Dopo il grande successo ottenuto con quel piccolo capolavoro che è Slaps and Beans, i ragazzi del gruppo tutto italiano di Trinity Team torna a farci sognare dentro un’avventura completamente differente. The Darkest Tales si differenzia sia per tematiche che gameplay, non perdendo però quella sensazione di dolce malinconia che stavolta si tinge anche di tinte più cupe e oscure, proprio come il titolo ci suggerisce. Tanti elementi che si mescolano insieme, creando una sensazione di curiosità e meraviglia. Una storia onirica e coinvolgente che non vediamo l’ora di raccontarvi all’interno della nostra recensione. Non ci rimane altro da fare che entrare dentro lo specchio e infilarci sotto il letto, per scoprire gli incubi più oscuri che ci hanno accompagnato nell’infanzia.
The Darkest Tales: la bellezza dei videogiochi nostrani
Sembra proprio che il mercato videoludico italiano inizi a farsi notare in tutto il mondo e le uscite degli ultimi anni stanno dimostrando che anche noi possiamo dire la nostra in questo settore. Fra i nomi nostrani che maggiormente hanno fatto parlare di sé nell’ultimo periodo, c’è proprio il Trinity Team. Come il nome suggerisce, la software house si era formata con uno scopo ben preciso: rendere omaggio alla grandiosa coppia cinematografica formata da Terence Hill e Bud Spencer. Protagonisti di numerose commedie anni ’80 e ’90, anche loro erano italiani che avevano saputo farsi notare all’estero, conquistando il cuore di molti spettatori a suon di ceffoni e mangiate di fagioli. Partendo proprio da questi due elementi, il team ha voluto rendere omaggio ai due attori, ideando un videogioco alla loro altezza.
Nel 2017 esce quindi Splaps and Beans (qui trovate la nostra recensione), in cui la versione digitale di Bud e Terence ripercorrevano tutti i film più famosi e importanti della loro carriera, come Lo chiamavano Trinità e Altrimenti ci arrabbiamo. Sfruttando al massimo la nostalgia per questi due giganti, anche il gameplay ricordava i videogiochi d’azione di quegli anni, mostrando un picchiaduro a scorrimento, in cui muoversi sia in orizzontale che in verticale, come grandi titoli del calibro di Cadillacs and Dinosaurs o Final Fight, unendo una gradevole grafica a 8 bit e una trama piacevole che legava ogni livello, ispirato a uno dei loro film, in un’unica grande storia. Il titolo fu un grande successo e ha permesso al Trinity Team di entrare in grande stile all’interno dell’universo videoludico internazionale. I ragazzi bolognesi adesso tornano di nuovo in pista, dopo ben 5 anni dall’inizio della loro avventura, con un gioco dal titolo affascinante e intrigante: The Darkest Tales.
Un orsetto di peluche e una lucina contro le forze dell’oscurità
La trama di The Darkest Tales parte in maniera semplice, portandoci, proprio come dice il titolo, all’interno di una fiaba. Una piccola luce della buonanotte è preoccupata per la sua padroncina Alicia, la cui mente è invasa da incubi e demoni. Il piccolo spirito, però, non può affrontare da sola la sfida di liberarla. Ha bisogno di un grande eroe che possa accompagnarla, sfidando il male e liberando la mente della bambina dall’oscurità. Per un compito così gravoso, c’è un unico essere a cui ci si può rivolgere: Teddy, il vecchio orsetto di peluche che proteggeva la sua padroncina quando era piccola. Il pupazzo, però, non sembra essere molto contento del compito, offeso per essere stato dimenticato e abbandonato dentro un vecchio baule e reso burbero da tanti anni di solitudine. Ma il piccolo spirito lucente sa essere molto convincente e i due si avventurano dentro uno specchio che trasporta entrambi dentro i sogni di Alicia.
In questo regno dove tutto è possibile, Teddy si trasforma in un aitante e forte guerriero orso, dotato anche di lucente armatura. Ben presto, però, i nostri due eroi si rendono conto che questo non sarà sufficiente per portare a termine la loro missione. Oscuri demoni dalle fattezze di giocattoli maledetti e insetti infestanti sono disseminati lungo il percorso verso la liberazione della bambina. C’è bisogno di un’arma e quale scelta migliore del paio di vecchie forbici che Alicia non poteva utilizzare da bambina, perché troppo pericolose? Questo semplice strumento, una volta incantato dalla lucina, si trasforma in un paio di lame affilate nelle mani di Teddy, che ora è pronto a sfidare le forze del male.
Il percorso verso la vittoria è comunque lungo e tortuoso e ci porterà all’interno di alcune delle storie e fiabe per bambini più famose, trasformate in incubi orribili e sanguinari dove il confine tra bene e male, giusto e sbagliato, è completamente scomparso. The Darkest Tales rimane fedele al suo nome, portandoci a conoscere, fra i tanti, una Cappuccetto Rosso che ha deciso di farsi giustizia, una pianta di fagioli magici di Jack fuori da comune o un Peter Pan disposto a tutto pur di non crescere. Come non rimanere stupiti e spaventati da tali visioni? Naturalmente nulla può fermarci grazie alla presenza del nostro orsetto della buonanotte che, nonostante il carattere burbero, si lancia all’avventura. Il clima generale viene inoltre smorzato da piacevoli dialoghi durante i quali i due improvvisati eroi discutono e si prendono in giro. Brevi istanti di leggerezza che non fanno loro dimenticare lo scopo finale: salvare la padroncina Alicia
The Darkest Tales: tanti elementi cuciti insieme
The Darkest Tales è un videogioco di avventura a scorrimento laterale bidimensionale dove saremo chiamati a scontrarci contro diversi nemici provenienti dal regno della fantasia. L’ambientazione è molto originale, andando a mescolare elementi delle fiabe a quelli tipici dei giocattoli che è possibile trovare nella cameretta di un bambino. Non è raro, ad esempio, vedere spuntare qualche mattoncino a incastro dalle diverse ambientazioni, tenute insieme da una grafica deliziosamente ad acquarelli, che rende il tutto ancora più onirico. Gli stessi avversari assumono le fattezze di giocattoli mostruosamente deformati, come se fossero stati inquinati dall’oscuro male di Alicia, o da insetti e piante infestanti, da dover epurare per la salvezza della bambina. Purtroppo la struttura dei livelli, anche se variando ambientazione, presenta una certa ripetitività non estremamente fastidiosa, rallentata in alcuni momenti, come al termine di un combattimento con un boss, mostrando come alcuni aspetti tecnici siano da perfezionare.
A questa dinamica a scorrimento, viene aggiunto un sistema di progressione più simile a un RPG, in cui possiamo ad esempio equipaggiare delle rune dalle capacità speciali, da recuperare lungo i livelli. In totale ce ne sono ben 24, da scegliere con oculatezza in quanto abbiamo solamente 6 slot a disposizione. Sconfiggendo nemici, inoltre, abbiamo la possibilità di accumulare esperienza per salire di livello e guadagnare punti da spendere all’interno di un ampio skill tree, così da migliorare le nostre capacità e abilità. Lungo il corso dell’avventura, inoltre, potremo sostituire le nostre forbici con altre armi, così da personalizzare ulteriormente il nostro sistema di gioco. L’accumulo di mana, infine, ci permette di utilizzare la magia, fondamentale ad esempio per poterci curare e non solo. Tutti questi elementi ci riportano immediatamente alla mente grandi successi indie come Hollow Knight o Ori and The Blind Forest, formando un insieme di elementi differenti che, come l’orsetto Teddy, sembrano cuciti insieme ma in maniera precisa e accurata, smorzando la sensazione di déjà vu. Il tuttorisulta estremamente piacevole e ben coeso all’interno di questo mondo maledetto e originale, come d’altronde i due protagonisti, la cui storia tiene incollati allo schermo, rapiti da un’oscura ma irrinunciabile fiaba che non possiamo fare a meno di ascoltare e vivere.
PIATTAFORME: PC, Xbox One, Xbox Series X, Nintendo Switch
SVILUPPATORE: Trinity Team
PUBLISHER: 101XP
The Darkest Tales si dimostra essere un’avventura differente che sembra volerci riportare all’epoca dell’infanzia, “ripulendoci” da tutte quelle emozioni negative che abbiamo accumulato negli anni, mentre diventavamo adulti. La storia di un burbero orsetto di peluche e della tenera lucina della buonanotte che viaggiano nella mente della padroncina, liberandola da demoni e incubi, è da subito un’attrattiva a cui non sappiamo resistere. Lungo il percorso, l’intrepido eroe peloso dovrà affrontare mostri giocattolo, piante parassitarie e insetti infestanti all’interno di alcune delle fiabe più famose, i cui protagonisti risultano essere irrimediabilmente contaminati. Il sistema di gioco mescola un’avventura a scorrimento laterale con elementi RPG, come il recupero di rune, un sistema di leveling e skill tree, la possibilità di cambiare armi e l’utilizzo di mana che, seppur ispirato ad altri giochi indie similari, si adatta alla perfezione al titolo. Più fastidiosa la ripetitività di alcune strutture all’interno dei livelli e alcune imperfezioni tecniche che rallentano lo scorrimento generale. Tutto questo, però, perde d’importanza di fronte al fascino della narrazione che l’italiana Trinity Team ha ideato per The Darkest Tales, regalandoci un modo per ritrovare oggi la nostra infanzia, all’interno di una favola tremendamente oscura ma dal significato decisamente brillante.