Black Adam Recensione, il Fato non commette errori

Black Adam arriva finalmente al cinema, per mostrarci un nuovo tassello dell’intrigante e sempre più complesso DC Extended Universe. Il dodicesimo film della saga cinematografica si presenta sul grande schermo in ottima forma, con una pellicola dedicata ad un supereroe meno noto rispetto ai più blasonati Cinecomic dedicati a  Superman, Batman o l’affascinante amazzone Wonder Woman. Ma non chiamatelo eroe, Black Adam sa di essere qualcosa di completamente diverso, e cosa più importante, non vuole esserlo. Un essere misterioso dotato di poteri quasi divini, dalle origini controverse, spesso riscritte dagli autori nel corso degli anni, ma che soprattutto, nato storicamente come villain, ha scelto, alla fine, la via del bene. Scopriamo insieme il suo debutto cinematografico.

Black Adam, dalle origini al personaggio attuale

Per trovare il debutto fumettistico di Black Adam dobbiamo fare un deciso passo indietro nel tempo, e più in particolare fino alla metà degli anni quaranta, momento storicamente molto complesso per gli Stati Uniti, tra i maggiori protagonisti della Seconda Guerra Mondiale, che, per evadere dalla triste realtà bellica, spesso trovano conforto nel magico mondo dei ballons. La carta stampata contenente le avventure dei grandi eroi dei fumetti sono un modo, all’epoca, anche per raccontare grandi storie morali e dare dei modelli positivi di coraggio e (super)eroismo ai giovani lettori. Una delle case editrici più attive in questo settore è Fawcett Comics, fondata nel 1939, come succursale della principale Fawcett Publications, specializzata in riviste pulp, di fantascienza ed horror fin dagli anni venti del secolo scorso, e rivale commerciale di National Allied Publications, futura DC Comics, fondata cinque anni prima nel  1934, e di Timely Comics, che sarebbe diventata negli anni sessanta la Marvel Comics che tutti oggi conosciamo. Fin dall’anno della fondazione il personaggio più popolare di Fawcett Comics è, ironia della sorte, un certo Captain Marvel (che, badate bene, non ha nulla a che vedere con la Captain Marvel incarnata al cinema da Brie Larson!) ideato dal leggendario fumettista statunitense Clarence Charles Beck, che sarà solo in seguito noto come Shazam. Ed indovinate chi è uno dei suoi avversari storici? Si, proprio lo spietato Black Adam in persona! Concepito come nemico “one shot” per una singola storia natalizia, in seguito all’enorme successo del suo personaggio al debutto nel 1945, la casa editrice decide di dargli un ruolo fisso nei suoi fumetti. Le avventure di Capitan Marvel e della sua famiglia oscurano persino il successo degli albi di Superman, ma il supereroe principale ricorda molto il figlio di Krypton, ed infatti, poco tempo dopo il suo debutto, ecco che viene intentata persino una causa (poi persa) per violazione di copyright. Nei primi anni cinquanta però molti personaggi originali di Fawcett Comics vengono adottati proprio da DC Comics, in seguito alla chiusura della prima. Le avvincenti storie di Captain Marvel Adventures vengono però interrotte fino al 1972, quando il personaggio, iconico per gli anni quaranta, fa il suo grande ritorno sul mercato, ma con il nuovo nome di Shazam! derivato dal Mago Shazam che gli aveva donato i poteri. Black Adam, intanto, viene riabilitato come personaggio positivo, magari non un vero supereroe, ma comunque un collaboratore della blasonata Justice Society of America, team supereroistico che nella sua prima formazione degli anni quaranta include anche il Doctor Fate e Hawkman. La biografia di Black Adam viene poi riscritta da diversi autori con tre versioni diverse, inclusa l’attuale su cui si basa il film Black Adam del 2022, di cui trovate il sito ufficiale al seguente LINK.

La Vita è la sola strada per la Morte.

Black Adam è la dodicesima pellicola dell’appassionante DC Extended Universe e ci racconta la storia di una persona qualunque, destinata a diventare quasi divina, ma non certo un supereroe nel senso tradizionale del termine. Un antieroe modernissimo nella concezione, a cui non importa niente di nessuno, che non ha pietà per i nemici m che, quando vede qualcuno soffrire ingiustamente ed il Male attaccare il Bene si pone sempre dalla parte del secondo. Un personaggio che pare uscito da un film di John Carpenter, per capirci. Il suo nome è Toth Adam, un semplice schiavo dell’Antico Egitto, prigioniero a Kahndaq, che riceve dei poteri speciali dal Mago Shazam ma che, guidato dall’ira più nera, piuttosto che dal senso di giustizia, finisce per uccidere senza pietà il malvagio dittatore del regno oppresso e che viene quindi punito dallo stesso mago che lo ha creato, con un sonno in una tomba di ben cinquemila anni. Nell’era moderna la storia si fa confusa, e Black Adam viene venerato come un eroe leggendario, con tanto di statua gigante nel paese, oppresso da una nuova dittatura militare ed è a quel punto che due membri della resistenza di Kahndaq, Adrianna Tomaz e il fratello Amon, decidono di cercare la sua tomba per risvegliarlo. Ma la Justice Society, ritenendolo pericoloso, è sulle sue tracce… Da questo complesso incipit parte un film che riesce a tenere incollato lo spettatore alla poltrona per tutta la durata della storia. Un titolo davvero ben realizzato, che ci permette di approfondire il personaggio di Black Adam. Considerando che, a parte ovviamente i fumetti, questo antieroe non è apparso in molti altri prodotti per il grande pubblico, e magari molti tra gli spettatori delle nuove generazioni lo hanno conosciuto solo attraverso le serie animate o il recente film d’animazione targato Lego DC, o nella serie videoludica Injustice: Gods Among Us, è davvero una buona occasione. Oggi i film di supereroi vengono chiamati con il neologismo Cinecomic, ma sotto questa definizione fin troppo generica c’è davvero molto di più. Ogni opera cinematografica può infatti intraprendere una direzione artistica diversa, per veicolare messaggi profondi, dedicarsi al semplice intrattenimento, o reinterpretare in modo personale personaggi iconici. Questo film riesce nella brillante idea di poter mescolare il tutto, rendendo simpatico un ex malvagio che, in fondo in fondo, è inizialmente solo una vittima degli eventi, e si è trovato investito di un ruolo troppo grande per lui, peraltro nemmeno desiderato. Il concetto di antieroe, così amato oggi nell’universo fumettistico, pensiamo ai nostrani personaggi di casa Bonelli, come i protagonisti delle testate Dylan Dog, Brendon o Nathan Never, è tra quelli più importanti per la narrazione. Si, perché Superman è un alieno con poteri immensi che decide di aiutare il Pianeta Terra, ma, col suo cuore puro, non ha i tormenti interiori che può avere un Black Adam. Un personaggio per certi versi controverso, lontano anni luce dal supereroe tradizionale. La scelta del film di raccontare esattamente il momento delle origini è senza dubbio la migliore, anche perché, lo ricordiamo, non esistono altri film Live Action a lui dedicati. Per gli amanti dell’Universo DC sarà un piacere vedere anche gli altri personaggi della Justice Society, con la presenza di Hawkman, il carismatico Doctor Fate, che è quasi un secondo protagonista del film, Atom Smasher, che brilla anche in alcune divertenti gag che smorzano i temi drammatici del film, e la leggiadra Cyclone. Ben scritti anche i personaggi “civili”, che mettono in evidenza la loro insofferenza nel vivere in uno stato sotto dittatura militare. Purtroppo il tema dell’antimilitarismo, che poteva essere approfondito, resta superficiale e solamente funzionale alla trama. Non ci aspettavamo un Day of The Dead di George Romero, sia chiaro, ma una volta che il discorso viene affrontato sarebbe stato interessante approfondirlo.  La velata ironia di fondo del film è molto azzeccata, perché con un personaggio simile, ex malvagio dalle origini non chiare, più volte riscritte, e convertitosi al bene quasi per forza maggiore, non prendersi troppo sul serio è la via più azzeccata. La trama nella sua interezza può sembrare scontata, tra azione, pochi ma incisivi dialoghi, rapimenti, salvataggi in volo, scazzottate a colpi di super poteri e rivalità tra eroi ed antieroi, ma alla fine la collaborazione di tutti porta verso la soluzione dei problemi. Gli effetti speciali, giocoforza, la fanno spesso da padroni nei momenti più importanti, ma proprio per l’appartenenza del film al suo genere è normale sia così. La loro realizzazione, lo ammettiamo, ruba spesso la scena al resto, e, se vedrete il film in una sala dotata di impianto Dolby Surround Atmos, vi sembrerà di essere davvero al centro di Kahndaq. La realizzazione della città principale, ma non unica location del film, è davvero notevole, con una resa scenografica che la rende allo stesso tempo realistica e fantastica. Il film è una vera gioia per gli occhi, dal primo all’ultimo momento.

La Morte è la sola strada per la Vita.

Dopo aver analizzato Black Adam sotto gli altri aspetti, abbiamo lasciato per ultimo il cast, ma non certo per importanza, perché sia la direzione artistica del regista che la prova attoriale dei protagonisti è davvero formidabile. I personaggi, oltretutto, sono ben scritto ed ottimamente caratterizzati. La regia di Jaume Collet-Sera è solida e convincente, con inquadrature a volte semplici, quasi da anni novanta, ed altre sperimentali, la suddivisione del film in veri e propri compartimenti stagni narrativi, con scene consecutive quasi chiuse, è davvero il modo migliore per essere fedeli al mondo di origine pieno di vignette e balloon. Le scenografie, di cui abbiamo parlato prima, sono realizzate dal veterano Tom Meyer. Pregevoli infine anche le musiche del celebre musicista scozzese Lorne Balfe, purtroppo messe in secondo piano dai tantissimi effetti speciali e sonori. La sceneggiatura, scritta a sei mani da Rory Haines, Sohrab Noshirvani ed Adam Sztykielci pone sempre a metà tra l’ammirazione e la critica del personaggio principale, che del resto, perlomeno per metà del film, resta una figura controversa, sempre in bilico tra malvagità apparente e redenzione interiore. Black Adam è interpretato da un attore iconico, che davvero in questo film pare aver trovato il ruolo della sua vita. Stiamo parlando di The Rock, la cui carriera nasce come wrestler, sport in cui la sua famiglia, originaria delle Isole di Samoa, è parecchio nota, ma che trova nel cinema, prima come attore quasi caratterista, e man mano in ruoli sempre più complessi, una vera seconda giovinezza artistica. Sappiate che questo incredibile ed iconico attore è apparso in ben quarantacinque pellicole e circa venti serie TV, tra cui Star Trek: Voyager e I Griffin. Ed ha solo cinquanta anni. Davvero il mastodontico Dwayne Johnson ci è parso perfetto per questo ruolo, e le sue qualità recitative migliorano di anno in anno. Sono davvero lontani i tempi in cui l’attore dichiarava che avrebbe fatto dieci film di seguito in un anno, come diciamo in questa pagina, ormai è davvero cresciuto artisticamente e professionalmente, diventano un vero attore di Serie A. Tra l’altro l’attore detiene un primato bizzarro, ovvero quello di essere il personaggio con all’attivo il maggior numero di copertine videoludiche, come abbiamo detto qui. Chi ha visto il film Shazam! si sarà chiesto come mai proprio l’antagonista principale Black Adam non sia apparso in esso, ebbene, la cosa è stata fortemente voluta proprio da The Rock, come potete leggere in questa pagina. Vero e proprio secondo protagonista del film è poi l’attore Pierce Brosnam, iconico volto della saga di James Bond – 007, perfettamente a suo agio nei panni del Doctor Fate, con una interpretazione magistrale che quasi ruba la scena a The Rock stesso. Ottima prova anche quella di Aldis Hodge, noto per la saga cult Die Hard – Duri a Morire, nei panni di Hawkman, che con Noah Centineo, nel ruolo di Atom Smasher, crea spesso siparietti esilaranti. Non da meno la giovane Quintessa Swindell, classe 1997, vista lo scorso anno nel film sci-fi Voyagers, che interpreta Cyclone. Buona prova anche per l’attrice texana Sarah Shahi, che ricordiamo tra le protagoniste delle serie The L Word e Chicago Fire, che da vita al personaggio di Adrianna Tomaz. Una parte molto importante ricopre infine il talentuoso attore olandese Marwan Kenzari, che non sveliamo per non fare spoiler, e che ricordiamo per il remake di La Mummia di Alex KurtzmanUn ottimo cast, dunque, per un film che vi terrà incollati alla poltrona consumando tonnellate di pop-corn, facendovi sognare e portandovi in mondi fantastici e lontani. La Magia del cinema, in fondo, è proprio questa.

Black Adam sbarca al cinema a partire dal venti ottobre ed è il dodicesimo film del sempre più intrigante DC Extended Universe. Una pellicola composta da un cast davvero di buon livello, su cui spiccano principalmente il granitico The Rock, al secolo Dwayne Johnson, perfetto per la parte interpretata e l’ex agente segreto di sua maestà britannica Pierce “007” Brosnam, nel ruolo del carismatico Doctor Fate.  Un film d’azione pieno di effetti speciali spettacolari, ma capace anche di raccontare una storia di buoni sentimenti e soprattutto di redenzione. Da malvagi si può diventare paladini della giustizia, pur restando per scelta o per necessità degli antieroi, e solo con la collaborazione reciproca il Male può essere sconfitto. Decisamente, non chiamatelo solo Cinecomic.  

VOTO: 8

 

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.