai vista prima. Se all’inizio siamo tutti feng-shui e amanti della natura,man mano ci trasformiamo in carpentieri e governatori dal pugno di ferro, che possono modificare ogni acro di terra. Animal Crossing New Horizons, in effetti sembra includere tutti gli edifici presenti nei suoi predecessori, incluso municipio, negozi vari e ottimisticamente il bar. In questo titolo non solo possiamo scegliere che struttura costruire, bensì abbiamo anche la possibilità di definire quale terreno destinare all’edilizia privata, decidendo dove posizionare le case degli abitanti. Era una vera croce nei titoli precedenti: realizzare il paesetto perfetto, per poi vedere la nostra stradina interrotta da un’orribile villona di un animale sconosciuto. Mai più, mai più: ora è tutto in mano nostra, inclusa l’incredibile capacità di giocare col terreno, creando fiumi o spiazzi erbosi. Un urrà inoltre per il sistema per arredare casa, che sembra essere persino migliorato dai tempi di Animal Crossing: Happy Home Designer.
La parte finale del direct ha mostrato le varie possibilità di gioco in multiplayer, che hanno soddisfatto le mie aspettative. L’applicazione per smartphone per comunicare con gli amici è un valore aggiunto gradito, anche se avrei sperato in un’opzione più pratica direttamente in-game. Ad ogni modo, è sufficiente augurarsi che l’online funzioni adeguatamente, a differenza della versione su Nintendo 3DS in cui la comunicazione con gli amici poteva spesso dare grane, e diventava difficoltosa per le costanti disconnessioni. Già sollevare il giocatore di questo stress, sarebbe un miglioramento sufficiente.
Animal Crossing New Horizons non apporta a mio parere modifiche shockanti alla serie. Noi amanti della saga siamo entusiasti anche per le piccole novità, come i funghi fosforescenti e il forno a legna per la pizza, e certamente ci godremo ogni aggiunta, ma ciò non toglie che il formato sia rimasto più o meno lo stesso. Le due anime del gioco però, che consentono di immedesimarsi sia nel campeggiatore disperso nel prato selvaggio che nel sindaco di una città in crescita, modificano l’approccio al titolo e sembrano davvero promettenti. Dobbiamo solo sopravvivere un mese: può iniziare il countdown. Appuntamento al prossimo 20 marzo!