Il brand di Call of Duty sembra oramai divenuto quasi immortale, in quanti si ricordano quando questa serie venne alla luce nel lontano ottobre 2003 nella giornata del 29 ottobre, scommetto pochi a dire il vero, e questo è dovuto dal fatto che tutto il franchise ha trovato la sua popolarità con quel grande titolo che fu ai tempi di PlayStation 3 e Xbox 360, ossia Call of Duty Modern Warfare. Da quel momento, la saga stava conquistando popolarità e fama, tanto da avere uno spazio abbastanza ampio nel mondo degli Esport. Dopodiché, ci furono anche capitoli come Call of Duty Black Ops ad alzare ulteriormente l’asticella qualitativa del prodotto, grazie anche alla tanto amata modalità Zombie. Però, da Call of Duty Advanced Warfare, qualcosa stava cambiando, facendo perdere la propria identità al prodotto e storcendo il naso a diversi giocatori, rimanendo insoddisfatti poiché il setting futuristico della produzione non convinceva appieno. Dopo diverso tempo, finalmente ci fu un ritorno alle origini con Call of Duty Modern Warfare, soft reboot della saga, la produzione finalmente tornò a ciò che la rese famosa all’epoca, introducendo allo stesso modo qualche aggiunta veramente gradita, tra questi è lecito nominare anche Warzone, il battle royale free-to-play che rimane sempre in cima tra i giochi più visti su Twitch. Ora, Treyarch e Raven Studios si stanno focalizzando su Call of Duty Black Ops Cold War, che arriverà sugli scaffali dei negozi dal 13 novembre, dove gli sviluppatori hanno reso disponibile una beta per far testare ai giocatori il comparto multiplayer del titolo ma allo stesso tempo per testare l’efficienza dei server con cross play attivo. Noi abbiamo potuto provarlo per diverse ore, ed ecco cosa ne pensiamo.
Call of Duty Black Ops Cold War: si torna in guerra!
Una volta catapultati nella beta, abbiamo potuto vedere diversi aspetti legati alla produzione nella fase di testing, e uno di questi è stato il livello contenutistico dello sparatutto in prima persona. Per essere una beta, sono rimasto ampiamente soddisfatto delle modalità proposte, le quali includono i classici Deathmatch a Squadre, Dominio, Uccisione Confermata e Postazione. Purtroppo, non mi è stato possibile scegliere una modalità nello specifico poiché quest’ultime erano racchiuse in un unica playlist. Dopodiché, ho anche testato quelle nuove come Scorta il Vip, nel quale i giocatori dovranno aiutare un player scelto a caso che ricoprirà tale ruolo e portarlo sano e salvo nelle zone designata o annientare tutta la squadra avversaria, come succede su Cerca e Distruggi. Poi, c’è stata la disponibilità anche di provare Armi Unite, altro non è che una trasposizione della modalità Guerra Terrestre presente in Call of Duty Modern Warfare, con delle mappe decisamente più ampie e un maggiore affluso di giocatori pronti a darsi battaglia. Ed infine, Dirty Bomb, dove 10 giocatori suddivisi in quattro squadre dovranno raccogliere e depositare uranio nelle bombe segnalate sulla mappa e farle esplodere prima che i team nemici facciano la propria mossa.
In Call of Duty Black Ops Cold War, com’è lecito aspettarsi, c’è una vasta scelta di personalizzazione delle proprie classi. Il sistema implementato in Call of Duty Modern Warfare è stato trasposto anche qui, ed offre diverse opzioni decisamente interessanti. Innanzitutto, nell’opera è possibile modificare a proprio piacimento per quanto riguarda le vostre bocche da fuoco, con caricatori, ottiche, volate, canne, impugnature, calci, calcio regolabile e sottocanne. Qui spetterà a voi creare la combinazione ideale per dare alla luce la vostra arma dei sogni, il mio consiglio e quello di andare a creare delle build che riducano il rinculo delle armi ed aumentino allo stesso tempo il caricatore delle munizioni e gittata, in modo tale da creare una vera e propria macchina da guerra. Come nei precedenti capitoli, anche qui sono presenti le varie specialità come Antischegge, Geniere, Fantasma, Spericolato e tanti altri ancora, tra l’altro non mi sembra che stravolto i perk all’interno della produzione, forse Treyarch li implementerà alla release ufficiale del gioco, chi può dirlo al momento. Dato che stiamo parlando della serie Black Ops, sono tornate anche le Wildcard, aggiungendo quel pizzico in più di personalizzazione sul vostro equipaggiamento. C’è ne saranno diverse, come ad esempio quelle che aumenteranno le granate tattiche o letali, oppure che permetteranno al player di selezionare una specialità in più, decisamente comodo nelle situazioni caotiche. Immancabili anche le serie di punti, che anche qui la fanno da padrone ma, rispetto al precedente capitolo, è stata apportata una modifica sostanziale che cambierà le carte in regola: non sarà più necessario eseguire delle uccisione senza mai morire per chiamare le scorestreak. Lo so, alcuni sicuramente storceranno il naso con questa scelta, ma non preoccupatevi, poiché sarà aumentata drasticamente la richiesta dei punti da fare, ricompensando ancora una volta l’utente che eseguirà delle uccisioni senza mai morire. Insomma, sul lato della personalizzazione, Treyarch ci insegna sempre come riesce a dare sempre più importanza al proprio equipaggiamento e non solo.
Call of Duty Black Ops Cold War: Quale arma scelgo?
Buttandoci nella mischia sul multiplayer, abbiamo potuto dare uno sguardo ai cambiamenti avvenuti in termini di gameplay che, per gli occhi dei meno esperti, questo Call of Duty Black Ops Cold War potrebbe sembrare identico ai predecessori, ma vi assicuriamo che non è così. Innanzitutto, è stata migliorata la velocita di movimento dei vostri operatori, i quali faranno degli scatti ancora più fulminei rispetto al passato. Anche sul fronte dei salti, l’utente potrà eseguirli e vincere qualche gunfight se quest’ultimo è in grado di destreggiarsi con le armi e lo stesso pensiero vale per sdraiarsi. Sicuramente specialità come Spericolato migliorano ulteriormente questo fattore, aumentando la freneticità degli scontri. Ecco, la nuova iterazione targata Treyarch ci è risultata veloce e con meccaniche piuttosto semplici da padroneggiare. Il gunplay dell’opera è stato migliorato a sua volta, dando vita a degli scontri a fuoco decisamente interessanti insieme ad un Time to Kill (TTK) decisamente molto appagante e longevo.
Parlando delle varie bocche da fuoco presenti nella beta, quest’ultime sono molteplici e varie, che includono fucili d’assalto, mitragliette, fucili a pompa, fucili da cecchino, pistole, lancirazzi e così via. Le armi sono ben diversificate tra loro e offrono una balistica ben caratterizzata tra loro. Inoltre, è possibile aggiungere a quest’ultime i vari accessori, che daranno alla bocca da fuoco scelta una potenza da fuoco maggiore, grazie al quale andrà a migliorare rinculo, gittata, caricatore, mirino e tanto altro. Però, c’è da dire che alcuni accessori non porteranno solo dei bonus, ma anche degli svantaggi, in modo tale da non rendere troppo sbilanciata l’arma in questione. Parlando proprio del bilanciamento, alcune armi ci sono sembrate molto uguali tra loro, mentre altre non riescono a trovare uno spazio nel meta attuale della fase testing, come l’AK-47, oppure talmente sbilanciate da far fuori con un solo colpo al corpo i propri avversari come i fucili da cecchino. Insomma, Treyarch dovrebbe far tesoro dei feedback che riceverà in queste ultime ore, in modo tale da rendere l’arsenale ancora più completo.
Portiamo a casa la vittoria
Ovviamente, nella beta dedicata a Call of Duty Black Ops Cold War, abbiamo potuto provare diverse e mappe, e qui abbiamo potuto dare uno sguardo approfondito al level design. Nella maggior parte del nostro tempo, in alcuni punti specifici di una determinata zona, ci sono sempre stati scontri abbastanza violenti, ma è possibile anche aggirare i propri nemici se percorreremo delle vie alternative, prendendo alla sprovvista i player ostili. Soprattutto ho particolarmente apprezzato la mappa Cartel, dove nel centro della zona vi sono presenti diversi ostacoli visivi, rendendo difficile la situazione poiché la visibilità è influita dall’erba fitta. Anche le altre sono ben congegniate tra loro, in punti dove alcuni giocatori possono supportare i propri alleati con un fuoco di copertura e, perché no, effettuare anche qualche uccisione, soprattutto se vi si è provvisti di un fucile da cecchino. Infatti, Miami e Satellite sicuramente premiano maggiormente coloro che hanno equipaggiato questa bocca da fuoco, però, nel caso di Satellite, ho notato degli scontri eccessivi con i cecchini, dove questa classe domina incontrastata. C’è da dire che il motivo principale è da correlare sempre allo sbilanciamento degli sniper, quindi aspettiamo la release ufficiale del prodotto per andare al nocciolo della questione.
Ritornando sempre sul level design del comparto multiplayer della produzione, le cose si fanno molto più interessanti con modalità oltre i 12 giocatori, quindi stiamo parlando prettamente di Armi Unite e Bomba Sporca. La prima mi è particolarmente piaciuta soprattutto grazie alla mappa Armada, nel quale l’intera zona si svolge tra due navi nel mezzo del mare. Data la vastità della zona e dei player nella modalità, gli sviluppatori hanno ben pensato di offrire dei mezzi per arrivare più in fretta ai propri obiettivi da conquistare, dove la modalità non si differenzia tanto da Conquista presente in Battlefield. Comunque sia, prendere dei veicoli in una mappa come Armada non è l’unica via poiché sono presenti anche delle zipline per raggiungere determinati punti della nave ed invadere gli avversari. Mentre, per quanto riguarda Bomba Sporca, è innegabile che Treyarch abbia preso d’ispirazione Warzone per la creazione anche dell’intera zona di gioco, difatti ci saranno le varie corazze da prendere insieme alla presenza dei veicoli per poter raggiungere i vostri task al più presto possibile.
La beta si difende bene su PC
Parlando del lato tecnico della produzione, Call of Duty Black Ops Cold War si presenta al massimo della forma su PC. Ottimi gli splendidi effetti particellari così anche la resa visiva della produzione stessa, molto piena di colori abbastanza vividi e nitidi rispetto a Call of Duty Modern Warfare. Purtroppo, qui non abbiamo potuto testare l’opera con Raytracing attivo, ma scommetto che il risultato sarà ancora più sensazionale. Anche le varie texture delle armi e i modelli poligonali dei personaggio sono realizzati in maniera decisamente egregia da parte del team di sviluppo, il quale non ha badato minimamente a spese. C’è da dire che mi aspettavo molto di più dal comparto estetico della produzione, considerando che arriverà anche su PlayStation 5 e Xbox Series X. Però, bisogna considerare che quest’ultimo aspetto è sicuramente influenzato dalla natura cross-gen del titolo, quindi, tutto sommato, il risultato è decisamente d’impatto. La nostra prova la abbiamo fatta con un build su PC dotata di RTX 2070 Super e I9-9900K con 16 GB di Ram, in QHD, l’opera si avvicina ai 144 fotogrammi al secondo con un preset medio-alto, mentre con il Full HD raggiunge tranquillamente i 144 fps, addirittura superando quella soglia nella maggior parte delle situazioni.
Infine, data la beta del prodotto, Treyarch ci ha dato modo anche di testare l’efficienza dei server dedicati a Call of Duty Black Ops Cold War, d’altronde quello è l’obiettivo principale della fase testing. L’infrastruttura di rete ci ha dimostrato che l’opera è in grado di reggere il cross play tra le varie piattaforme disponibili, anche se, alcune volte, ci siamo trovati a qualche piccolo problema con i server e i momenti legati al lag si sono fatti sentire. Però, con qualche piccola rifinitura ai server, Treyarch potrebbe aggirare a questo problema, ma al tempo stesso bisognerà vedere quando l’iterazione approderà su PlayStation 5 e Xbox Series X, dove sarà richiesto uno sforzo ancora maggiore da parte dei server. Purtroppo, segnaliamo qualche problema con il netcode della produzione, che ci sembra abbastanza altalenante dove alcuni colpi mi hanno dato la sensazione di non andare minimamente a segno. Resterà alla compagnia correggere tutti questi problemi prima che tale videogioco raggiunga gli scaffali dei negozi nella giornata del 13 novembre 2020. Un altro difetto che si è andato ad aggiungere, ma che non riguarda direttamente l’iterazione è l’affluenza dei vari cheater su PC. Nella nostra prova, ne abbiamo beccati diversi, uno tra i quali era riuscito a compenetrarsi nel muro ed effettuare tante uccisioni poiché era quasi impossibile poterlo uccidere. Questo problema, a parer mio, è quello più grave, e mi auguro fortemente che Treyarch rinforzi ulteriormente il comparto multiplayer, provvedendo subito al ban del suddetto giocatore che utilizza questi trucchetti ignobili o applicando un sistema anti-cheat.
https://www.youtube.com/watch?v=rXRQyd6_5j4
Nonostante alcuni problemi lato server e bilanciamento di alcune armi e l’affluenza esagerata di cheater su PC, la nostra prova della beta di Call of Duty Black Ops Cold War ci è parsa piuttosto soddisfacente. Il comparto multiplayer offre le classiche modalità come Uccisione Confermato o Deathmatch, ma si respira anche una ventata d’aria fresca con modalità come Scorta il VIP, che offre un pizzico di varietà nella produzione. Le bocche da fuoco sono piuttosto numerose e ben diversificate tra loro, le quali saranno personalizzabili con lo stesso sistema presente in Call of Duty Modern Warfare. Anche sul fronte del level design siamo rimasti piacevolmente soddisfatti, con mappe che ci invogliano a seguire delle tattiche ragionate soprattutto su Cartel e Armada. Da tutto quello che abbiamo provato, siamo entusiasti di provare ancora il comparto multiplayer della produzione, ma vi rimandiamo l’appuntamento a novembre per la recensione definitiva, in modo tale da parlarvene più approfonditamente e analizzare anche la Campagna, Zombi e Warzone.