Age of Empires IV Recensione: gli imperi colpiscono ancora

Age of Empires IV

Me le ricordo ancora le nottate passate da adolescente a Age of Empires. Lunghe ore trascorse a pianificare l’evoluzione della mia piccola fetta di storia, il mio piccolo mondo in crescita ed evoluzione. Dopo le convincenti sensazioni della versione rinnovata del terzo capitolo, è ora di tornare a mandare i lavoratori a raccogliere risorse e i soldati a vincere epiche battaglie con Age of Empires IV. Dopo anni di attesa la nuova incarnazione del brand di Microsoft promette di fare la felicità di tutti gli amanti degli strategici in prima persona a partire dal 28 ottobre 2021 su PC tramite Steam e store Microsoft. Come accade per la maggior parte dei titoli pubblicati direttamente da Microsoft, il gioco sarà disponibile al lancio per tutti gli abbonati al Game Pass.

La quarta declinazione di questo fiero rappresentante degli RTS apporta alcune discrete novità, prima tra tutte il team di sviluppo. Il titolo è stato affidato nelle mani di Relic Entertainment visto che lo storico team Ensemble Studios, che ha fatto le fortune di Age of Empires, è stato chiuso nel 2010. Quando da sviluppatore ci si confronta con il passato e il blasone di una produzione si è sempre sul filo del compromesso tra l’andare incontro alle aspettative dei fan e cercare di portare il proprio stile nella serie. Quanto è stato conservatore o innovatore Relic Entertainment lo scopriamo grazie alla copia della versione Steam di Age of Empires IV dataci in mano da Microsoft con la quale ho potuto saggiare le mie abilità strategiche e gestionali oltre che il lavoro svolto dal team.

Age of Empires IVAge of Empires IV: portami via… tante ore

Già nelle prime ore di gioco si percepisce quanto si sia voluto mantenere uno stretto legame con la tradizione della serie. Il feeling riporta alla memoria ricordi sopiti di adolescente (quelli di Age of Empires II e Age of Mythology). Le meccaniche, le risorse e la gestione del crafting, la progressione tra le ere e i combattimenti sono simili a tutto quello che ha fatto la fortuna del brand. L’approccio personale con Age of Empires IV non è stato molto diverso da quello avuto con ogni altro esponente della serie: ore e ore di gioco. Ho preso tutto con relativa calma e ho cercato di completare tutte le sfide iniziali sia del tutorial – abbastanza sintetico – sia quelle più ampie relative alla modalità arte della guerra che il gioco offre per poter prendere confidenza con alcuni aspetti più complessi tramite brevi missioni tematiche. Serve tempo per padroneggiare la sottile arte dello stratega digitale. Tempo per i neofiti per apprendere meccaniche di base e alcuni stratagemmi per ottimizzare il proprio operato. Tempo ai giocatori più esperti per comprendere e capire come sfruttare tutti i segreti delle varie fazioni.

Ovviamente il miglior modo per imparare è “sul campo” e la modalità single player, che prevede una serie di campagne relative alle varie fazioni in gioco, si presenta proprio come il grande addestramento in vista delle battaglie vere e proprie. Le varie fasi di ogni campagna permettono di mettere in pratica e sperimentare tutte le variabili che l’esperienza di gioco offre e propone una serie di obiettivi successivi da portare a termine collegati da un comune filo conduttore. Filo conduttore rappresentato anche e soprattutto da eventi e battaglie storiche cui Relic Entertainment si rifà parzialmente per contestualizzare la modalità in singolo. Il lavoro di inquadramento storico degli eventi messi in game è davvero appassionante e, grazie anche a delle cut-scene registrate con riprese dal vivo alternate e sovrapposte a computer grafica, riesce sia a dare una spinta in più nel voler portare a termine la campagna, sia qualche spunto per approfondire la storia di quei popoli fuori dal gioco. Già in singolo Age of Empires IV rappresenta quindi un’esperienza immensa e coinvolgente.

Me contro te

E dopo una dose considerevole di ore, almeno una trentina per completare tutte le campagne, ci si confronta con il vero banco di prova che è la modalità schermaglia, con la quale si possono creare partite personalizzate con condizioni di vittoria, fazioni in gioco, tipo e dimensione della mappa oltre che provare alcune set di regole già fissate. Il tutto confrontandosi ancora una volta con al IA che in questo gioco pare essere stata tarata leggermente verso l’alto rispetto al passato. Già a difficoltà intermedia basta sottovalutare un attimo la forza del nemico e ci si trova, soprattutto con le fazioni più complesse da gestire, a dover riavviare la partita. Anche perché la differenziazione delle caratteristiche uniche dei vari imperi ha un impatto discreto sulla difficoltà del gioco.

Age of Empires IV

La scelta di mettersi alla prova con una intelligenza artificiale sarà indispensabile per poter sperare quantomeno di battagliare alla pari quando si tratterà di andare a sfidare giocatori reali online. La sezione multigiocatore è essenziale nelle modalità ma offre comunque tutti gli strumenti per approcciarsi in maniera completa all’online. Si possono creare o cercare partite contro altri giocatori, divisi in squadre oppure in coop contro la IA. In alternativa si possono osservare partite online per studiare segreti e tattiche di altri giocatori. Ogni attività in gioco, sia offline che online, farà ottenere punti esperienza utili per aumentare il livello giocatore e soprattutto la reputazione online quando si tratterà di avanzare di prestigio nelle partite classificate. Il sistema di obiettivi quotidiani e speciali di Age of Empires IV non è eccessivamente profondo ma offre qualche stimolo in più a giocare quotidianamente il gioco, il tutto a vantaggio della longevità e rigiocabilità.

Age of Empires IV: il vecchio impero, il nuovo impero

Il team di Relic Entertainment non è nuovo agli RTS (hanno lavorato alla serie spaziale HomeWorld) e quindi è riuscita a tenere fede al gameplay della serie Age of Empires pur cercando di inserire qualche piccola novità. Il flusso di gioco è praticamente simile al passato. Si parte da una piccolo centro città con pochi materiali e qualche abitante per poi partire subito alla ricerca di risorse necessarie per poter aumentare la popolazione e costruire le strutture necessarie avanzare tra le epoche. L’avanzamento tra le epoche permette di sbloccare nuove unità militari, strutture e potenziamenti utili ad avere la supremazia sulla mappa. Tutto il sistema di progressione funziona in maniera egregia ed è quasi tutto a portata di click o delle shortcut e tasti di scelta rapida.

La raccolta risorse è importante, ma il core dell’esperienza sono le battaglie e la strategia da applicare. La gestione delle varie unità è molto articolata e richiede una notevole capacità di gestione delle truppe per sfruttare vantaggi e svantaggi. Alla base di tutto ci sono le tre tipologia di unità militari – cavalieri, fanteria, arcieri – alle quali si associano nel corso del tempo tutta una serie di versioni alternative di unità e mezzi militari. L’arte della guerra é complessa, come detto, e spesso complice anche il livello della IA l’attenzione deve essere alta sempre. Avere un grande esercito non sempre assicura la vittoria. Spesso si può combattere anche con piccole sortite e sfruttando il terreno per raggiungere la vittoria.

Tra le meccaniche da tenere sicuramente in conto in questo Age of Empires IV c’è sicuramente l’imboscata che si attua nascondendo alla vista delle truppe un plotone di nella fitta boscaglia pronto per prendere alle spalle il nemico in movimento. Una tecnica che non stravolge le battaglie, ma comunque una variabile che costringe e muoversi con maggiore attenzione sugli scenari. La differenziazione tra i vari imperi ha impatto sulla strategia da applicare in partita, come è naturale che sia, ma non in maniera eccessivamente pronunciata. Le differenze importanti e tangibili si hanno solo dopo aver superato la seconda epoca e non in una quantità tale da dover ripensare completamente la propria strategia. Di certo le popolazioni nomadi (come i Monogoli) sono quelle più complicate da gestire sul campo di battaglia.

Di facile comprensione e accesso le shortcut che permettono di selezionare gruppi di unità anche eterogenei e averle subito a portata di click pronte per agire o permettono di attivare rapidamente un’azione di gioco. Un funzionamento che sembra essere stato migliorato e potenziato e che si intreccia molto bene con la meccanica delle imboscate già citata. Forse nelle fasi più concitate e dense di unità può risultare un po’ complicato gestire tutto, ma questo fa parte di sicuro delle skill che deve avere un bravo stratega. Tra abilità speciali di edifici, unità ed eroi, Age of Empires IV sarà una goduria per ogni appassionato.

Vedo uno scout all’orizzonte!

Mappe procedurali (eccezion fatta per le campagne), tanti elementi che si muovono su di esse in tempo reale e numerose variabili da tenere in considerazione. Tutto questo ha un prezzo, o forse è meglio dire che comporta un compromesso sull’aspetto grafico. Visivamente il gioco non dispiace affatto, ma si percepisca poco la sensazione di next-gen. Le texture in special modo sono quelle che paiono essere ancora legate al passato e soprattutto quando ci si avvicina con la telecamera ci si ritrova anche con qualche modello un po’ scarno di dettagli. Ma non è questo che si richiede a uno strategico, non è il dettaglio grafico la parte che pesa davvero.

Quello che importa è che le unità siano sempre riconoscibili e individuabili in modo da capire cosa sta succedendo. E in questo Age of Empires IV ci mette tanto impegno con delle rappresentazioni di unità e costruzioni molto ricche di particolari e che si evolvono visivamente al progredire delle epoche. Solo in qualche caso la riconoscibilità di alcune strutture e unità non è perfettamente chiara e alcune volte per andare a creare un determinato potenziamento è necessario andare a memoria o affidarsi alle icone di selezione. Inezie, ma in gioco quando si richiede tempismo è un po’ rognoso dover perdere quei secondi in più nella ricerca di un edificio (come la fucina o il fabbro). Gli effetti di distruttibilità degli edifici e delle unità sono molto curati e rendono molto appagante l’assedio a un castello o accampamento dando la sensazione di progressiva distruzione degli edifici.

Quello che si fa apprezzare maggiormente sono le scene d’intermezzo che soprattutto nella campagna possono vantare una qualità in 4k davvero impareggiabile. I video che narrano la storia, di cui abbiamo già parlato all’inizio, sono realizzati con una cura da documentario che li rende già da soli un enorme valore aggiunto. A questo si affianca un doppiaggio completamente in italiano piacevole e perfetto per seguire sia le trame storiche che i tutorial. I suoni di contorno, come le voci delle unità o gli alert rimarcano ancora di più con la loro familiarità una volontà di mantenere forte il legame con il percorso già tracciato dai precedenti capitoli. C’è tempo per le grandi rivoluzioni, per ora Age of Empires IV è il prefetto presente di chi ha nostalgia del passato degli strategici in tempo reale.

Piattaforma: PC

Sviluppatore: Relic Entertainment

Publisher: Microsoft

Age of Empires è il viaggio per le epoche che aspettavamo da molto tempo. Una narrazione di eventi e battaglie di diversi imperi che viene raccontata non solo sotto un profilo ludico ma anche con una cura per la contestualizzazione storica da documentario. Tra sbloccabili, missioni extra, modalità schermaglia e campagne in singolo la longevità del gioco schizza vertiginosamente verso l’altro in un crescendo di entusiasmo e trasporto come solo un RTS sa fare. Con il multigiocatore e i certi DLC futuri la certezza è che sarà un compagno duraturo di molte nottate. Sia in singolo che in multigiocatore c’è di che essere felici, sapendo di avere tra le mani un prodotto che non brillerà per originalità, ma che sa dimostrare un profondo rispetto per il nome che porta nonostante il cambio di team allo sviluppo. Manca forse quel guizzo di next-gen sotto il profilo grafico, ma è una piccola mancanza che si può perdonare. Occhi, orecchie, mani, testa e cuore: non c’è una sola parte del corpo di un giocatore amante degli strategici che non possa sentirsi appagato da questa nuova esperienza Microsoft per PC.

VOTO: 8.7

Dalla sua Mansion nel Sannio ha attraversato l'universo senza Tuta Phazon, visitando regni brulicanti di Koopa con l'aiuto di Pietre Sheikah. Ma il suo desiderio è una casetta sulla colonia 9 di Bionis e un mech parcheggiato in giardino. Cinema, borad game e birra artigianale le altre sue passioni. Ogni volta che esce un nuovo Zelda esclama: "Avverto un tremito nella forza."