Dopo i dungeon di Harrowstorm e il prologo nelle grotte sotterranee di Blackreach, Greymoor è finalmente arrivato. La nuova espansione di The Elder Scrolls Online porta i propri giocatori nelle gelide terre di Skyrim, rese famose dal quinto titolo single-player della serie. Attraversiamo dungeon familiari e luoghi già visitati in passato con un senso completamente nuovo, concentrandoci sulla città di Solitude e su Morthal, mentre una cospirazione di vampiri sorge. ESO è uscito nell’aprile 2014 e ci porta ora in una Skyrim divisa tra due sovrani rivali, una situazione ben familiare agli appassionati della serie, ma senza l’Impero.
Nonostante il DLC sia ricco di nuove abilità per i giocatori, con una revisione completa delle skill legate al vampirismo ed estrema cura nel riprodurre la mappa di Skyrim, Greymoor viene pesantemente penalizzato da una storia ripetitiva e da una mancanza di progresso nell’implementare le meccaniche iniziate dal multiplayer con la precedente espansione: Elsweyr. Si tratta di un lavoro ben fatto, ma non abbastanza per la media di un titolo che si è sempre distinto grazie ad una certa qualità proprio nella scrittura. Soprattutto se si pensa quanto gli sviluppatori avessero puntato su questo DLC, caricando l’aspettativa dei fan ai massimi livelli. Assieme al vampiro Fennorian e a Lyris Titanborn, volto familiare ai giocatori della quest principale e a chi ha provato Harrowstorm, i giocatori si ritrovano a vivere una strana esperienza, soddisfacente nelle meccaniche ma estremamente distaccata nel modo in cui gli eventi interagiscono con loro.
The Elder Scrolls Online Greymoor: Skyrim, casa piena di novità
Prima di citare i difetti, chiariamo alcuni punti: The Elder Scrolls Online Greymoor non è un esperimento fallito. Molti punti positivi sono presenti, mostrando una forte chiarezza d’intenti e precisione da parte di Bethesda e ZeniMax Media. In diverse circostanze, si potrebbe chiamare questo DLC un successo, ma non cambia il fatto che gli standard di ESO siano altri. Nonostante ciò però possiamo affermare che il lavoro nella mappa di gioco sia un ottimo punto a favore. Greymoor ha avuto il difficile compito di provvedere dungeon e città estremamente familiari agli appassionati, senza dare una sensazione di “già visto”. Le torri di Castel Dour e il dungeon iniziale (da cui i nuovi giocatori possono fuggire e iniziare la storyline) sono incredibilmente accurate e nostalgiche, ma allo stesso tempo danno un senso di nuovo grazie ad alcuni divertenti dettagli, come il nome della locanda, diverso rispetto a quello che incontreremo nel futuro. Si tratta di un delicato equilibrio tra malinconia e innovazione che il gioco multiplayer ha già dimostrato di saper cavalcare durante l’espansione Morrowind, ispirata al terzo titolo della saga. E possiamo ribadire con molto piacere che questa maestria si conferma ancora una volta.
Il personaggio di Fennorian, incontrato in passato, si rivela il più interessante e ben caratterizzato dell’intera esperienza, dando un vampiro buono come compagno del giocatore senza cancellare la lore della sua razza. Viene, inoltre, sottolineata la pericolosità di ciò che è lui che è per la maggior parte del tempo: uno studioso dai modi nervosi, con alcune stoccate di umorismo piazzate nei momenti giusti. Fennorian potrebbe tranquillamente piazzarsi in una top 10 dei migliori personaggi di The Elder Scrolls Online, rendendolo un potenziale personaggio ricorrente non solo nella seconda parte della guerra contro i vampiri, ma anche in future espansioni, come Abnur Tharn e Lyris Titanborn sono stati prima di lui.
Il vampirismo adesso è un crimine, una nuova meccanica introdotta dalla precedente espansione con la necromanzia e che continua in Greymoor: usare abilità vampiriche di fronte agli NPC provocherà una taglia sulla testa dei giocatori. La tentazione di diventare non morti tuttavia rimane forte, specialmente ora che l’intero albero delle abilità (precedentemente composto da bonus passivi e utile soltanto per supportare alcune build) è stato revisionato, aggiungendo abilità attive che permettono di combattere. “Vampiro” non è una nuova classe di gioco come il necromante, ma dopo queste modifiche potrebbe tranquillamente diventarlo. Con la capacità di trasformarsi in due diverse versioni del mostruoso Vampire Lord in base alle abilità scelte, la revisione offre interessanti occasioni, sia agli appassionati di roleplay che ai giocatori più competitivi e affamati di trials e PvP.
The Elder Scrolls Online Greymoor: chi di trama colpisce di trama perisce
Purtroppo, l’esperienza di Greymoor viene rovinata da quello che è sempre stato un punto d’orgoglio per The Elder Scrolls Online: l’originalità delle quest e l’immersione nel mondo di Tamriel. Il nuovo DLC è pieno di locazioni grandiose, ma l’occhio non è tutto. La storia riprende le stesse tematiche già affrontate in Elsweyr. Infatti, per quanto i personaggi possano essere divertenti, la maggioranza del cast (Fennorian escluso) si rivela semplicemente una ripetizione di quanto già fatto in precedenza. La mancanza di originalità si fa sentire assieme al più prevedibile “colpo di scena” in tempi recenti, con un cattivo che si fa notare fin dal primo istante. Non è la semplicità a rovinare la storia, ma la ripetitività: viviamo lo stesso arco narrativo trovato in passato e il solo cambiamento sono i volti di amici e alleati. Come ulteriore ferita all’immersione, Elsweyr aveva introdotto la capacità in alcune missioni di essere riconosciuti come necromanti, ma qui non accade lo stesso.
The Elder Scrolls Online Greymoor non offre alcun miglioramento delle basi messe in passato e viviamo alcuni momenti che distruggono l’immersione dei giocatori, come il nostro alleato Fennorian che esprime preoccupazione per dover entrare in un tempio consacrato. Ma un protagonista vampiro apparentemente non ha nulla da temere. Inoltre, torna in scena la casata Ravenwatch, un gruppo di non morti che si nutre del sangue di volontari, ma nonostante i giocatori veterani abbiano la possibilità di visitare la casata nel gioco base, non c’è modo di informare i nostri alleati della nostra familiarità con la fazione. Il solo lampo dell’originalità che ha reso ESO un multiplayer di successo traspare dalla fazione antagonista, che sembra considerare i propri membri una vera e propria famiglia. Tuttavia, non possiamo giudicare questo fattore: il leader dei vampiri non è l’antagonista principale di Greymoor, ma si limita a lanciare frasi che stuzzicano la curiosità, preparandosi per lo scontro finale quando la seconda metà dell’espansione sarà rilasciata. Per formulare un giudizio sugli ideali che muovono i nostri nemici è ancora troppo presto e il solo cenno di novità si limita ad una promessa per il futuro in un mare di “già visto”.
Analisi delle skill: il sangue ci darà forza
La maggiore novità introdotta da The Elder Scrolls Online Greymoor è, senza dubbio, la nuova serie di abilità per i personaggi che scelgono la non-vita dei vampiri: una trasformazione in creature della notte diversificata a seconda del sesso del proprio avatar e della scelta tra diverse ultimate (blood Scion o swarming Scion). In aggiunta alla possibilità di trasformarsi in creature demoniache, Perfect Scion permette di raggiungere il “quarto stadio” del vampirismo, ossia tutti i bonus che il personaggio ottiene al terzo stadio senza alcun malus, fornendo un potere limitato nel tempo, ma estremamente distruttivo. Altre abilità attive vengono a costare il 20% in più se non appartenenti al mondo dei signori della notte, ma il 40% in meno se sono abilità come Eviscerate o Mist Form. Il vampirismo diventa, quindi, non solo un nuovo albero di abilità, ma uno status in grado di influenzare pesantemente le battaglie tra i giocatori in PvP e abbastanza forte da potersi rivelare la chiave per la vittoria se ben usato. Ogni utente competitivo, con alter ego anche tra i viventi, dovrà tener conto del modo in cui i non morti possono influenzare la battaglia.
Greymoor si rivela un DLC valido per chi è già all’interno del mondo di The Elder Scrolls Online, grazie anche ai suoi bonus per i giocatori più nostalgici delle atmosfere di Skyrim e dal punto di vista competitivo. Ma quello che sarebbe dovuto essere un contenuto estremamente atteso e brillante si rivela appena nella media, ostacolato dalla mancanza di progressi rispetto alle precedenti espansioni, da una trama prevedibile e soprattutto già vista in passato. Un buon contenuto, ma anche una mancata occasione.