Snowpiercer Anteprima della nuova serie Netflix

Snowpiercer

Dal successo della graphic novel pubblicata nel 1982, Snowpiercer nel 2013 è stato adattato per il grande schermo in un film diretto da Bong Joon-ho (regista premio Oscar di Parasite) e con Chris Evans come protagonista. Ora il prodotto approda on demand, diventando una serie tv di TBS disponibile qui in Italia, con un episodio a settimana, sul catalogo italiano di Netflix dal 25 maggio. Un progetto molto travagliato quello di Snowpiercer, che ha dovuto faticare prima di trovare il suo spazio, ma che ora ora è diventato realtà, nonostante tutto. E alla luce dei primi cinque episodi, l’opera si conferma un buon drama distopico in cui l’intrattenimento, di cuore e di pancia, diventa l’indiscusso elemento centrale.

Snowpiercer

Di cosa parla

Ambientato 8 anni prima delle vicende che sono state narrate nel film, la serie ideata da Graeme Mason, racconta di un mondo dilaniato da una grave emergenza climatica che ha costretto i sopravvissuti a una scelta estrema ma necessaria. La Terra è diventata un deserto di ghiaccio invivibile e i pochi esseri umani che sono ancora in vita salgono a bordo dello Snowpiercer, un treno rivoluzionario che percorre in silenzioso un lungo tragitto in un territorio irto di ostacoli e pericoli. Suddiviso in tre classi, in coda al veicolo c’è un gruppo di clandestini che progetta una rivolta. Come Layton Well che si fa carico di un popolo desideroso di rinascita. Fino a quando la scoperta di un cadavere mette in serio pericolo la tranquillità dello Snowpiercer. E Melanie Cavill, portavoce del Signor Wildford, si trova costretta scendere a patti con il nemico …

Snowpiercer

Una pungente satira sociale in una guerra tra ricchi e poveri

Come il lungometraggio omonimo, anche la serie tv regala un ottimo spunto di riflessione sul globo e sulla realtà che stiamo vivendo oggi. Snowpiercer racconta, con i toni pungenti e asfissianti di un noir d’annata, una brillante satira sulla divisione tra classi sociali. I ricchi che spadroneggiano su un terra dilaniata per i loro stesso errori, e i poveri che arrancano per acciuffare una vita, un’identità, che è stata loro rubata. E tra quei corridoi stretti di un treno lanciato ad alta velocità in un mondo alla deriva, questa lotta di classe diventa cupa e violenta, tesa e assolutamente coinvolgente. I primi due episodi sono un buon preambolo per la storia di Layton, diviso tra fedeltà ai suoi amici e il suo impiego di “improvvisato” detective di bordo. Dal terzo, però, la trama pare perdere intensità. Regalando più spazio alla tematica crime, il racconto si appesantisce e l’incipit iniziale si perde in un intreccio fin troppo macchinoso. Ovviamente, la scelta di inserire un elemento di disturbo è funzionale per dare agio alla narrazione di proseguire, ma non convince fino in fondo.

Snowpiercer

Un buon inizio, ma …

C’è un’ottima ambientazione, una regia patinata ma di grande impatto, i fisici da copertina, i temi attuali e d’interesse comune, eppure Snowpiercer non è una serie tv esente da difetti. L’impianto narrativo può funzionare per i primi due episodi, costruendo un racconto molto coinvolgente, ma con lo scorrere delle puntate, il castello di crolla e l’opera perde tutta la sua lucentezza. Resta un prodotto di stile, bello e intrigante anche dal punto di vista della caratterizzazione dei personaggi – come quello di Jennifer Connelly che è uno dei migliori – ma tutto questo non basta per far emergere la realizzazione. Snowpiercer è e resterà un semplice intrattenimento, ben lontano dai fasti del lungometraggio con Chris Evans. Tutto però è ancora in divenire. Gli errori e le incongruenze possono essere ancora rimediate in previsione del finale di stagione.

I primi 5 episodi di Snowpiercer regalano emozioni altalenanti. La nuova serie di Netflix convince per una grande attenzione all’estetica ma non cattura fino in fondo per i suoi contenuti. La tematica crime, infatti, concepita come un elemento di disturbo, impedisce al racconto di spiccare il volo, e trasforma un’opera distopica e post-apocalittica in un qualcosa di indefinibile che intrattiene, però, grazie al suo ritmo incalzante e quelle atmosfere degne di un noir anni ’50.

 

 

Carlo è un trent’enne con un cuore che batte per il cinema, le serie TV, i romanzi fantasy e la musica anni ’90. È un Maveliano D.O.C. ed è #TeamCap per scelta. Si è laureato in Giurisprudenza ma non è un avvocato, sogna di vivere a Londra e di intervistare David Tennant.