Diciamoci la verità: l’arrivo di The Last of Us Part I ha generato tanto chiacchiericcio, sia per il prezzo, sia perché si tratta di un gioco pubblicato soltanto 9 anni fa. In molti infatti non hanno capito la necessità di un rifacimento di un gioco non tanto datato, vedendo questa mossa da parte di Sony Interactive Entertainment come un modo per mungere ancora la serie di Naughty Dog. Altri invece pensano che si sia trattato di un espediente per spingere l’imminente e omonoma serie televisiva HBO. La realtà dei fatti però parrebbe essere un’altra.
Intervistato da Axios, il boss dei PlayStation Studios, vale a dire Hermen Hulst, respinge in parte le varie accuse al mittente, condividendo la reale versione dei fatti. Hulst parla di The Last of Us come “un gioco creativamente molto avanti rispetto al tempo” (gli anni di PlayStation 3), ammettendo che all’epoca non vi erano i mezzi tecnologici per realizzarlo secondo la loro visione. Parlando della serie HBO invece, il buon Hermen spiega che è una delle motivazioni che ha spinto Sony e Naughty Dog a proporre nuovamente il titolo, ma che allo stesso tempo non è stata la causa principale che ha innescato il tutto.
Vi ricordiamo che The Last of Us Part I (qui la nostra recensione) può essere giocato attualmente solo su PlayStation 5 (in seguito arriverà anche su PC), mentre la serie HBO è attesa nel 2023 e in Italia sarà visibile tramite Sky.