Beyond a Steel Sky è il sequel di una delle avventure grafiche più citate nell’intera storia del retrogaming, ovvero Beneath a Steel Sky, un grande classico di quel genere così particolare denominato punta e clicca che ha portato sotto le luci della ribalta una casa di sviluppo oggi entrata nella leggenda, ovvero Revolution Software. Il gioco è uscito lo scorso anno per piattaforma Personal Computer ed arriva oggi finalmente sulle nostre amate console casalinghe, con una conversione, anticipiamolo subito, di ottimo livello, per far conoscere la serie alle nuove generazioni, ma soprattutto per esigere il suo tributo di lacrimucce da parte della vecchia guardia.
Venticinque anni per un sequel, Beneath a Steel Sky
Similmente alla serie TV cult Twin Peaks del Maestro David Lynch, che ha fatto aspettare i fan ben venticinque anni per una terza indimenticabile stagione, come abbiamo detto in questa pagina, anche il grande classico videoludico ha finalmente un sequel dopo un’attesa ultraventennale. Ma facciamo un deciso passo indietro, per ricordare la nascita e la storia del primo capitolo. Atterriamo col nostro T.A.R.D.I.S. nell’ormai remoto 1994, anno in cui Beneath a Steel Sky fa il suo debutto in doppio formato, ovvero Personal Computer DOS e Commodore Amiga. Peraltro il titolo è uno degli ultimi della vecchia guardia, poco prima del grande passaggio al tridimensionale dell’intero settore, guidato da Windows 95, PlayStation, Saturn e Nintendo 64. In realtà i britannici Revolution Software si erano già fatti notare un paio di anni prima, nel 1992 con la loro opera prima Lure of Temptress, eccezionale graphic-adventure acclamata da pubblico e critica, che ha letteralmente spopolato su Amiga, ma che è stata realizzata anche per altri due importanti home computer a sedici bit, ovvero Atari ST ed Apple Macintosh. Entrambi i titoli utilizzano un motore grafico proprietario creato dallo sviluppatore appositamente per il genere delle avventure grafiche, ovvero il Virtual Theatre, che si poneva come competitor diretto degli altrettanto validi SCUMM, di LucasArts ed il Creative Interpreter di Sierra, le altre due più importanti società che sviluppavano Avventure Grafiche all’epoca. Il motore sarà in seguito utilizzato per altre opere dello sviluppatore, tra cui i primi due Broken Sword e King’s Quest VI. La mente principale dietro a tutti i giochi dei Revolution Software è il game designer Charles Cecil, di cui parliamo in questa pagina, ma un notevole ruolo ricopre anche il disegnatore Dave Gibbons che grazie alle sue illustrazioni realizza un mondo indimenticabile per Beneath a Steel Sky. L’artista è autore anche dei disegni del sequel Beyond a Steel Sky, cosa che contribuisce parecchio alla continuità dei due giochi. La trama è ambientata in Australia, in un futuro alternativo in cui l’inquinamento ha devastato il continente, ed un misterioso ragazzo senza passato, chiamato Robert Foster per via dell’etichetta di una birra da lui posseduta, deve sopravvivere in un ambiente ostile e pericoloso. Il primo episodio, fra l’altro, è stato storicamente una delle prime AG a presentare un doppiaggio per i personaggi, cosa all’epoca di una modernità eccezionale. La frase “L’anziano tentava di predire il futuro cercando immagini nel fuoco da campo” ad inizio gioco è rimasta nell’immaginario collettivo degli appassionati del genere. Per festeggiare i venti anni della fondazione della casa di sviluppo, risalente al 1989, Beneath a Steel Sky ha ricevuto una interessante versione rimasterizzata in esclusiva per dispositivi portatili Apple, ovvero iPhone ed iPad, nel 2009. Dieci anni dopo esatti ecco che inizia lo sviluppo del sequel, Beyond a Steel Sky, uscito infine l’anno successivo inizialmente su Apple Mac, nel giugno 2020 e Personal Computer nel mese di luglio.
Beyond a Steel Sky: Robert Foster ritorna ad Union City
Dopo otre un anno di attesa, grazie a Microids che si è occupata della pubblicazione, finalmente il titolo giunge su console, con conversioni per Sony PlayStation 4 (la versione da noi provata), PS5, Nintendo Switch, Xbox One e Series X|S. Trovate il sito ufficiale del gioco di Revolution Software in questa pagina. La cosa che salta subito all’occhio, per gli appassionati del primo episodio, è l’utilizzo di un motore grafico completamente nuovo e tridimensionale, con anche una moderna impostazione in terza persona. Del resto non potevamo certo aspettarci l’utilizzo del vecchissimo Virtual Theatre del primo episodio, anche se, lo confessiamo in segreto, era il nostro sogno mostruosamente proibito. Il risultato con il modernissimo Unreal Engine 4 è strepitoso, sia chiaro, le ambientazioni risultano affascinanti e ben realizzate, e l’effetto finale, per quanto straniante, è bene o male quello del passaggio dai vecchi Fallout realizzati da Interplay in un sano e vecchio dueddì a quello dei Fallout tridimensionali di Bethesda, per capirci. Il motore grafico viene poi ricoperto con texture in cel-shading, cosa che rende i modelli poligonali molto coerenti con l’opera originale, nonostante qualche piccolo difettuccio grafico sporadico, come ad esempio ombre ed espressioni facciali dei personaggi a volte non coerenti e calo di dettagli nelle ambientazioni di maggior estensione. Nel complesso però la direzione artistica di Dave Gibbons si rivela davvero di ottimo livello, con un setting affascinante, personaggi interessanti e trama molto appassionante. La storia è stata scritta a dieci mani da buona parte del team, ovvero Charles Cecil, Dave Gibbons, Neil Richards, Kevin Beimers e Nina Roussakoff. Una nota di merito per il comparto sonoro, la colonna sonora, realizzata dal team PitStop Productions, con la collaborazione musicale di Budapest Art Orchestra ed Up North Session Orchestra, è davvero epica e di livello qualitativo elevato. Stessa cosa può dirsi dell’ottimo doppiaggio in inglese, supportato anche da sottotitoli in italiano chiari e precisi. Il fascino di Union City è rimasto invariato, e tornarci, con una dimensione in più, è parecchio intrigante.
Per chi non avesse mai giocato il vecchio grande classico, ne consigliamo assolutamente il recupero. Giocarlo è propedeutico per affrontare il sequel, soprattutto per la trama principale, che è necessario conoscere per capirci qualcosa. Trovate Beneath a Steel Sky sul portale GOG al seguente LINK, fra l’altro anche completamente gratuito, quindi non avete scuse per non giocarlo. Sono passati pochi anni, nel gioco, dalla conclusione del primo titolo ed il misterioso Robert Foster, ormai chiamato così da tutti, si dedica ogni giorno alle necessità della tribù, che è la sua nuova famiglia a tutti gli effetti. Robert ha anche due migliori amici, Joey e Max, e si è affezionato parecchio al figlio di quest’ultimo, Milo. Un brutto giorno un impressionante gigante di metallo esce fuori dall’acqua durante una rilassante giornata di pesca, e rapisce l’incredulo infante. Robert Foster si attiva subito per salvarlo, e le tracce del bimbo scomparso portano proprio, guarda caso, alla pericolosa Union City. La città stato, si scoprirà in seguito, ha adesso una nuova guida politica malvagia, e dietro al rapimento potrebbe nascondersi qualcosa di molto più grande. Man mano che il giocatore procede con la trama si riscoprono le tematiche classiche della serie, ovvero la forte critica sociale contro la società attuale in cui viviamo nel mondo contemporaneo, che Union City sublima e rappresenta in pieno. Del resto, lo sappiamo, gli zombi di Dawn of The Dead, film cult del 1985 di George Romero, non eravamo altro che noi, presi dal consumismo frenato degli anni ottanta, e che, anche da morti, avevamo come unico scopo nella vita andare al centro commerciale. Oltre a divorare deliziosa carne umana e cervelli, sia chiaro. Ebbene, lo spirito critico della nuova opera di Charles Cecil e compagni è esattamente lo stesso della poetica romeriana. L’egoismo di base dei PNG, che pensano ai cavoli loro e sono davvero poco collaborativi con il giocatore, unito ai temi seri dell’avventura, potrebbero far credere che non ci sia spazio per una parte leggera, ed invece, come sospettavamo, è tutto il contrario. L’umorismo di fondo stempera i toni ed aiuta a proseguire nell’avventura senza troppa tensione drammatica. L’interazione via joypad, Dual Shock 4, nel nostro caso, è stata implementata parecchio bene, e non fa rimpiangere in alcun modo l’inossidabile accoppiata Mouse e Tastiera, scelta comunque sempre preferibile per le AG. Del resto l’impostazione in terza persona, mutuata dalle Avventure Dinamiche, ben si adatta ad un sistema di controllo da console, peraltro già utilizzabile anche nelle versioni computer dello scorso anno. Oltre alla tradizionale raccolta di informazioni dovuta ai dialoghi con i PNG, parecchio ben scritti, Beyond a Steel Sky introduce una interessante novità, ovvero il cosiddetto Hacking Mode, che permette di utilizzare un vero e proprio scanner multifunzione che hackera la programmazione di qualunque dispositivo elettronico nel gioco, inclusi i robot nemici. L’idea pare ispirata vagamente a quella di Impossible Mission, opera cult degli anni ottanta di Dennis Caswell per gli otto bit, che trovate in questa pagina. Questa nuova feature permette di risolvere i diversi rompicapi proposti in maniere diverse, aumentando la varietà dell’azione. In conclusione si tratta di un ritorno della serie in grande stile, davvero imperdibile per i fan storici, ma apprezzabile, grazie alla nuova impostazione, anche dalle nuove generazioni, che magari potranno scoprire per la prima volta il grande classico degli anni novanta. Ricordiamo ancora che è necessaria la sua conoscenza per capire al meglio la trama, quindi non barate vedendo gameplay su YouTube, ma recuperatelo a tutti i costi (che sono pari a zero, visto che è gratuito). Charles Cecil e la sua leggendaria Revolution Software sono finalmente tornati in prima linea e questo è un grande giorno per tutti gli avventurieri su console.
Piattaforme: PC, iOS, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S
Sviluppatore: Revolution Software
Publisher: Microids
Il sequel ufficiale di Beneath a Steel Sky esce il trenta novembre finalmente anche in versione console con conversioni di buon livello ed un sistema di controllo basato su joypad, Dual Shock 4 nel nostro caso. Beyond a Steel Sky è un gioco moderno, dotato anche di impostazione in terza persona, realizzato con Unreal Engine 4, eppure è incredibilmente rispettoso dell’originale. A partire dalla splendida introduzione fumettistica di Dave Gibbons fino all’ottima scelta di utilizzare il cel-shading, fino alla trama appassionante, oltre ad una colonna sonora epica e di alto livello. Il nuovo sistema di hacking mode dona un pizzico di strategia in più, rispetto all’interazione classica con i PNG e, a parte alcuni piccoli difettucci grafici, il titolo è davvero ben realizzato ed adatto per vecchi e nuovi fan di questo genere unico.