Di Mato Anomalies e delle sue buone potenzialità avevamo già avuto modo di parlarvi durante gli scorsi mesi. I ragazzi di Koch Media ci hanno permesso di testareuna build molto “raw” del gioco, che ha comunque evidenziato le principali peculiarità di quello che sembra un prodotto che può fare sicuramente bene, grazie ad un insieme di dettami ludici e contenutistici che sembrano molto promettenti. Ora, esattamente tre mesi dopo il primo contatto con la nuova IP sviluppata da Arrowiz, abbiamo avuto modo di tornare a respirare nuovamente la pesante aria della città di Mato, perennemente e apparentemente ingarbugliata in un vortice di segreti, misteri oscuri, e tanta incertezza, che spesso e volentieri si trasforma in una fragilità papabile e asfissiante.
Per quanto coloratissima e affascinante, insomma, Mato sembra essere l’epicentro di un giogo ben più ampio di quello che si potrebbe immaginare, in cui il giocatore, “impersonando” il protagonista Doe, sembra essere inevitabilmente diventato una parte integrante. Questa nuova demo ci ha permesso di esplorare un nuovo frammento della storia e della qualità della vita in quel di Mato, tra nuovi dettami di gameplay, nuove informazioni e soprattutto nuovi personaggi, che si sono uniti alla battaglia contro il male, rappresentato dalla spietata sete di potere di un nemico ancora non ben inquadrato ma che comunque sembra avere tutte le intenzioni e le carte in regola per tenere sotto scacco l’intera città e i suoi abitanti.
Mato Anomalies: il pericolo è dietro l’angolo
La nuova demo di gioco ci permette subito di fare la conoscenza con un nuovo personaggio, che diventa velocemente un membro del cast, desideroso come non mai di farla pagare alle “oscure cospirazioni” che tengono la città sotto scacco da ormai troppo tempo. A unirsi al detective Doe ed al suo “particolare” alleato Genma è la giovane Butterfly, una giovane assassina che sembra avere molto da dire e da raccontare, sul piano tanto narrativo quanto ludico, e in generale sembra essere spinta da una sete di vendetta che ha radici non ancora ben delineate ma per forza di cose molto solide. L’ingresso nel cast di Butterfly, che ricorda molto nel design Minato Arisato, protagonista (maschile) di Persona 3, è soltanto un frammento di un quadro generale che va via via diventando sempre più complesso. Al pari della giovane assassina, infatti, seppur con proporzioni e influenze diverse, questa nuova build ha inserito nell’ecosistema della produzione diversi nuovi tasselli, che vanno a comporre un mosaico narrativo tutt’altro che semplice e banale. La città di Mato, così come le aree circostanti, è avvolta in un giogo politico e a tratti terroristico difficile da spiegare e da comprendere. Le forze in gioco che tengono al guinzaglio la città ed i suoi abitanti diventano via via sempre più numerose e complesse da distinguere, in un quadro generale che si arricchisce in continuazione con nuove informazioni, disseminate per le strade della città e pronte ad aprirsi dinnanzi al giocatore in mille modi diversi.
Proprio a tal proposito, abbiamo notato forse un’eccessiva pesantezza nell’andare a raccontare troppi dettagli, a spiegare troppe cose tutte insieme, il che, per quel che ci sembra, rende il ritmo dell’avventura un po’ più tedioso. Per passare all’azione, per intenderci, bisogna passare per un continuo via vai per la mappa, scene di intermezzo e soprattutto un gran numero di linee di dialogo che, per quanto anche interessanti e necessarie per comprendere l’identità e le caratteristiche dell’intelaiatura narrativa della produzione, finiscono per rendere il tutto eccessivamente prolisso, con tanti giri di parole per quel che ci riguarda spesso anche evitabili. Ciò, sia chiaro, non vuol dire che Mato Anomalies sia un prodotto scritto male, anzi, ma crediamo che ci sia un po’ troppo focus sulla voglia di far esplorare il mondo di gioco più “su carta” che con l’azione vera e propria, che chiaramente è una scelta che potrebbe dividere il gusto altrui ma che noi abbiamo apprezzato soltanto in parte.
Un JRPG molto particolare… ma non per forza
La nuova demo ci ha permesso anche di “continuare” la storia, prendendo parte ad una nuova missione, alla ricerca di un misterioso figuro, Ah Tsai, coinvolto in un disastro politico che ha portato all’ennesima “sconfitta” degli innocenti, a favore di chi comanda la città dalle ombre. La nuova porzione di gioco ci ha permesso di ampliare il nostro cast, con l’aggiunta di Butterfly, che va ad aggiungersi a Genma in battaglia. A differenza del “samurai” Butterfly utilizza degli shuriken e i suoi attacchi infliggono status di tipo fisico come il sanguinamento, e in più la giovane assassina sembra anche in grado di curare le ferite degli alleati. Nella nuova sezione, all’interno della dimensione ultraterrena e cognitiva in cui prendono vita i “mostri” con cui il giocatore è costretto a scontrarsi, abbiamo fatto conoscenza dei Covi, che sono praticamente la manifestazione contorta e distorta delle emozioni umane, nonché punti di interesse principali per poter proseguire con la storia. All’interno del Covo il giocatore è chiamato a districarsi in quelli che sono più livelli, con un level design molto basilare con un minimo livello di puzzle solving, ma comunque tutto sommato interessante e soprattutto funzionale. Per proseguire nell’esplorazione dei Covi e per sbloccare i livelli successivi di essi, via via sempre più complessi da portare a termine, il giocatore deve anche tenere d’occhio un altro aspetto molto importante, ossia la Salute mentale. Come abbiamo già avuto modo di vedere, Mato Anomalies è un po’ un’allegoria della coscienza umana, e la dimensione ultraterrena che si raggiunge negli scontri è certamente una proiezione proprio del subconscio di alcuni individui, un po’ come funzionavano i “Palazzi” di Persona 5, per intenderci.
Di conseguenza, all’interno di essi è fondamentale tenere sotto controllo la barra della Salute mentale, che man mano che si avvicina allo zero grava il giocatore di malus e di potenziamenti vari, che rendono le battaglie sensibilmente più complicate. Per fortuna, in aiuto di Doe, o per meglio dire di Genma e anche di Butterfly, nei dungeon sono presenti i Santuari, che, una volta toccati, permettono ai nostri eroi di ottenere vari bonus temporanei, come un boost all’attacco, alla difesa e ad alcuni parametri fisici, che in molti casi ci hanno reso gli scontri decisamente più semplici anche con le creature più “particolari”. E, proprio a tal proposito, la nuova demo ha anche introdotto i mostri “Mutanti”, una sorta di versione più potente dei mostri base contraddistinta in battaglia da una coltre violastra. Questi nemici sono più coriacei, specialmente dal punto di vista difensivo, ma una volta sconfitti permettono di ottenere maggiori ricompense, sia in termini di loot sia di punti esperienza. Complessivamente, comunque, Mato Anomalies si conferma un JRPG molto classico. Durante gli scontri, infatti, il sistema di combattimento a turni si sposa con il classico dettame delle debolezze, del forte contro e delle resistenze che, pur cambiando tipologia e nomenclatura, rimane comunque in realtà molto tradizionale. È chiaro comunque che Mato Anomlies si conferma un prodotto che prende forte ispirazione da produzioni esterne più blasonate, ma nel complesso sembra comunque in grado di saper risultare in qualche modo “originale” in alcune delle sue dinamiche e potenzialmente capace di saper dire la sua nel complesso e multisfaccettato universo dei giochi di ruolo giapponesi.
L’italiano per tutti
La nuova demo ha anche lavorato parecchio sotto il profilo dell’ottimizzazione tecnica e audiovisiva del gioco. La precedente build di Mato Anomalies era veramente super acerba, cosa che si notava chiaramente tra bug, difficoltà nei movimenti e in generale una scarsa pulizia complessiva delle aree e delle silhouette dei protagonisti. Con questa nuova e più avanzata build il gioco si mostra ora in splendida forma, con il character design e in generale lo stile nel complesso caratterizzato da un tratto quasi cartoonesco, con una pigmentazione molto accesa tipica dei lavori, ad esempio, di Atlus, che sicuramente ci ha lasciato un’ottima sensazione, per quanto comunque la metropoli di Mato, al netto delle sue generose dimensioni, sembri però poco appetitosa in termini di varietà. Le scene di intermezzo e le linee di dialogo in stile manga continuano a mostrare un fascino sopraffino e la nuova veste grafica, decisamente più carata e performante sul nostro PC di fascia complessivamente media, ha certamente rivestito un ruolo fondamentale, per quanto però sul fronte dell’ottimizzazione tecnica c’è ancora molto lavoro da fare. Tra la telecamera un po’ ballerina, i tempi di caricamento frequenti tra un’area e l’altra e in generale qualche bug visivo qua e là, è chiaro che di cose da sistemare ce ne sono ancora, ma la strada intrapresa sembra sicuramente quella giusta. E, proprio a tal proposito, abbiamo apprezzato parecchio l’introduzione della localizzazione italiana per i testi, sia quelli dei menù sia quelli dei dialoghi, per quanto comunque alcune sezioni abbiano palesato alcune incertezze sotto il profilo delle traduzioni, comunque mai veramente troppo invasive.
Piattaforme: PC, PS5, Xbox Series X|S, PS4, Xbox One e Switch
Sviluppatore: Arrowiz
Publisher: Koch Media, Prime Matter
Data D’uscita: TBA 2023
Questo nuovo contatto con Mato Anomalies ha evidenziato ancora una volta la bontà di un progetto decisamente ambizioso. Il particolare JRPG sviluppato da Arrowiz ha ancora una volta dato prova di poter dire la sua, con una trama sempre più complessa (forse troppo) e affascinante che si sposa con un gameplay dal buon potenziale, per quanto complessivamente sempre “derivativo” e figlio di tante influenze esterne. Insomma, il materiale c’è e non vediamo l’ora di approfondire il tutto con i prossimi update.