Eternal Threads Recensione: giorni di un futuro passato

Eternal Threads

Una residenza condominiale nel nord dell’Inghilterra prende misteriosamente fuoco, uccidendo i sei studenti intrappolati all’interno. Nei panni di 43, un agente operativo inviato dal futuro, il vostro compito è quello di evitare che la tragedia si ripeta. È un compito ambizioso, pari a quello che si è prefissato il piccolo team di sviluppo di Eternal Threads, Cosmonaut: riuscire a collegare in qualche modo l’effetto farfalla delle ramificazioni narrative di questa storia in maniera più o meno sensata. Vi avevo già parlato del notevole potenziale che ero stato in grado di percepire dal loro titolo di debutto nell’anteprima del gioco e adesso, a un mese esatto di distanza da allora, sono tornato anch’io nel medesimo luogo per constatare di persona se le aspettative sono state soddisfatte o se la catastrofe, purtroppo, non può essere evitata.

Eternal ThreadsEternal Threads: la casa sta cadendo a pezzi, Linda

A detta degli stessi sviluppatori, Eternal Threads è nato come esperienza molto più lineare, un’avventura dalle forti tinte soprannaturali dove il giocatore avrebbe sciolto man mano l’enigma occulto celato dietro le sgradevoli vicende di cui era testimone, in maniera non dissimile a molte altre avventure del genere come Gone Home, The Vanishing of Ethan Carter e What Remains of Edith Finch. Poi, ecco giungere il colpo di genio: e se avessero reso l’intera storia accessibile fin dall’inizio? Se l’utente fosse stato in grado di esaminare ogni singola sfaccettatura in qualsiasi momento, cambiando il flusso narrativo in completa autonomia? Così è stata concepita l’idea dell’incendio nello stabile e la conseguente dipartita di tutti i suoi occupanti, mentre la storia è stata rielaborata affinché le decisioni prese avessero un impatto diretto sulla loro sopravvivenza. A tale scopo, sono stati realizzati centinaia di percorsi alternativi con esiti differenti che il giocatore potrà esplorare, tra cui chiaramente un finale perfetto che vede tutti i coinquilini sfuggire alla morte e proseguire con le loro vite… o forse no.

Le bizzarrie fantascientifiche saranno anche ambientate all’interno di un singolo edificio, ma le routine di sei persone che si intrecciano costantemente si traducono in oltre 190 decisioni da gestire (e potenzialmente cambiare) su scala sia micro che macroscopica, e gettano le basi per un’avventura in prima persona lunga una decina ore nella quale vestiremo i panni di un futuribile osservatore, saltando avanti e indietro nell’arco di una settimana per scoprire come è scoppiato l’incendio, quali sono stati i dialoghi ed i comportamenti più significativi delle vittime e cercando di salvare quante più vite possibile. Si tratta senza ombra di dubbio di un’impresa ardua, ed è per questo che la presenza di una mappa temporale nel gioco diventa di estrema importanza. Quando ci siamo confrontati con lo sceneggiatore Dave Bottomley, quest’ultimo ha scherzato sugli schemi disegnati a pennarello sopra una moltitudine di lavagne bianche che tracciavano l’intero andamento della storia, ammettendo che sembravano più che altro un miscuglio di antiche pitture rupestri, scarabocchi alchemici e calcoli di un astrofisico fuori di testa, ed erano tutto fuorché semplici da seguire. Per compattare il tutto in una forma che i giocatori potessero comprendere ci sono voluti mesi e molte iterazioni da parte di Cosmonaut Studios, e il risultato finale è stato il diagramma temporale che possiamo consultare in game, con le scene attualmente attive illuminate e collegate alla linea centrale, mentre tutte le alternative sono grigie e scollegate: in questo modo abbiamo evidenza immediata della cronologia centrale, e simultaneamente di tutte le alternative disponibili da collegare ed esplorare attraverso la modifica indotta di azioni e scelte.

Eternal ThreadsVa’ via, sparisci, e non farti più vedere

La posta in gioco viene alzata nel momento esatto in cui ci materializziamo nel 2015: poco dopo aver posizionato i dispositivi di collegamento necessari per visualizzare le spettrali proiezioni evanescenti di tutti e sei i coinquilini nel passato, veniamo trasportati al termine della linea temporale di sette giorni e costretti a rimanere nell’edificio mentre le fiamme aumentano e i vigili del fuoco lottano per controllare il rogo. Da qui, ci viene fornita la possibilità di esplorare liberamente la sequenza degli eventi, vagando da un piano all’altro alla ricerca di indizi e suggerimenti fondamentali per aiutare i coinquilini a fuggire dalla costruzione in tempo. Così facendo, impariamo a conoscere meglio le relazioni interpersonali del gruppo e il loro impatto reciproco. Quali sono quindi i vantaggi di saltare lungo l’asse temporale in maniera non ordinata invece di restare semplicemente a guardare lo svolgersi lineare dei fatti? La spiegazione è semplice: Eternal Threads si basa sull’umano desiderio, inconscio o meno, di sapere cosa sarebbe successo se, in determinate circostanze, avessimo formulato scelte diverse. E se avessi detto questo, o fatto quest’altro, o accettato quel lavoro, o fossi andato a quell’appuntamento? La tecnologia fittizia sviluppata dall’agenzia di cui facciamo parte consente proprio di soddisfare questa ambizione universale, indagando liberamente sulle alternative possibili ed esplorando molteplici linee temporali con i rispettivi epiloghi. Cambiare una decisione, ripercorrere la cronologia ed osservare i risultati, per poi cambiarla di nuovo in seguito qualora non ritenessimo corretta la sua conclusione.

Eternal ThreadsQuesto approccio permette al giocatore di concentrarsi e approfondire un personaggio alla volta, invece di assistere all’intera storia collettiva che inizia e finisce ripetutamente. Volendo, si può anche partire dalla fine della linea temporale, scoprire esattamente come sono morti tutti e poi procedere a ritroso cercando di alterare le congiunture per migliorare la risoluzione. Gli sviluppatori ci hanno insomma accordato la libertà di giocare, esplorare e procedere come più riteniamo opportuno, senza temere alcun tipo di ripercussione. È chiaro però che solo influenzando gli avvenimenti in modo che si svolgano nell’ordine corretto possiamo sperare di sfruttare l’effetto farfalla a nostro vantaggio, e ciò implica una conoscenza approfondita sia dell’ambientazione che di tutti e sei i protagonisti. L’Inghilterra settentrionale potrebbe non essere il luogo più ovvio per ambientare un gioco in cui temi e idee così altisonanti vengono posti in primo piano ma, contrapponendo la grandiosità dei concetti fantascientifici alla frivolezza della vita quotidiana del ventunesimo secolo, Cosmonaut Studios è riuscito a collocare l’elemento umano al centro di tutto. A livello tecnico, il lavoro svolto dal team è davvero eccellente: per quanto si tratti di un’avventura priva di particolari sequenze concitate, la resa visiva dell’ambientazione è ben confezionata e l’idea di utilizzare modelli tridimensionali evanescenti per ricostruire quanto accaduto funziona alla grande nell’economia complessiva. In Eternal Threads succedono molte cose, in buona parte sottaciute, nascoste, in attesa di essere scoperte. E, in tal senso, la storia che si compone davanti ai nostri occhi regala una gratificazione immensa. Non credo riuscirò a dimenticare con troppa facilità il tempo trascorso fra le stanze di questo stabile, né le persone nelle cui vite sono rimasto irrimediabilmente invischiato.

Piattaforme: PC

Sviluppatore: Cosmonaut Studios

Publisher: Secret Mode

Il titolo di debutto di Cosmonaut Studios riesce appieno nell’intento di definire l’identità e le intenzioni del team. Paul Johnson, il direttore creativo, è convinto che la formula concepita per affrontare le delicate tematiche del viaggio nel tempo possa funzionare in molti altri contesti, e dal canto mio non posso che dargli ragione. Il nostro alter ego, l’agente 43, è solo uno dei tanti incaricati per riparare la corruzione nei flussi temporali, dunque i prossimi “fili eterni” potrebbero riguardare qualcosa di completamente diverso. Gli amanti delle avventure focalizzate sulla componente narrativa non dovrebbero lasciarselo sfuggire, perché Eternal Threads ripercorre un sentiero già tracciato con il coraggio di sperimentare una prospettiva inedita e vincente.

VOTO: 8

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.

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