Mobile Suit Gundam Extreme VS Maxi Boost ON Provato: tornano i robottoni eccezionali per forza e volontà

Mobile Suit Gundam Extreme VS Maxi Boost ON

Da quando il franchise di Gundam ha cominciato a spopolare in Giappone dalla metà degli anni ‘80 grazie alla prima serie animata (inizialmente un flop, ma rivelatasi successivamente un fenomeno di vendite grazie al collezionismo di figure), la passione del Sol Levante per i “robottoni”, aka Mecha, si è tramutata in una cross-medialità tentacolare per la serie creata da Yoshiyuki Tomino e Hajime Yatate. Non solo, quindi, serie animate e OAV (in totale, tra le due, se ne contano ben 34) ma anche Light Novel, manga, romanzi e, ovviamente, videogiochi. Sotto l’etichetta di Bandai Namco il brand ha infatti raggiunto le principali piattaforme di Nintendo e Sony arrivando a contare più di 50 titoli spalmati su diversi generi, di cui la maggior parte relegati al solo mercato giapponese. Tra i titoli giunti fin da noi è degna di nota la serie di picchiaduro Arcade denominata Extreme Versus, la cui ultima incarnazione Mobile Suit Gundam Extreme VS Maxi Boost ON arriverà su PlayStation 4 il 30 luglio prossimo.

Proprio in questi giorni si è conclusa la Closed Beta del gioco che, grazie a Bandai Namco, abbiamo avuto modo di provare in anteprima cercando di carpirne, seppur in modo limitato data la natura del test, le potenzialità sia a livello contenutistico che di giocabilità.

Mobile Suit Gundam Extreme VS Maxi Boost ON

Mobile Suit Gundam Extreme VS Maxi Boost ON: fighting for justice!

Mobile Suit Gundam Extreme VS Maxi Boost ON arriva su console Sony, con un’uscita in contemporanea mondiale, dopo ben quattro anni dalla controparte giapponese per Sala Giochi, portandosi dietro tutti i pro e i contro del caso. Sotto il profilo del gameplay, il gioco mantiene lo stile di tutti i titoli Extreme Versus usciti finora con una telecamera ancorata alle spalle del nostro Gundam e un perenne lock-on sull’avversario che non permette l’utilizzo della visuale libera e rendendo gli scontri, il più delle volte, confusionari soprattutto quando il robot avversario staziona in volo sopra di noi. Ogni singolo Gundam presenta armamenti vari e unici che si differenziano in melee e ranged: nel dettaglio sarà possibile sfruttare due mosse corpo a corpo, di cui una speciale, e ben tre a lungo raggio, di cui anche qui una speciale; tutte le mosse presentano un cooldown più o meno breve a seconda della loro potenza. Queste sono legate in modo iconico ai vari robot sebbene con l’impossibilità di concatenarle in combo leggermente più complesse del mero “premere lo stesso tasto tre volte consecutivamente”. La poca mobilità sul terreno dei mecha si trasforma in un continuo utilizzo del Boost, cioè la capacità di poter volare e sprintare in qualsiasi direzione. Una feature da saper sfruttare in modo diligente e senza abusi per via della velocità con cui si svuota l’indicatore, anch’esso ricaricabile tramite cooldown. Il principale difetto dei combattimenti, oltre alla già citata impossibilità di concatenare le mosse, risiede nella confusione che si crea a schermo sia per via della telecamera che per l’alto numero di effetti particellari scaturiti dai blaster e cannoni dei Gundam, insieme alla mancanza di un tasto assegnato alla guardia che permetterebbe ai giocatori di non finire staggerati dopo ogni singolo colpo subito. Inoltre, la mancanza di un tutorial iniziale potrebbe inficiare sull’esperienza del giocatore poiché la curva di apprendimento delle meccaniche risulta alta fin da subito e la completa lettura di ciò che accade a schermo richiede qualche match prima di essere assimilata. Degna di nota è, però, la possibilità di personalizzare a proprio piacimento ogni singolo tasto del controller per poter perfezionare al meglio il nostro stile di gioco.

Mobile Suit Gundam Extreme VS Maxi Boost ON

Robottoni con carattere ma con poca personalità

La modalità principale del titolo è legata ai match multigiocatore due contro due, nei quali la vittoria viene conseguita dal team che per primo riesce a sconfiggere un tot numero di volte la squadra avversaria. A seconda del risultato finale, il giocatore verrà premiato con i Punti GP spendibili non solo per acquistare nuovi mecha (tutti gratuiti durante la Beta), provenienti da tutto l’universo narrativo della serie, ma anche diverse opzioni di personalizzazione legate al proprio profilo online. Proprio la componente di customizzazione rappresenta una delle feature più importanti su cui il team di sviluppo sembrerebbe puntare maggiormente, la quale però, al momento, esclude completamente i robottoni limitandosi a componentistiche del tutto accessorie e opzionali. Tali punti, infatti, insieme al livello del giocatore, oltre al già citato acquisto dei circa 180 Gundam presenti nel roster, permettono di personalizzare il proprio Pilota, il Titolo e il Badge del profilo online e il cosiddetto Navigatore: un personaggio delle serie animate, scelto a discrezione del giocatore, che aiuterà quest’ultimo nella navigazione dei menù e/o in battaglia fornendo consigli alquanto inutili e ridondanti, mantenendo il carattere e i dialoghi che solamente i fan più accaniti potranno riconoscere. La totale assenza di personalizzazione dei Gundam rischia di far leggermente vacillare la scelta di inserire un roster così ampio, limitando il giocatore a scegliere in base al gusto personale o alla versatilità e potenza delle mosse. L’unica possibilità di personalizzazione dei Gundam si fa viva durante la selezione di quest’ultimi con la componente degli Extreme Burst: questi sono tre tipologie di potenziamenti attivabili durante i match, previo caricamento dell’apposita barra, che andranno ad aumentare diverse caratteristiche come gli attacchi melee o quelli ranged e che potrebbero cambiare le sorti della partita e dei giocatori messi alle strette.

Mobile Suit Gundam Extreme VS Maxi Boost ON

Gundam tirati a lucido

Dal punto di vista tecnico gli sforzi della produzione sembrano indirizzati soprattutto sui modelli poligonali dei Gundam, nel tentativo di farli risaltare il più possibile e differenziarli maggiormente gli uni dagli altri. Tutto ciò si ripercuote sulla qualità generale delle mappe di gioco che, pur essendo circa un cinquantina, risultano per lo più anonime con texture in bassa risoluzione e una distruttibilità ambientale vecchia di almeno una generazione. Nonostante questo, la pessima qualità non va ad inficiare l’esperienza poiché le mappe vengono sfruttate come semplice sfondo per le frenetiche battaglie. Le musiche risultano molto godibili, prese anch’esse dall’anime, con la possibilità di scegliere quale track sentire durante la navigazione tra i menù e durante le battaglie personalizzate.

Durante la nostra esperienza con la Closed Beta abbiamo potuto testare solo una piccola parte delle varie modalità di gioco che saranno presenti nel prodotto finale, tra cui i le Partite Private contro la CPU e quelle Rapide contro gli altri giocatori in cui, purtroppo, abbiamo riscontrato dei problemi di netcode causati dai limiti del sistema di host sfruttato per creare le lobby e dall’impossibilità di trovare stanze che fossero legate alla nostra stessa regione, obbligandoci ad ampliare la ricerca e aumentare la latenza della connessione.

Come si evince dalla lunghezza del titolo, Mobile Suit Gundam Extreme VS Maxi Boost ON cerca di puntare sulla mole di contenuti personalizzabili e sulle varie modalità con cui si avrà modo di affrontare i match due contro due. Le possibilità saranno infatti molte, come quella di sfruttare il sistema di host, lo splitscreen sulla stessa console, le partite private con gli amici e perfino il gioco in LAN. La natura di Picchiaduro Arcade da sala giochi rischia di minare l’esperienza dei giocatori più casual, mentre l’enorme roster potrebbe riservare grosse sorprese per chiunque sia fan della storica serie. Tutti dubbi e potenzialità che verranno esaminati più scrupolosamente in fase di recensione prima dell’uscita del titolo, prevista per il prossimo 30 luglio.

Marco è nato e cresciuto con i videogiochi grazie alla sorella maggiore che lo faceva giocare col suo Gameboy Color. Si è appassionato definitivamente al medium dopo aver finito il primo Metal Gear Solid insieme al padre, il più bel ricordo legato a quello che è diventato uno dei suoi giochi preferiti. È un lettore appassionato di Dylan Dog. Studia recitazione e doppiaggio da circa 10 anni. Dicono faccia un'ottima imitazione di Gatto Silvestro.