Con l’arrivo di PlayStation 5, che abbiamo avuto l’onore di poter recensire, ci sono stati ulteriori aggiornamenti che ruotano attorno alla nuova generazione del gaming per console. Ovviamente, senza periferiche non è possibile dei nostri titoli preferiti, ma è ancora più complesso progettare ed attuare la produzione di un controller che sia in grado di immergerci nell’ambiente ludico in questione. Ed ecco che arriva in nostro soccorso il tanto discusso DualSense.
Non possiamo di certo negare che il gamepad ideato dagli ingegneri del progetto PlayStation abbia dato alla luce numerose feature che non avevamo mai pensato prima d’ora. Addirittura, oseremo dire che molte di queste non erano nemmeno necessarie o state richieste dalla community. Tuttavia, non possiamo far altro che analizzare in questo articolo tutte le sezioni che più ci hanno fatto riflettere sul nuovo prodotto. Siamo davanti ad una vera e propria ventata d’aria fresca all’interno del nostro medium, oppure molte delle funzioni disponibili con il DualSense non verranno sfruttate a dovere?
DualSense: un design futuristico, ma semplice
Il design del nuovo DualSense non è di certo un segreto per tutta la schiera di appassionati. Con il reveal della console, abbiamo anche avuto modo di scoprire la sua forma e tutto ciò che riguarda l’estetica della periferica. Innanzitutto, possiamo subito notare come i colori utilizzati siano gli stessi che troviamo anche per PlayStation 5.
Una perfetta armonia tra bianco e nero ci accompagneranno durante le nostre sessioni di gioco. Lo stesso stile utilizzato, a tratti futuristico, risulta peculiare e sgargiante nella sua presentazione. Ovviamente, non è tutto qui, visto che Sony ha ben pensato di mantenere l’impianto di illuminazione esistente dai tempi del DualShock 4. Il blu emanato dalle aree adibite ha una luminosità media. In pratica, la lucentezza è presente e non risulta “morta”, tuttavia, non possiamo di certo dire che siamo davanti ad un valore alto. Decisamente, a parer nostro, questa scelta è la migliore che il team di ingegneri potesse fare. Infatti, agendo in questo modo è possibile accontentare tutti i tipi di utenti, da quelli che preferiscono non avere una grande presenza di strutture LED tra i loro piedi, e chi invece li adora e ne vorrebbe sempre di più.
La superficie utilizzata è più o meno la stessa del vecchio controller di PS4. Il DualSense, in questo ambito, ha portato una leggerissima miglioria. Risulta quasi impossibile notare la differenza tra le due periferiche. In questo caso, crediamo che questa scelta sia stata piuttosto “sicura” da parte di Sony. Al posto di rischiare con un nuovo approccio, la compagnia ha deciso di optare per la stessa soluzione utilizzata in tempi precedenti. Come si suol dire, squadra che vince non si cambia. E di certo questa situazione calza a pennello.
Nuovi switch e… trigger adattabili!
Come ogni nuovo prodotto, frutto dell’industria tecnologica, anche il DualSense ha portato diverse innovazioni di stampo tecnico e strutturale con sé. Partiamo subito con l’elemento che più ci sta a cuore, o meglio, tra le mani: gli switch dei tasti.
Questi ultimi hanno subito un leggero miglioramento. Il feeling è rimasto pressoché lo stesso, per quanto concerne i bottoni sul lato sinistro e le freccette, mentre analogici e trigger sono stati resi più tattili alla pressione. Il punto maggiore di originalità è stato raggiunto proprio dalla feature degli input dorsali adattabili. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando dei classici “L2” e “R2”. I suddetti hanno un sistema di travel, ossia la “strada” che viene percorsa dal nostro comando fino all’azione che verrà presentata su schermo, ha degli step variabili.
Ogni volta che fruiremo di un titolo diverso vedremo che in alcune sezioni del gioco potremo immergerci ancor di più nell’azione, proprio per via di questa implementazione. Ad esempio, nel caso in cui stessimo scalando una parete la forza di attuazione dei due tasti diverrebbe estremamente maggiore, dandoci l’impressione di star compiendo l’azione. Sfortunatamente, non tutto è rosa e fiori, però. Abbiamo notato che in prolungate partite la fatica si fa sentire, per cui può risultare utile disattivare la peculiarità.
Il nuovo sistema di vibrazione e movimento
Le innovazioni non potevano certamente finire con l’implementazione dei nuovi switch e trigger adattabili. Ecco perché il DualSense ha al suo interno un sistema di vibrazione e movimento drasticamente migliorati. Innanzitutto, ora le oscillazioni sono espanse a tutte le aree del gamepad, ragion per cui la loro attivazione appare in base a ciò che sta accadendo su schermo. Per dirvene una, se un’esplosione dovesse accadere sul nostro lato destro allora sarà solo la medesima area del joystick a risentirne e vibrare. L’intensità è ora variabile, quindi il nuovo apporto è tutto un vantaggio aggiunto per tutti coloro che amano la feature inventata anni or sono.
Il sistema di movimento, invece, ha chiaramente ricevuto maggiori attenzioni rispetto al passato. Nel caso del DualShock 4, la tecnologia era molto spesso ignorata o al massimo utilizzata per mansioni di poco conto. A quanto pare, il DualSense ripone molta più cura e ha investito molto sul riconoscimento delle azioni da noi fatte. Già abbiamo potuto testare in prima persona il potenziale messo a disposizione dalla simpatica opzione e dobbiamo ammettere che le possibilità che offre aprirebbero un mondo di nuovi modi di fruire di opere interattive. Tuttavia, la scelta resta sempre in mano agli sviluppatori, i quali sapranno sicuramente cos’é meglio per la loro creazione. Dal canto nostro, speriamo vivamente in un esito diverso rispetto alla scorsa generazione per questo comparto, ingiustamente bistrattato.
Funzionalità, performance e accessibilità
Il nuovo DualSense ha implementato diverse opzioni di accessibilità che rendono alcune impostazioni più facilmente attuabili. Prima fra tutte è indubbiamente l’aggiunta del tasto del microfono. Se prima dovevamo per forza disattivare e attivare il dispositivo di registrazione direttamente dal device esterno, adesso è semplicissimo grazie al bottone frontale apposito. In questo modo non saremo costretti ad interrompere il nostro match per mutarci o abilitarci di nuovo a parlare.
L’accessibilità è stato uno dei punti a cui Sony ha puntato di più, ecco perché ora tutte le funzioni sono a portata di click. Premendo il tasto PS c’é la possibilità di accedere a tutte le azioni disponibili per la console, come cambiare titolo, chiuderlo, passare ai menu e molto altro. Insomma, noi crediamo che il nuovo controller di PlayStation 5 abbia messo a disposizione le giuste potenzialità che un team di sviluppo possa utilizzare. Fortunatamente, l’accessibilità e la qualità delle feature non sono state intaccate, quindi noi videogiocatori non dovremo fare altro che goderci le nostre partite con la nuova generazione!